Meditazione al Vangelo del 6 ottobre 2024

I farisei, in questo brano evangelico, proposto in questa 27^ Domenica del tempo Ordinario, mettono alla prova Gesù. La loro domanda, piena di veleno e di ipocrisia, cerca di mettere in difficoltà Gesù. Ma Gesù, che legge in ogni cuore, risponde appropriatamente al loro tentativo nel volerlo discreditare: “Per la durezza del vostro cuore (Mosè) scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione (Dio) li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”.
Gesù ci parla del senso di unione matrimoniale tra un uomo e una donna e il senso della loro appartenenza. Ma al dì là di questa unione sacra Gesù si rivolge alla mentalità di allora che considerava l’uomo dominante e meritevole d’indulgenza se andava con altre donne mentre la donna, parte debole, destinata alla lapidazione se era trovata in concubinaggio. Gesù prende le difese della moglie chiedendo per lei un maggiore rispetto nel suo ruolo di donna. Gesù chiaramente dice: “ Diventeranno una sola carne”. Queste sue parole cosa ci stanno ad indicare? Innanzi tutto rispetto e Amore: chi di noi è disposto a tagliarsi un piede? o una mano? Allora se non siamo disposti a farlo, dovremmo rispettare quella persona che fa parte di noi e che è la “stessa carne” che fa parte del nostro corpo: cioè la donna con la quale abbiamo deciso di condividere gioie, dolori e tutto quello che si incontra nel cammino di un matrimonio. In questo brano c’è qualcosa di più che interessa, da vicino, quelle persone che per coscienza o incoscienza sono artefici per parole, atteggiamenti, comportamenti, consigli, iniquità, interessi ecc. a distruggere l’unione e l’armonia voluta, per le due persone, da Dio Padre: “L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”, dice in questo brano giovanneo Gesù.

Rosario Colianni
del M.M. Giovani Insieme e della Rete Mondiale di Preghiera del Papa (ex Apostolato della Preghiera)