Leonforte. Con determina sindacale del 31 marzo 2016 è stato ordinato il ripristino della piazza Margherita. Dopo il recente compimento del tanto discusso “restyling” della piazza con la messa a dimora di piante ornamentali nelle fioriere e, tracciati dei passaggi tra i dissuasori per facilitare il passaggio dei pedoni, ecco che la stessa è destinata a tornare al suo stato originario riportando, forse, la quiete dopo la tempesta tra commercianti, istituzioni, residenti e pedoni.
Niente più fioriere, dissuasori e traffico vietato fra qualche giorno, rimarranno solo i cestini dell’immondizia che verranno debitamente spostati per permettere la sosta nello spiazzo. E a proposito di sosta regole più rigide e vigilanza rafforzata come richiesto dai commercianti. La sosta sarà di 5 minuti e mezzo per permettere a quante più persone possibili di usufruire della piazza e mantenere alto il trend delle vendite. Pena multa da definire a seconda della cilindrata del veicolo e dello scopo della sosta. Per i vigili, previsti turni H24 con rotazione notturna. Gli stessi, per motivi di “sicurezza”, con prossima determina, verranno muniti di manganelli di gomma e spray allo zenzero.
Varie le considerazioni e motivazioni che hanno portato il primo cittadino a una decisione forte che sa tanto di retromarcia.
Di seguito un estratto della determina:
“Premesso che, quanto esaustivamente esposto nella mozione di ripristino firmata da alcuni cc. e di cui è stata data comunicazione nella seduta del 29.02.2016 e discussa e bocciata nella seduta di CC del 14.03.2016, trova pieno accoglimento nei commercianti della zona;
Considerato che, non si può non tener conto dell’identità di una piazza ormai simbolo e volano di un ritrovo creativo che restituisce al luogo vivacità culturale ed economica;
Visti i risultati della raccolta popolare di firme mirata anch’essa al ripristino della piazza;
Verificato che, nell’iter seguito nel graduale restyling sono stati riscontrate errori ed inadempienze che non sono da addebitarsi a persona alcuna quanto a dei vizi nelle procedure seguite, efficacemente ed efficientemente rilevate sotto un profilo giudiziario e amministrativo nell’aula giudiziaria della sala consiliare Placido Rizzotto nella seduta del 14/03/2016;
Preso atto che, tali vizi, rendono nullo ogni atto amministrativo a questo precedente;
Si determina l’immediato ripristino della Piazza Margherita”.
E sulla smobilitazione dell’arredo in pietra la determina recita così:
“Proseguendo con la linea del risparmio intrapresa da questa Amministrazione si dal suo insediamento, i dissuasori e le fioriere costituenti l’arredo urbano della Piazza, verranno messi all’asta presso il medesimo luogo in data 02.04.2016 dalle ore 9.00.
La pietra rimasta invenduta verrà triturata e inserita nella malta di Porta Garibaldi così da ultimarne la messa in sicurezza e lo stesso restauro.
Inoltre, i fondi ricavati dall’asta verranno impiegati nel catering della giornata inaugurale della struttura dell’ EcoMuseo. Catering che comprenderà i migliori souvenir nostrani ed esteri come cannoli, arancine o arancini accompagnati da vino preferibilmente francese e pure confetti e riso”.
Questa invece la dichiarazione del Sindaco Francesco Sinatra che cela un amaro mea culpa “Abbiamo cercato di attuare quelle che erano le direttive del consiglio comunale del 2013, concernenti la valorizzazione del centro storico e peraltro vincolanti per il PRG. E quanto fatto in Piazza Margherita rientrava in questo percorso. Pur non di meno, è pur vero che bisogna rispettare la posizione di quanti quella piazza la vivono quotidianamente ognuno con il proprio ruolo. E ascoltare quella che punta più di altre ad avvalorare realmente il luogo”. E ancora “Piazza Margherita è un punto nevralgico del commercio nel centro storico e i cittadini, se non hanno dove sostare è chiaro che non possono lasciare la macchina da un’altra parte per raggiungere il luogo interessato a piedi. Sappiamo bene che oggi giorno sono numerosi i pericoli nei quali possono incorrere costantemente i cittadini muovendosi a piedi e con il rischio anche di inalare aria inquinata. Per cui, ritengo doveroso fare un passo indietro, e dare atto che questa opera di decoro pubblico è risultata essere fallimentare per l’amministrazione che rappresento e un’opportunità mancata per tutti i veicoli che non hanno potuto transitare nella zona interessata sino ad ora”.