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16 aprile: Santa Bernardetta Soubirous

Molti mestieri – molti pensieri
Da Lourdes a Nevers, dal Mulino di Boly a Saint-Gildard, dalla nascita, il 7 Gennaio 1844, alla morte, il 16 Aprile 1879, quanti sconvolgimenti nella vita di Bernardetta (al secolo Marie-Bernarde) Soubirous! Figlia primogenita di un mugnaio rovinato, la cui estrema povertà lo farà gettare in carcere, essa vive, passando da un tugurio all’altro, fino al Cachot. Conosce la malattia, la fame, l’esclusione, l’incertezza del domani, il disprezzo da parte di coloro che hanno tutto. Sa appena leggere e scrivere. È un’adolescente del suo tempo che subisce le conseguenze dell’industrializzazione nascente. L’amore dei suoi e la fede in Dio la fanno camminare a testa alta per le strade di Lourdes. Nel cuore di questa realtà, Bernardetta fa l’esperienza inaspettata dell’incontro con “la Signora di Massabielle”. Dio le dà di conoscere il Suo Amore che sconvolge l’ordine stabilito dagli uomini: nel momento in cui tutti quelli che sanno tutto e che detengono il potere, affermano con tutta sicurezza che la ragione è sufficiente per rifare il mondo, Egli va a cercare una ragazzina che non capisce neppure il francese. “E’ perché ero la più povera e la più ignorante che la Santa vergine mi ha scelta”. Così, l’11 febbraio 1858, tutto è cominciato con un rumore, come un colpo di vento. La Vergine Maria appare per la prima volta a Bernardetta alla Grotta di Massabielle, a Lourdes. “Vorresti farmi la cortesia di venire qui per quindici giorni?”. La bella Signora ha detto “vorresti”… e Bernardetta ha detto “sì”. Liberamente. “Sì”, senza inquietudine, quando i grandi medici sapienti, venuti proprio per vederla, parlano di lei con paroloni enormi “catalessi, isterismo”… “Sì” senza paura quando la minacciano di prigione. “Sì” senza turbarsi davanti a coloro che la trattano da bugiarda o la chiamano “la Santina”, e vogliono strapparle un lembo del fazzoletto, del vestito, o un ciuffo di capelli. “Sì” con umiltà, ma dignitosa quando sollecita la sua entrata in una Congregazione presente negli ospedali, negli ospizi e nelle scuole, pur essendo senza istruzione, senza competenze, senza bagagli… La sera del 7 Luglio 1866, Bernardetta varca la soglia di Saint-Gildard, Casa Madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers, che aveva conosciuto all’Ospizio di Lourdes, e intraprende così il cammino evangelico proposto dalla Congregazione che ha scelto. “Dio è Carità” Al suo arrivo, Bernardetta ha potuto leggere queste parole, impresse sulla pietra del frontone della casa. Esse raggiungono l’esperienza che era già iscritta nel suo cuore: quella dell’amore sorprendente di Dio per ogni uomo. Durante 13 anni, Bernardetta rimarrà a Saint-Gildard, successivamente aiuto infermiera, responsabile dell’infermeria, sacrestana, ma spesso ammalata lei stessa… A Nevers, in una vita umile e nascosta, porterà nel suo essere una profonda solidarietà con i più poveri. Unita a Gesù, che ha amato fino a donare la Sua propria vita, cercherà di tradurre in ogni suo gesto e in ogni sua parola, il desiderio del suo cuore. “Non vivrò un solo istante senza passarlo amando”. Spesso ammalata, nell’ ultimo periodo della sua vita, Bernardetta trascorre lunghi giorni nell’infermeria Sainte Croix. “La si lascia sentendosi più forti e più sicuri di quando si è venuti” Come i malati, Bernardetta conosce l’umiliazione della dipendenza, la sofferenza dell’inutilità, ma di questa umiliazione, di questa sofferenza, essa fa un luogo di apertura agli altri, un luogo di solidarietà profonda con tutti coloro che vivono la stessa traversata: “ … Non avrei certamente scelto questa inazione in cui sono ridotta.” “ La preghiera è la mia sola arma…”. Bernardetta non è né passiva né ripiegata su se stessa. Rimane in uno stato di continua sorveglianza per non lasciarsi immergere nella sofferenza. Chi le viveva vicino descrive quanto “le sofferenze della sua ultima malattia fossero atroci. Il petto, sfinito, era di fuoco; le ossa del ginocchio erano rose da una carie divorante”. Queste settimane vissute all’infermeria Sainte Croix, sono per Bernardetta un periodo di prova fisica certamente, ma anche di prova spirituale, di “notte” della fede. Ma la sua forza, la sua costanza, le chiede a Gesù, le attinge da Gesù sulla Croce. Mercoledì 16 Aprile 1879, nella settimana di Pasqua, a metà pomeriggio, è “l’ora” in cui l’avventura di Bernardetta giunge a compimento. Come Gesù, essa affida la sua vita nelle mani di Dio, quel Dio che è “ nostro Padre e che ha per noi una tenerezza infinita”.

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Jesus Christus, heri et hodie, ipse est in saecula!
 
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1927, Esce il primo film sonoro. Viene proiettato in pubblico negli Stati Uniti The jazz singer (il cantante di jazz), interpretato da Al Jolson, primo film interamente sonoro della storia, realizzato dalla Warner Brothers

compleanni
1889 Charlie Chaplin
1930 Herbie Mann
1972 Conchita Martinez
proverbio
I grandi dolori sono muti
accadde oggi
1446 muore l’architetto italiano Filippo Brunelleschi
1917 Lenin rientra in Russia dopo l’esilio
1995 nel discorso pasquale Papa Giovanni Paolo II invia un messaggio di pace a palestinesi e curdi
frase celebre
“Nelle persone del carattere e della classe di don Fabrizio la facoltà di essere divertiti costituisce i quattro quinti dell’affetto”
Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo

consiglio
Per far sparire i graffi dal pavimento
Passate con una matassina di lana d’acciaio imbevuta di cera.

cosa vuol dire
Conoscere i propri polli
Conoscere bene le persone con chi sih a che fare
Il modo di dire è molto antico e risale all’epoca in cui la gente viveva nei villaggi di campagna dove bambini e animali giocavano e razzolavano insieme nelle vie e nei cortili. Le massaie tenevano d’occhio molto bene il loro piccolo patrimonio zootecnico costituito da quelle poche galline che davano uova e carne per i giorni di festa. Per essere sicure di riconoscere le proprie fra le tante, mettevano alle bestiole un nastrino colorato su una zampa; in questo modo ognuna conosceva bene i propri polli

 consiglio per terrazzo orto e giardino
Terreno di medio impasto
Ha colore marrone e contiene in proporzioni equilibrate i diversi costituenti; è composto da grumi soffici (non scivola quando è asciutto, ne si impasta quando è bagnato), trattiene in giusta misura l’acqua e assicura una buona riserva di fertilità, legando a sè i principi nutritivi; questi vengono gradualmente messi a disposizione delle piante, grazie al lavoro della microflora utile, che trova un ambiente favorevole alla sua moltiplicazione.

 

 

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