Nell’aula 10 della facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università Kore, nell’ambito del Ciclo di Conferenze programmate per il Corso di Laboratorio Architettonico e di Restauro del corrente anno accademico, è stato presentato il libro dal titolo “Il Casciarizzo del Duomo di Enna”. Hanno partecipato, con l’autore Federico Emma, Rocco Lombardo, storico dell’arte e presidente del Comitato ennese della Società Dante Alighieri e la docente prof.ssa Antonella Versaci, che ha organizzato l’incontro con l’autore. Ha introdotto la Versaci, alla presenza di numerosi studenti ricordando che l’Università Kore, e per essa la facoltà di Architettura, corso di restauro, si è occupata di effettuare il rilievo, supportato da esami visuali e fotografici, dell’opera d’arte lignea realizzata a fine Seicento e inaugurata nel 1704. La docente si è soffermata sugli aspetti tecnici del rilievo, propedeutico alla formazione di una documentazione di base per un eventuale restauro, previo analisi dello ‘stato di salute’ del mobile. Rocco Lombardo, estensore della prefazione del volume, ha esordito dicendo che il libro nasce a seguito di un minuzioso lavoro di ricerca – tra le carte conservate nei faldoni dell’archivio della Matrice – da parte dell’autore Federico Emma, oltre a indagini iconografici e storiografici. Ha parlato, infine, della Venerabile Collegiata della Matrice, istituita dal Vescovo di Catania Andrea Riggio, il 30 giugno 1703, che precede solo di un anno l’inaugurazione del monumentale Casciarizzo (1704). Alcuni studiosi ritengono che il prezioso manufatto sia stato realizzato in relazione a tale evento, da tanti anni atteso. Ha concluso l’incontro con gli studenti universitari, Federico Emma, che ha spiegato come nasce un’opera d’arte nel Seicento, in una cittadina dell’entroterra siciliano, e come furono ispirati gli artisti per la realizzazione di ogni singolo pannello. Ha informato l’uditorio che ulteriori ricerche sono state effettuate nell’archivio storico del Duomo che hanno permesso di portare alla luce documenti e note spese fatte intorno al 1600, tra cui quelle attestanti i pagamenti agli artigiani per l’approvvigionamento del legname e dei chiodi per la costruzione del Casciarizzo. La firma dei Procuratori laici validava il pagamento: la loro approvazione era condizione necessaria per qualsiasi spesa, tra cui anche lo “stipendio” dei Canonici. “La conduzione della gestione economica della ‘Fabbriceria’ – ha concluso Emma – dà l’idea dei rapporti tra il Duomo e la città”. A seguito del Giubileo del 1446, indetto da Papa Eugenio IV per la ricostruzione dell’Edificio Sacro, distrutto da un incendio, i prelati accumularono una ingente ricchezza che permise il rifacimento delle opere strutturali della chiesa e l’acquisizione di numerose opere d’arte. Il Duomo visse la cosiddetta “rinascita cinquecentesca” che si protrasse nei secoli successivi. Ma la ricchezza del Duomo non servì solo per la chiesa e il mantenimento dei Canonici, fu utilizzata dai notabili di Castrogiovanni fino agli inizi del secolo scorso per il sostentamento dei poveri e il finanziamento della sanità pubblica locale. Nel ringraziare Federico Emma e Rocco Lombardo per i loro interventi, Antonella Versaci, rivolgendosi agli studenti, ha detto che la loro massiccia partecipazione all’incontro odierno, è palese manifestazione d’interesse per le opere d’arte esistenti nel territorio. A margine dell’incontro, Rocco Lombardo ha rivolto alla prof.ssa Versaci, curatrice dell’appendice del libro, viva raccomandazione per un supporto tecnico da parte dell’Università, qualora qualche Ente si facesse carico del restauro del manufatto, necessario per la sua conservazione.
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