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25 maggio: San Beda il Venerabile

Assai ben balla a chi la fortuna suona
Beda nacque nel Nord-Est dell’Inghilterra, esattamente in Northumbria, nell’anno 672/673. Egli stesso racconta che i suoi parenti, all’età di sette anni, lo affidarono all’abate del vicino monastero benedettino perché venisse educato: “In questo monastero – egli ricorda – da allora sono sempre vissuto, dedicandomi intensamente allo studio della Scrittura e, mentre osservavo la disciplina della Regola e il quotidiano impegno di cantare in chiesa, mi fu sempre dolce o imparare o insegnare o scrivere” (Historia eccl. Anglorum, V, 24). Di fatto, Beda divenne una delle più insigni figure di erudito dell’alto Medioevo, potendo avvalersi dei molti preziosi manoscritti che i suoi abati, tornando dai frequenti viaggi in continente e a Roma, gli portavano. L’insegnamento e la fama degli scritti gli procurarono molte amicizie con le principali personalità del suo tempo, che lo incoraggiarono a proseguire nel suo lavoro da cui in tanti traevano beneficio. Ammalatosi, non smise di lavorare, conservando sempre un’interiore letizia che si esprimeva nella preghiera e nel canto. Concludeva la sua opera più importante la Historia ecclesiastica gentis Anglorumcon questa invocazione: “Ti prego, o buon Gesù, che benevolmente mi hai permesso di attingere le dolci parole della tua sapienza, concedimi, benigno, di giungere un giorno da te, fonte di ogni sapienza, e di stare sempre di fronte al tuo volto”. La morte lo colse il 26 maggio 735: era il giorno dell’Ascensione. Le Sacre Scritture sono la fonte costante della riflessione teologica di Beda. Premesso un accurato studio critico del testo (ci è giunta copia del monumentale Codex Amiatinus della Vulgata, su cui Beda lavorò), egli commenta la Bibbia, leggendola in chiave cristologica, cioè riunisce due cose: da una parte ascolta che cosa dice esattamente il testo, vuole realmente ascoltare, comprendere il testo stesso; dall’altra parte, è convinto che la chiave per capire la Sacra Scrittura come unica Parola di Dio è Cristo e con Cristo, nella sua luce, si capisce l’Antico e il Nuovo Testamento come “una” Sacra Scrittura. Le vicende dell’Antico e del Nuovo Testamento vanno insieme, sono cammino verso Cristo, benché espresse in segni e istituzioni diverse (è quella che egli chiama concordia sacramentorum). Ad esempio, la tenda dell’alleanza che Mosè innalzò nel deserto e il primo e secondo tempio di Gerusalemme sono immagini della Chiesa, nuovo tempio edificato su Cristo e sugli Apostoli con pietre vive, cementate dalla carità dello Spirito. E come per la costruzione dell’antico tempio contribuirono anche genti pagane, mettendo a disposizione materiali pregiati e l’esperienza tecnica dei loro capimastri, così all’edificazione della Chiesa contribuiscono apostoli e maestri provenienti non solo dalle antiche stirpi ebraica, greca e latina, ma anche dai nuovi popoli, tra i quali Beda si compiace di enumerare gli Iro-Celti e gli Anglo-Sassoni. San Beda vede crescere l’universalità della Chiesa che non è ristretta a una determinata cultura, ma si compone di tutte le culture del mondo che devono aprirsi a Cristo e trovare in Lui il loro punto di arrivo. Un altro tema amato da Beda è la storia della Chiesa. Dopo essersi interessato all’epoca descritta negli Atti degli Apostoli, egli ripercorre la storia dei Padri e dei Concili, convinto che l’opera dello Spirito Santo continua nella storia. Nei Chronica Maiora Beda traccia una cronologia che diventerà la base del Calendario universale “ab incarnatione Domini”. Già da allora si calcolava il tempo dalla fondazione della città di Roma. Beda, vedendo che il vero punto di riferimento, il centro della storia è la nascita di Cristo, ci ha donato questo calendario che legge la storia partendo dall’Incarnazione del Signore. Registra i primi sei Concili Ecumenici e i loro sviluppi, presentando fedelmente la dottrina cristologica, mariologica e soteriologica, e denunciando le eresie monofisita e monotelita, iconoclastica e neo-pelagiana. Infine redige con rigore documentario e perizia letteraria la già menzionata Storia Ecclesiastica dei Popoli Angli, per la quale è riconosciuto come “il padre della storiografia inglese”. I tratti caratteristici della Chiesa che Beda ama evidenziare sono: a) la cattolicità come fedeltà alla tradizione e insieme apertura agli sviluppi storici, e come ricerca della unità nella molteplicità, nella diversità della storia e delle culture, secondo le direttive che Papa Gregorio Magno aveva dato all’apostolo dell’Inghilterra, Agostino di Canterbury; b) l’apostolicità e la romanità: a questo riguardo ritiene di primaria importanza convincere tutte le Chiese Iro-Celtiche e dei Pitti a celebrare unitariamente la Pasqua secondo il calendario romano. Il Computo da lui scientificamente elaborato per stabilire la data esatta della celebrazione pasquale, e perciò l’intero ciclo dell’anno liturgico, è diventato il testo di riferimento per tutta la Chiesa Cattolica. […]. Dopo la morte i suoi scritti furono diffusi estesamente in Patria e nel Continente europeo. Il grande missionario della Germania, il Vescovo san Bonifacio (+ 754), chiese più volte all’arcivescovo di York e all’abate di Wearmouth che facessero trascrivere alcune sue opere e glie¬le mandassero in modo che anch’egli e i suoi compagni potessero godere della luce spirituale che ne emanava. Un secolo più tardi Notkero Galbulo, abate di San Gallo (+ 912), prendendo atto dello straordinario influsso di Beda, lo paragonò a un nuovo sole che Dio aveva fatto sorgere non dall’Oriente ma dall’Occidente per illuminare il mondo. A parte l’enfasi retorica, è un fatto che, con le sue opere, Beda contribuì efficacemente alla costruzione di una Europa cristiana, nella quale le diverse popolazioni e culture si sono fra loro amalgamate, conferendole una fisionomia unitaria, ispirata alla fede cristiana. Preghiamo perché anche oggi ci siano personalità della statura di Beda, per mantenere unito l’intero Continente; preghiamo affinché tutti noi siamo disponibili a riscoprire le nostre comuni radici, per essere costruttori di una Europa profondamente umana e autenticamente cristiana.

