Chiesero a Gesù, per screditarlo davanti alla legge di Mosè, se era giusto lapidare una donna colta in adulterio. Gesù non si scompose e rispose a quella domanda provocatoria con una bellissima lezione di vita, tanto che gli interlocutori si ritirarono e andarono via ad uno ad uno nel ridicolo della folla. Ma qual è la lezione di Gesù che ci ha trasmesso questa pagina del Vangelo? Quella che ad ogni giudizio si deve porre sempre la Misericordia. San Tommaso D’Aquino diceva: “La Giustizia e la Misericordia sono così unite tra loro, che l’una regge l’altra. La giustizia senza misericordia è crudeltà e la misericordia senza giustizia è rovina e distruzione”.
Gesù disse loro: “Chi di voi è senza peccato getti la prima pietra”. Andati via gli accusatori Gesù completa la lezione con un atto di Misericordia: “donna nessuno ti ha condannato, neanch’io ti condanno”.
Alla donna viene cancellato il suo peccato e viene restituita alla vita con una nuova “vita perdonata”. Questa vita “nuova” si ha con il Sacramento della Riconciliazione; perché solo a Dio spetta il giudizio e il perdono con la cancellazione di tutti i peccati. Ma soprattutto è anche importante, dopo essere stati perdonati, mettercela tutta per non cadere più: “va’ e d’ora in poi non peccare più”.
Questa lezione di Gesù è anche un chiaro invito a scrutare, non tanto gli altri (che abbiamo la facilità di condannare), ma noi stessi e sentire quella Gioia nell’essere stati perdonati, perché tutti siamo bisognosi di Misericordia.
Rosario Colianni
del M.M. Giovani Insieme e della Rete Mondiale di Preghiera del Papa (ex Apostolato della Preghiera)