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Attenti all’Intelligenza Artificiale

L’intelligenza artificiale (IA) apre un profondo dibattito sul futuro dell’esistenza umana. Difatti la capacità di macchine o sistemi informatici di simulare il comportamento della nostra specie preoccupa e non poco gli esperti.

Pensatori, accademici, politici, sociologi, economisti hanno chiesto ai ricercatori di arrestare il progresso volto a migliorare la ricerca sull’IA. Inoltre, preoccupa anche la prospettiva della perdita di alcune professionalità umane preziose per il raggiungimento di obiettivi aziendali. Con la intelligenza artificiale si mira ad un’elevata ottimizzazione della produttività con scarto del lavoro prestato dall’ uomo specializzato allo scopo. Tra le tante pericolosità della IA vi è anche la perdita delle relazioni in ambito lavorativo con la conseguente disumanizzazione. Una presa di coscienza viene da parte del Garante della Privacy che, con un suo decreto, blocca il programma ChatGPT nel nostro Paese. Questo è stato indispensabile per impedire agli scienziati di rubare dati sensibili necessari per “nutrire” i programmi che costituiscono l’intelligenza robotica. Con questi dati l’intelligenza ci copia e fa esperienza e ci batte nei pensieri e comportamenti psicologici. L’intelligenza artificiale è progettata per sapere tutto di tutti e pericolosamente si proietta nel futuro per dominarci. Ma a chi fa piacere l’intelligenza artificiale? Naturalmente ai leaders aziendali per il loro marketing; sapere in anticipo i gusti e le tendenze della gente per vendere di più! Anche il bonismo “a nome della scienza” riguardano i progressi in medicina dove ad operare non è più una mano umana, ma un robot o non è più un medico con tanto di camice a visitarci ma una macchina; si finirà con la possibilità di inserimento dei microcip nel nostro corpo per conoscere in tempo valori ematologici, condizioni di funzionalità dei vari organi ecc. Largo impiego dell ‘IA nell’agricoltura con tecniche di Natyural Language Processing (Processi di Naturale Linguaggio) e di questo basta una semplice App. Milioni e milioni di informazioni, anche di natura privata, provengono dai comuni social con la possibilità di elaborare immagini e nozioni. Già sono stati creati i primi prototipi umanoidi con sembianze simili a quelle di noi umani (con applauso della scienza e per la gloria di scienziati) e si sta pensando di mandarli anche in guerra oltre che in fabbrica. Per i creatori dell’intelligenza artificiale questa è “il futuro dell’ uomo per una vita più agiata e benestante”. Ma la possibilità del dominio sull’uomo, a livello globale, è tanta e sarà in mano di pochissimi. Per il motivo dell’assoluta mancanza di un codice etico che possa far fronte all’ esuberante voglia di progresso si può affermare che, forse, si sta esagerando!
Dott. Rosario Colianni

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