Oggi celebriamo anche :
SS. CRISTOFORO Magallanes e AGOSTINO Caloca, presbiteri e martiri
B. NICOLA (Mykola) Cehelskyj, Sacerdote e martire
S. GREGORIO VII (1020/25-1085), Papa (mf)
S. Maria Maddalena de’ Pazzi (1566-1607), Vergine (mf)
S. Canione di Atella (Campania), Vescovo e martire (sec. III/IV)
S. Dionigi di Milano († 360 cc), Vescovo
S. Zenobio, Vescovo di Firenze († 417)
S. Leone (sec. VII) di Mantenay (F), Abate
S. Aldelmo (640-709), Abate e vescovo
B. Giacomo Filippo Bertoni di Faenza (1454-1483), Servita
S. Pietro Doan Van Vân, Catechista e martire († 1857)
S. Maddalena Sofia Barat (1779-1865), Vergine, fondatrice
S. Dionigi Ssebuggwawo, Martire a 16 anni in Uganda († 1886)

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Jesus Christus, heri et hodie, ipse est in saecula!

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1902, Frederick Lanchester inventa i freni a disco. Il medico e inventore inglese (1868-1946) realizza i primi freni a disco, che però non avranno una grande diffusione per oltre 50 anni, rimanendo limitati all’equipaggiamento di veicoli militari. Soltanto dopo la vittoria di una Jaguar equipaggiata con freni a disco (ribrevettati dalla Dunlop) alle 24 ore di Le Mans nel 1953 questo sistema sarà introdotto nelle auto commerciali .

compleanni
1926 Miles Davis
1940 Peppino Gagliardi
1947 Flavio Bucci
1948 Klause Meine

proverbio
La bella e buona maniera fa cambiar l’inverno in primavera

accadde oggi
1810 l’Argentina inizia la rivolta contro la Spagna
1961 “Abbiamo deciso di andare sulla Luna”. Con queste parole il presidente americano Kennedy annuncia l’intenzione di far sbarcare l’uomo sull’unico pianeta della Terra, entro la fine del decennio
1989 ”Unione Sovietica elegge Michail Gorbaciov presidente
1992 Oscar Luigi Scalfaro viene eletto presidente della Repubblica Italiana

scoperte, invenzioni, etc.
1902 Frederick Lanchester inventa i freni a disco
Il medico e inventore inglese (1868-1946) realizza i primi freni a disco, che però non avranno una grande diffusione per oltre 50 anni, rimanendo limitati all’equipaggiamento di veicoli militari. Soltanto dopo la vittoria di una Jaguar equipaggiata con freni a disco (ribrevettati dalla Dunlop) alle 24 ore di Le Mans nel 1953 questo sistema sarà introdotto nelle auto commerciali

frase celebre
“È dolce fare follie quando tempo e luogo lo permettono”
Orazio, Odi, 12, 27

consiglio
Per una stiratura perfetta
Non inumidite troppo il bucato prima di stirarlo, asciugandosi nell’armadio farà mille grinze. Se volete ugualmente procedere alla stiratura, apprettatelo leggermente

cosa vuol dire
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino
Chi commette azioni malvage prima o poi verrà scoperto
Questo modo di dire è preso dalla vita degli animali domestici, in particolare dei gatti che sono molto golosi di tutto quello che è grasso; da qui l’immagine di una gatta che ruba del lardo ma cade nella trappola tesale dal padrone

consiglio per terrazzo orto e giardino

Epoca di piantagione
Per i soggetti a radice nuda va rispettata la regola generale secondo cui la piantagione, che consiste in un vero e proprio trapianto, va eseguita quando la pianta è in riposo poichè, in caso contrario, le radici non sono in grado di sopperire ai fabbisogni nutritivi e idrici della chioma in attività.

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