La pianta del mirtillo fa parte della famiglia delle Ericaceae. Il suo arbusto è alto da 15-40 cm con foglie dentate e fiori bianchi a forma di campana mentre le sue bacche sono di colore blu o rosso o nero secondo la varietà. La pianta del mirtillo cresce spontaneamente nelle zone montagnose sopra ai mille metri di altitudine. Si conoscono tante specie, circa 130 specie, ma quelle più diffuse e più utilizzata anche in campo medico sono la “Vaccinium myrtillus” (mirtillo nero) e la “Vaccinium vitis idaea” (mirtillo rosso). Le foglie contengono tannini, principi attivi dotati di attività astringente e antidiarroica e la neomirtillina che ha effetto ipoglicemizzante. Le bacche che contengono molti principi attivi fra cui la vitamina A e C, l’acido citrico e malico, la mirtillina, minerali (fosforo, calcio e manganese), catechine, flavonoidi, antocianine, hanno un effetto vasoprotettivo soprattutto a beneficio dei piccoli vasi, antiedemigeno, antinfiammatorio, diuretico e astringente. Le bacche oltre ad essere impegnati per disturbi venosi (emorroidi, vene varicose, gambe pesanti) e in caso di diarrea vengono impegnati per il benessere della vista. Il mirtillo oltre alla vasoprotezione dei capillari della retina aumenta la velocità di rigenerazione della porpora retinica, con effetto di miglioramento della capacità visiva. L’arbutina presente nelle bacche svolge la sua azione diuretica e disinfettante in tutte le infezioni delle vie urinarie (cistiti, uretriti, ecc.) Il mirtillo preso per lunghi periodi (almeno sei mesi) svolgerebbe un’azione di prevenzione delle infezioni recidive dell’apparato urinarie sembra modificando il ph dell’urina e con l’effetto antisettico di alcuni suoi componenti. Secondo ultime ricerche il mirtillo svolgerebbe anche un’azione antitumorale grazie ad un suo componente detto pterostilbene che è un potente antiossidante con grande capacità di assorbire radicali liberi coinvolti nello sviluppo del tumore. Occorre però non mangiare le bacche insieme al latte e ai formaggi perché l’effetto antiossidante si ridurrebbe con l’ingestione contemporanea di latticini in quanto le proteine del latte limiterebbero l’assorbimento delle molecole antiossidanti. I dietetici a base di mirtillo sono venduti nei supermercati, nelle farmacie e nelle erboristerie, sia come alimenti (succhi di frutta) che come integratori alimentari (sciroppi, succhi concentrati, capsule di estratto, tavolette o formulazioni in polvere). Per il suo contenuto di fosforo alcuni studi, non ancora completi, stanno monitorando il beneficio delle bacche del mirtillo anche sulla memoria. I nostri nonni utilizzavano le foglie di mirtillo per l’infiammazione del cavo orale con un cucchiaio di foglie in una tazza di acqua bollente e dopo un riposo di 15 minuti filtravano e utilizzavano il filtrato per sciacqui e gargarismi.
Rosario Colianni
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