Q – UN UOMO CHIAMATO CAVALLO – PARTE II

UN UOMO CHIAMATO CAVALLO – PARTE II
Se Agrigento piange Enna continua a ridere

Ci eravamo lasciati neanche un mese fa con qualche nome e poche certezze. Adesso le certezze sono ancora meno e possiamo consolarci solo per avere azzeccato la profezia (facile col senno di poi) del bel Paolo che non si candidava, come è successo poche ore dopo.
Con il nostro titolo continuiamo a sponsorizzare una buona candidatura (almeno per quanto riguarda il PD) anche se le speranze sono sempre meno, visto che nel frattempo hanno bruciato pure la signora segretario e all’orizzonte è rimasta solo qualche ombra, ed è meglio soprassedere in attesa dell’uomo d’oro, Goldfinger, o almeno di 007 – Dalla Russia con amore, sempre che glielo facciano fare.
Dalle altre parti, a meno di una fanfaronata con il povero medico guarito, diventato improvvisamente eroe e che con la sindacatura non c’entra niente (non gliene vogliamo per tutto questo, anzi…), abbiamo sentito solo rumori di spade di legno e scudi di plastica, come nei giochi per bambini.
Prendiamoci allora una pausa e cerchiamo di esorcizzare indirettamente un bel po’ di nomi che nell’attuale opposizione (opposizione a chi?) fanno a gomitate per diventare leader (almeno la metà sono candidati a sindaco in pectore), anziché cercare anche loro una figura che riunisca i moderati (visto che a Enna il PD ufficialmente non lo è, anzi taglia le teste come dall’altra parte del Mediterraneo).
Se Agrigento piange perché Enna continua a ridere?
Uno scandalo di proporzioni nazionali, con tanto di Magistratura a richiedere il filmato di una nota trasmissione televisiva, è scoppiato ad Agrigento.
“Gettoni di presenza al Comune di Agrigento, blitz della Finanza in Municipio”, titolava La Repubblica ancora il 3 febbraio 2015: Acquisiti carte e documenti sul numero delle riunioni delle commissioni. Ben fatto!
Intanto i consiglieri si sono dimessi a furor di popolo. Così si fa! (Parliamo del “furor di popolo” naturalmente).
La vicenda la sanno tutti: nel corso del 2014 i 30 consiglieri comunali di Agrigento hanno fatto spendere alle casse municipali 285 euro di gettoni di presenza (veramente mancavano ancora 15 giorni). Una cosa abnorme, vergognosa, anche perché Agrigento fa appena 59010 abitanti e, nonostante le numerose riunioni (1133) , i risultati ottenuti dal comune sono pessimi: “Nella classifica dei 107 capoluoghi di provincia, pubblicata a inizio dicembre dal Sole 24 Ore, infatti, per la qualità della vita la città di Agrigento risulta mestamente 107esima. Cioè ultima” (Libero, gennaio 2015).
Dove invece non è successo niente, nessuno ha chiesto articoli o video (anche perché la TV ci ha fortunatamente ignorati), nessuno ha fatto né “ahi” né “blitz”, è stato ad Enna dove i 30 consiglieri comunali (sì 30 come quelli di Agrigento) hanno fatto spendere al Comune, non a quello di Agrigento ma a quello di Enna, appena 353 mila euro (353.276,17 per l’esattezza) senza tenere conto delle somme che il Comune rimborsa agli enti dove lavorano i consiglieri e le missioni. Fino a prova contraria sono in assoluto circa il 30% in più degli agrigentini cattivi.
Quanto ad abitanti (su cui gravano queste spese), Enna ne conta 28.280 e dunque poco meno della metà di quelli di Agrigento, e perciò a noi cittadini ennesi il busillis costa tre volte di più che ad ogni agrigentino (è matematica grossolana ma si vi fate i conti siamo lì).
Però Enna non è 107/a e ultima nella graduatoria delle province italiane, come Agrigento, diranno i nostri Consiglieri dalla maschera di ferro (quella di bronzo non possiamo permettercela), ma solo 101/a: proprio un bel passo avanti!
Volete sapere i numeri, se non li avete già letti da qualche parte? Eccoli qua.
Maurizio Bruno Patto per Enna 13.234,77
Dario Cardaci Ncd 16.806,00
Lorenzo Colaleo Pd 10.195,64
Giovanni Contino Patto per Enna 14.173,06
Luigi Dello Spedale Pd 11.876,24
Salvatore Di Mattia Sicilia democrat. 17.478,24
Maurizio Dipietro Patto per Enna 5.433,94
Roberto Falciglia Sicilia democrat. 13.612,86
Giacomo Falzone Pd 10.251,66
Paolo Fazzi Pd 6.778,42
Dante Ferrari Lista Musumeci 14.229,08
Filippo Fiammetta Patto per Enna 12.996,64
Cesare Fussone Patto per Enna 16.749,98
Paolo Gargaglione Patto per Enna 16.245,80
Paolo Gloria Mpa 15.909,68
Giuseppe Grasso Pd 7.002,50
Gianfranco Gravina Pd 7.730,76
Enrico Grippaldi Pd 9.803,50
Mauro Incardone Patto per Enna 8.066,88
Giuseppe La Porta Patto per Enna 11.428,08
Mario Messina indipendente 17.030,08
Gaetana Palermo Mpa 10.251,66
Michele Riccobene Pd 9.243,30
Stefano Rizzo Pd 9.075,24
Angelo Salamone Pd 14.957,34
Biagio Scillia Mpa 8.290,96
Paolo Timpanaro Pd 13.500,82
Maurizio Tornabene Pd 12.044,30
Rosario Vasapollo Enna libera 14.117,04
Maria Teresa Cuci Pd 3.585,28 (fino a luglio)
Giovanni Rampello Pd 1.176,42 (da novembre)
(Dati: Giornale di Sicilia 27 gennaio 2015)
Se non vi fidate, fate la somma. Fa proprio 353.276,17 (trecentocinquantaduemiladuecentosettantasei eurini e 17 centesimi).

