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- Q – Enna. UNA SCELTA D’AMORE. I primi cento giorni del Dipietro bis
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Niente di quel che leggerete in questo foglio vi stupirà, perché sono tutte cose note, già scritte o dette da altri, compreso il titolo. Sono solo il riassunto dei primi cento giorni (o giù di lì) del Dipietro bis.
Il 26 ottobre si è insidiato il nuovo-vecchio sindaco di Enna e nominata la nuova Giunta comunale. Dopo nemmeno un mese si dimette l’Assessore Santangelo. Gli assessori sono otto, anzi sette per le dimissioni del Dirigente U.O.C: di Oncologia medica. Viene nominato in sostituzione Paolo Gloria, già vicepresidente del Consiglio Comunale, con una lunga esperienza politica. Qualcuno maligna per il fatto che a un medico si sostituisca un infermiere e qualcun altro, non meno maligno, aggiunge che se il primo si è dimesso per la grave situazione epidemiologica, lo stesso avrebbe dovuto fare il secondo. Ma sono solo maldicenze: la verità è che, tolto qualche notabile, il posto di assessore andava ai primi dei non eletti (Ferrari, Fiammetta, Motta, Gloria). Normalissima e nobile politica di quartiere.
Ma per strafare il Sindaco e la sua maggioranza aumentano a nove gli assessori per compiere un atto di gratitudine, anche in prospettiva. Nome e cognome? Salvatore Sanfilippo, per ben tre volte Consigliere comunale di vari colori, come si usa adesso, ha ricoperto nel passato la carica di Assessore allo sport-turismo e spettacolo e poi alla solidarietà sociale, è stato vice presidente della commissione toponomastica del comune capoluogo ed attualmente vice presidente del Consorzio Autodromo di Pergusa. È stato, tra l’altro, Capo di gabinetto di Dipietro (a titolo gratuito) ed ha pure un piede nella governance della Kore, senza per altro ammorbidire in alcun modo le ruvidezze del primo cittadino verso l’Università.
Atti concreti in questa prima centuria? Ordine del giorno in Consiglio Comunale per ridurre del 5% il costo dell’acqua! Un passo avanti rispetto alla delibera del luglio 2015 per la “risoluzione del contratto con Acquaenna per inadempimento”, come fatto dal Comune di Agrigento con Girgentiacque. È vero che nella passata legislatura era stato risolto il problema dei rifiuti, facendone lievitare il costo a 6 milioni di euro mentre in precedenze lo stesso Comune riteneva esoso un contributo di circa la metà (ma allora c’era un dirigente dell’UTC più cattivo).
Ma questa è acqua passata, anzi sono rifiuti passati. Di cose recenti abbiamo avuto una bella illuminazione artistica per il Natale. «Quest’anno sarà un Natale diverso. Sarà dura per tutti, lo sarà molto di più per noi siciliani. Come scriveva Sciascia “la famiglia è lo Stato del siciliano” e quest’anno dovremo, purtroppo, farne a meno». Così ci ha consolati il Sindaco.
E visto che la famiglia è lo Stato dei Siciliani, vediamo di invertire il trend: i vostri bambini dall’anno prossimo andranno alla scuola pubblica. Chiudiamo gli asili comunali e buona notte alla “città solidale”, alla “qualità della vita”, alla “sussidiarietà orizzontale e verticale”, alla “centralità della persona” (pagg. 10 e 11 del programma elettorale). Ops! Scusate, abbiamo guardato il suo programma del 2015!
Il programma del 2020 è ancora più chiaro: UNA CITTA’ CHE GARANTISCE I SERVIZI ESSENZIALI, UNA CITTA’ VIVIBILE, UNA CITTA’ SOLIDALE (e cita espressamente: Progetto Integra, Avvio lavorativo, Piano di Azione per la Coesione, Asili Nido, etc.). Nella nostra ignoranza, l’unica cosa che si può vedere e toccare sono gli asili nido e allora basta chiuderli!
Ma non è che l’Amministrazione Comunale ce l’ha con i pedagogisti? Ha cancellato in poco tempo Rosa Agazzi, Gianni Rodari e il nostro indimenticato Edoardo Fontanazza! Non preoccupatevi, però, l’Assessora ha promesso di mandare bambini di pochi anni alla biblioteca o alla mediateca comunale!
Di cose fatte, altro dirvi non so. Anche perché quello che c’era da fare lo si è fatto nella lunga campagna elettorale, complice anche il Giro d’Italia, perciò di riparare fossi, buche e marciapiedi manco a parlarne…
Ma lo smantellamento del Comune continua: pare che per l’elaborazione e pagamento degli stipendi ai dipendenti il servizio sia stato affidato all’esterno. Anche la cura del Verde pubblico è stato esternalizzato e persino il domicilio del sindaco, come è noto!
Il futuro ci presenta un panorama ancora più angoscioso: una candidatura del “nostro” a presiedere il Libero Consorzio Comunale di Enna prelude ad espandere l’epidemia della mancanza di politica in tutti gli angoli della ex provincia!
La colpa però non è tutta del Sindaco e della sua Giunta, è di chi ce lo ha mandato. E non stiamo parlando degli elettori ma di una incapacità totale dell’opposizione, prima di tutto in campagna elettorale, con scelte scellerate e suicide. Dov’è adesso Cinque Stelle? Dov’è adesso Cives? Ma dove sono adesso anche PD e compagni? Dov’è il candidato sindaco graziosamente regalato all’onorevolessa? Dov’è l’opposizione?
Unica consolazione è che il buon Gargaglione non abbia accettato di fare l’Assessore, almeno abbiamo una speranza!
Q – G.L. Borghese
PS – A chi credeva che era tutta un’invenzione consiglio di dare uno sguardo al titolo del libro di Giuseppe Barcellona, “Q L’enigma del Messia”, Edizioni La Zisa.
Q è la quindicesima lettera dell’alfabeto italiano e la diciassettesima di quello latino ed è l’unica lettera che nella nostra lingua non si può leggere da sola, se non accompagnata dalla “u”.
In questa ottica Q è una lettera “singolare”, nel senso di particolare, unica, e “plurale” nel senso che non può stare da sola.
Q è pure il titolo di un romanzo scritto da quattro autori sotto lo pseudonimo multiplo di Luther Blisset, e che si definiscono “nucleo di destabilizzatori del senso comune”.
Q è dunque “plurale” anche in un senso più ampio. Lascerà di volta in volta a voi lettori informatici il compito di completare ed interpretare, secondo la vostra libera scelta o inclinazione politica, le provocazioni che vi verranno proposte dall’autore, un ennese che da lontano ma puntualmente segue, attraverso internet, gli eventi che travagliano questa terra.
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