Il reddito di cittadinanza è partito ma mancano 11 miliardi di euro per accontentare tutti. Si era detto 15 miliardi per 2,75 milioni di famiglie però in bilancio ci sono solo 6,1 miliardi per 1,8 milioni di famiglie. Dopo la prima erogazione (entro maggio, prima delle Europee) la procedura muterà e i destinatari si ridurranno notevolmente e i riceventi saranno controllati e ricontrollati per scoprire i furbetti del reddito. Alla base della domanda c’è infatti l’autocertificazione che deresponsabilizza chi invia i dati e attenziona chi li dichiara, possibili truffatori o anche lavoratori in nero: criminali che rubano allo Stato. In Sicilia questi criminali usano fare più lavoretti contemporaneamente per garantire ai figli l’istruzione necessaria. Criminali che facendo due o tre lavoretti “accugghiano” un misero stipendio, lontanissimo da quello guadagnato onestamente da chi governa senza sapere o capire cosa vuol dire campare la famiglia con 500 euro al mese, in affitto e con la speranza che il pensionato di casa campi ancora parecchio sennò l’intero nucleo familiare precipiterà nella più nera miseria.
I Caf affronteranno 1 milione e 300 mila domande poi sarà l’Inps che dovrà trovare altre risorse nel proprio bilancio o si interromperà il canale di trasmissione dei Caf, che quindi non invieranno più all’istituto le domande sul reddito di cittadinanza. Dal 26 al 30 aprile, dall’Inps partiranno gli sms e le email per comunicare se la domanda è stata respinta o accettata. Nel secondo caso, arriverà anche la convocazione per presentarsi alle poste e ritirare la Postepay carica della somma del reddito di cittadinanza. La prima tranche di erogazione partirà quindi a maggio. E i navigator? E i navigator, di fatto, ancora non esistono. Intanto però, le prime Postepay saranno caricate. Attenzione a come li spenderete questi soldi perché sbagliare anche in questo caso è semplice e passare per truffatori pure.
Gabriella Grasso
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