sabato , Ottobre 12 2024

La cucina del giorno dopo. Bonbons–palline

Sono cresciuta ai tempi in cui non si buttava nulla, pirchì u Signuri si ni lagna, perché soldi ce n’erano molto pochi, si comperava il minimo indispensabile e si dava alle cose il giusto valore non solo etico ma anche religioso; chi non ricorda la nonna che, vedendo buttare un pezzo di pane, ti bloccava la mano dicendo che non butta u Signiruzzu che c’è in ogni singolo boccone di pane, al massimo era tollerato che diventasse nutrimento per gli animali domestici, anche loro creature di Dio! Ho avuto ottimi maestri che mi hanno insegnato che non buttare via non significa necessariamente mangiare la minestra riscaldata, ma che ogni avanzo può riacquistare vita e dignità trasformandosi in qualcosa altro. Ammetto, ho sempre odiato la minestra, o qualunque altra pietanza riscaldata, ma d’altra parte non sarei capace di buttare il cibo, tranne che non sia evidentemente acido, rancido o pieno di muffa. Da questo conflitto esistenziale nasce la mia voglia di recuperare trasformando, di cercare modi alternativi al semplice riscaldamento in forno, a bagnomaria, o nel moderno microonde. Salvo soltanto la pasta cu succu fritta il giorno dopo, ho conosciuto tanta gente che ne cucinava appositamente una grande quantità per non privarsi di questo manicaretto.

Inizio in dolcezza, la prima ricetta che propongo sono le sfiziose palline/bonbons/truffels, chiamateli come volete. Naturalmente per reinventarsi un piatto bisogna aggiungere altri ingredienti.

Bonbons–palline–truffels con quello che avanza e altro

Le feste, i pranzi della domenica, le dispensa della prima colazione ci lasciano sempre in circolazione una quantità di biscotti, pasta di mandorla, frutta secca; è arrivato il momento di riutilizzarli. Anche la base per questi sfiziosi dolcini, che possono essere preparati, conservati in freezer e tirati fuori un’oretta prima di servirli, varia secondo i gusti e le sensibilità. Prima li facevo sempre con le uova a crudo (le uova andrebbero pastorizzate ma la congelazione in qualche modo dovrebbe diminuirne la rischiosità) ma quando è scattato l’allarme salmonella ho cercato delle alternative, così ho sostituito le uova ora con il mascarpone, ora con la ricotta. Quindi in questa ricetta ci sono ingredienti base e altri che possono variare a seconda del gusto, della disponibilità del nostro frigo, dell’aroma o dell’effetto che vogliamo ottenere.

Ingredienti base

  •  500 g di biscotti sbriciolati,
  •  150 g di burro ammorbidito o di margarina morbida,
  •  4/5 cucchiai di zucchero a velo
  • 4/5 cucchiai di cacao amaro
  • ü 3 uova
  • 1 tazzina di caffè forte tiepido
  • ü per avvolgere: zucchero semolato, o cacao, o scaglie di cioccolato, o mandorle/ o nocciole/ o pistacchio tritati, o codette di cioccolato, o farina di cocco…

 

E ora liberiamo la fantasia e diamo fondo a quello che troviamo in dispensa o in frigo

  • – I biscotti sbriciolati possono essere integrati da frutta secca –nocciole o mandorle tostate e tritate (200 g + 300 di biscotti)-, da amaretti sbriciolati, da pasta di mandorla tritata grossolanamente, da farina di cocco (100/150 g), da cioccolato fondente tritato al coltello….
  • – Burro e uova possono essere sostituiti, in parte o in toto (500 g), da mascarpone o da ricotta setacciata.
  • – Il cacao amaro non è sempre obbligatorio, soprattutto quelle al cocco e alla pasta di mandorla sono preferibili bianchi
  • – La tazzina di caffè può essere sostituita: da 1bicchierino del liquore preferito, che si abbini meglio con gli altri ingredienti (rum, o cognac, o limoncello, o amaretto… ), oppure da un paio di cucchiai della marmellata preferita (fragola, arancia, frutti di bosco… in questo caso diminuire la quantità di zucchero a velo)

 

Impastare tutti gli ingredienti, conservare per ultimo il liquido (caffè o…) perché potrebbe non essere necessario consumarlo tutto, l’impasto deve risultare sodo per poterlo lavorare a mano.

A questo punto ci sono due soluzioni: – se si ha fretta possono farsi dei panetti, tipo salame, passarli nel cacao, avvolgerli nella carta stagnola e porli a rassodare nel frigo o nel freezer, tagliare a fette sottili prima di servire.

Oppure, la mia soluzione preferita, fare con le mani delle palline, avvolgerle nello zucchero semolato o nel cacao o nella farina di cocco o nella frutta secca tritata, etc. Sistemare i bonbons nelle scatole o nelle pirottine di carta, riporle nel frigo o nel freezer dove, se ben confezionati, si mantengono anche tre mesi. Provate, sperimentate e condividete con noi i vostri risultati! Buon appetito


Franca Ciantia

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