Finalmente dopo tanti rinvii, alcuni dei quali certamente strumentali, l’ARS ha approvato il disegno di legge che riduce i costi della politica negli enti locali della Sicilia. Con Massimo Greco cercheremo di comprendere le novità più rilevanti.
E’ vero che questa legge tanto attesa non vale per i Comuni i cui organi sono stati appena rinnovati?
Sì, il legislatore ha previsto espressamente che le riduzioni decorreranno dal prossimo rinnovo elettorale. La riduzione concerne il 20% del numero dei consiglieri comunali. Del resto una riduzione in corso di mandato avrebbe prestato il fianco a censure di incostituzionalità, visto che i consiglieri sono cariche elette democraticamente.
Mentre le novità in materia di status decorrono immediatamente…
Esatto, l’ammontare del gettone di presenza e dell’indennità di funzione viene equiparato a quello dei Comuni delle Regioni a stuto ordinario. La novità consiste nel fatto che al Consigliere non spetterà più l’intera giornata di permesso ma il tempo strettamente necessario alla partecipazione alle sedute di consiglio e di commissione compreso il tempo per raggiungere il luogo della riunione e rientrare al posto di lavoro nella misura massima di un’ora prima e di un’ora dopo lo svolgimento della seduta.
Ma così i Consiglieri saranno tentati di stiracchiare i tempi delle riunioni…
E’ probabile, tuttavia è prevista, e questa è un’altra novità rilevante, la pubblicazione obbligatoria sul sito internet istituzionale dei verbali delle commissioni e dei lavori consiliari. Una sorta di controllo sociale, che certamente scoraggerà il tentativo dei Consiglieri sia di estendere in modo irragionevole il tempo delle sedute che gli argomenti posti all’ordine del giorno. Non bisogna dimenticare che spesso le commissioni consiliari si riuniscono per affrontare temi non strettamente connessi alla propria competenza istituzionale.
Quindi anche i famosi rimborsi ai datori di lavoro dei Consiglieri saranno ridotti?
Certo, non saranno più rimborsati per l’intera giornata, ma solo per il periodo temporale in cui si sono assentati. Non nascondo che questa disposizione creerà non pochi problemi di partecipazione effettiva ai lavori consiliari a quei Consiglieri la cui sede lavorativa non coincide con quella del Comune in cui esercitano il mandato.
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