martedì , Aprile 16 2024

√i√i – personaggio dell’anno 2020: Sindaco di Barrafranca (risposta del primo cittadino)

√i√i – personaggio dell’anno 2020: Sindaco di Barrafranca

Sindaci coraggiosi e conigli muscolosi.

Il premio all’uomo dell’anno 2020 secondo il nostro oracolo va al sindaco di Barrafranca che è salito agli onori dei social per aver usato a sproposito l’enciclica  Fratelli Tutti in difesa delle parole, discutibili ma perfettamente allineate alla dottrina cattolica di don Nicolosi. “Predichiamo la tolleranza e poi siamo intolleranti nel pensiero degli altri” ha scritto su Facebook il sindaco e ha continuato la sua  dissertazione franando  sull’ omologazione, i clichè e le mode del momento. Il sindaco ha licenziato la discussione sull’omofobia, nata dall’omelia di don Nicolosi, come una velleità buona per passare il tempo in questi giorni di clausura sanitaria. L’Arcigay Catania ha suggerito ad Accardi citazioni  ricavate dalla Costituzione, sulla quale un uomo di Stato giura fedeltà, piuttosto che da scritti emanati da sovrani stranieri e   la senatrice Cirinnà ha, con una lettera aperta (pubblicata in calce), ricordato i doveri di chi amministra la Cosa Pubblica. Il sindaco di Barrafranca ha scontentato tutti: Cesare e Dio. Un sindaco è tenuto a garantire  i suoi cittadini soprattutto i meno tutelati, soprattutto in un paese che arranca ad includere gli omosessuali. Quest’anno alcuni primi cittadini hanno agito da sceriffi in nome della salute pubblica, (hanno pure “ucciso” la comunicazione”). Hanno urlato e usato una gergalità triviale per essere più fedeli al modello De-Luchiano, muscolare, caricaturale e offensivo. Hanno ubbidito agli ordini e hanno chiuso il già chiuso pur di ribadire una presenza altrimenti evanescente. Hanno perso una buona occasione per avvicinare la comunità all’istituzione. Il sindaco è lo Stato, è il tutore della città e dei cittadini e per agire al meglio occorrono rispetto e dedizione  perché di cabarettisti ne abbiamo già tanti e di uomini di chiesa anche. Date a Cesare quello che è di Cesare e lasciate le prediche a favore di intransigenti omofobi a chi non ha ancora compreso la molteplicità dell’esistente. Al dott. Accardi, per le ragioni ampiamente espresse dal partito della sua coalizione (pubblicata in calce), va pertanto il nostro riconoscimento a sindaco dell’anno. Avrebbe potuto fare di Barrafranca una narrazione migliore, siamo certi che molti barresi non condividono le parole di don Nicolosi e le sue. Farà meglio l’anno prossimo.




Riceviamo a mezzo posta certificata, per la pubblicazione:


Lettera di Accardi alla Cirinnà
Il sindaco di Barrafranca, Accardi, ha risposto alla lettera della senatrice Cirinnà per specificare la sua posizione e ribadire il ruolo fazioso di certa stampa.
“Leggo con rammarico” esordisce Accardi e continua esprimendo la sua amarezza nell’apprendere che la senatrice non ha ascoltato la sua diretta Facebook del 28/12/2020. Avrà avuto da discutere dell’ipotesi di rimpasto o del Recovery Fund, recupererà certamente. Perché se avesse ascoltato… e la invito a farlo, prosegue Accardi, avrebbe capito. Avrebbe capito che le parole del sindaco esprimevano un pensiero Cristiano ( cristiano essendo aggettivo di pensiero poteva anche scriverlo a caratteri minuscoli non avrebbe perso di significato). Avrebbe capito che era Francesco, Papa, la fonte di ispirazione. L’Accardi ha voluto sostenere il Sacerdote (inopportunamente maiuscolo anche questo) per essere stato travisato in un contesto esoterico e non essoterico. Il sindaco ha il dovere, scrive Accardi di difendere dalla “gogna mediatica” i propri concittadini e l’immagine stessa della sua città, glissando sulle comunità Lgbt+ che erano oggetto di discussione. Quanti Lgbt+ ci saranno a Barrafranca? E quelli che ci sono, dopo tanto clamore, avranno la forza di mostrarsi e pretendere rispetto e riconoscimento? A loro avrebbe dovuto rivolgere un pensiero il sindaco e a tutti noi che crediamo nella dignità dell’essere umano in quanto tale senza aggettivazioni sessuali o di categoria. Il sindaco ribadisce la sacralità del prossimo ricordando il volto sofferente di Gesù ma avrebbe potuto ricordare i molti volti rigati dalle lacrime dei vessati per la loro natura repressa e il loro sentire inascoltato. Ad esempio la 17nne Lille, che si è tolta la vita dopo aver cominciato il percorso per cambiare sesso ed era per questo derisa anche dai suoi stessi insegnanti. Il sindaco conclude con una nota di dolore nel verificare che un Senatore della Repubblica (Senatrice nel caso di specie) rivolga la sua attenzione a un Primo cittadino definendolo indegno sol perchè ha liberamente espresso il suo pensiero tra l’altro travisato, “le rammendo” scrive Accardi” che il Paese tiene proprio per il lavoro dei Sindaci (l’uso delle maiuscole è disorientante in questa epistola)”. Il Paese, egregio signore, tiene per i principi fondamentali della Costituzione e per il principio democratico che l’ha ispirata. È un principio che fa da base a tutti gli altri, dal momento che non si può in uno Stato realizzare l’uguaglianza tra i cittadini, ottenere il rigoroso rispetto della persona umana e creare una situazione di libertà, senza la presenza di una solida democrazia. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale». Bisogna porre l’attenzione sul verbo “riconosce” che fu oggetto di lunghi dibattiti in Commissione e nell’Assemblea. Con quel verbo la Costituzione definisce i diritti dei cittadini come naturali, non creati e concessi dallo Stato. “Riconoscere”, infatti, significa accettare che questi diritti umani, siano preesistenti alla stessa formazione dello Stato.
Come può vedere, illustre sindaco, è possibile elevare il discorso riferendolo a parole di ispirazione politica e laica e non strettamente papalina. Siamo certi che la senatrice Cirinnà abbia perfettamente compreso il suo discorso e nel risponderLe abbia tenuto conto della solitudine sofferente dei suoi cittadini offesi dal discorso escludente del parroco, suo amico e concittadino. A Pasqua, ricordi quanto accaduto e aggiunga negli auguri anche gli Altri siamo certi che Cirinnà ne terrà conto.


Per non dimenticare, albo:

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√i√i – personaggio dell’anno 2018: Antonio Venturino

√i√i – personaggio dell’anno 2017 a Sindaco Valguarnera, ex aequo Sindaci Enna, Agira e Calascibetta

√i√i – personaggio dell’anno 2016: Sindaco Nissori

√i√i – personaggio dell’anno 2015: Sindaci Assoro e Regalbuto

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