Pensate che a gennaio, dopo lo scandalo agrigentino qualcosa sia cambiata? No.
“Enna. A gennaio le cinque commissioni di Sala d’Euno hanno prodotto 54 sedute per un costo, relativo ai soli gettoni di presenza, di oltre 20 mila euro. Precisamente, i consiglieri della prima e seconda commissione si sono riuniti dieci volte, undici per la terza e quarta, dodici per la quinta. Le commissioni continuano ad avere una durata massima di un’ora e mezza e purtroppo si fa evidente la presenza ridotta nel tempo di alcuni consiglieri. Si registrano presenze di 15 minuti, di 10 ma anche di soli 5 minuti.” (Giornale di Sicilia 19 febbraio 2015)
Molti di questi signori certamente si ricandideranno e i partiti li ricandideranno, perché loro “hanno i voti” e tengono famiglia (avete notato che chi fa il medico o l’avvocato, tanto per dire, ci fa spendere di meno?), magari i partiti saranno diversi da quelli che li hanno candidati cinque anni fa, come già è successo, oppure non esistono proprio più. Ma quel che è peggio è che in mezzo a loro ci sono almeno una mezza dozzina di possibili candidati a sindaco. Loro ci sperano, noi proprio NO.
Sicuramente una soluzione si troverà a questa corsa alle commissioni, dopo che l’indennità di carica è stata abolita perché costava troppo (ma meno di adesso).
Quasi un anno fa il presidente del Consiglio Comunale, Maurizio Bruno, rilasciava questa intervista al margine di una polemica che vedeva assenti in commissione gli assessori (sapete che non gli vogliamo bene ma loro qualcos’altro da fare l’avevano), tanto che ci fu una specie di “Aventino” da parte dei consiglieri (magari fosse durato, avremmo risparmiato qualcosa):
“Il numero sovrabbondante di sedute di Commissioni, che ha raggiunto le tre convocazioni a settimana per ogni Commissione consiliare, obbliga gli amministratori ad una persistente attività che spesso li costringe ad allentare il loro compito istituzionale. Per questo è necessaria e urgente una revisione del calendario e dell’organizzazione delle commissioni. Di concerto con i capigruppo, vedremo inoltre come far fronte al contenimento dei costi della politica, tema a me caro, a cui bisogna dedicare ogni sforzo in questi tempi di estrema difficoltà economica e di spending rewiew. Pertanto, nell’attesa di incontrarci per l’organizzazione dei lavori delle Commissioni, voglio fare appello alla sensibilità che, so di certo, appartiene ad ogni protagonista della vicenda, nonché alla serietà con cui ciascuno svolge il proprio compito istituzionale”. (Vivienna, 10 marzo 2014).
Sarà perché sono aumentate le riunioni dei capi gruppo, sarà perché il tema è “caro” di per sé, ma Il risultato ve lo abbiamo raccontato prima. Speriamo solo che qualcuno, lui o qualche altro, non ci racconti la stessa simpatica barzelletta in campagna elettorale. Per carità siamo sicuri della sua buona fede, un po’ meno della “sensibilità” e della “serietà” dei cattivi protagonisti della vicenda.
L’altra cosa che adesso temiamo (ed è proprio l’ultima per oggi) è che se per caso al Magistrato o alla Guardia di Finanza venisse in mente di chiedere le carte, i molto illustri e impegnati signori Consiglieri si dimettano. Non lo vogliamo, intanto perché mancano poco più di due mesi alle elezioni e ci sono ancora tante commissioni da fare e tanti gettoni d’oro da vincere, poi perché ad Enna non vedremo mai la folla inferocita ad accoglierli davanti a Sala d’Euno, né da qualsiasi altra parte.

 

Q – G.L. Borghese



Q è la quindicesima lettera dell’alfabeto italiano e la diciassettesima di quello latino ed è l’unica lettera che nella nostra lingua non si può leggere da sola, se non accompagnata dalla “u”.
In questa ottica Q è una lettera “singolare”, nel senso di particolare, unica, e “plurale” nel senso che non può stare da sola.
Q è pure il titolo di un romanzo scritto da quattro autori sotto lo pseudonimo multiplo di Luther Blisset, e che si definiscono “nucleo di destabilizzatori del senso comune”.
Q è dunque “plurale” anche in un senso più ampio. Lascerà di volta in volta a voi lettori informatici il compito di completare ed interpretare, secondo la vostra libera scelta o inclinazione politica, le provocazioni che vi verranno proposte dall’autore, un ennese che da lontano ma puntualmente segue, attraverso internet, gli eventi che travagliano questa terra.
Q è “plurale” anche in un senso più ampio.

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