Chi risarcirà gli utenti per i recenti disservizi idrici?

Enna. L’interruzione idrica dei giorni scorsi accompagnato dallo strascico della non potabilità non è passata inosservata. Associazioni di consumatori e Sindaci si stanno attivando per chiedere il riconoscimento di un adeguato ristoro agli utenti vittime del disservizio.

Ne parliamo con Massimo Greco.

Il Sindaco di Troina ha scritto all’ATO Idrico perché si faccia carico del rispetto della Carta dei Servizi…

Ha fatto bene, e anche gli altri Sindaci che compongono ope-legis l’assemblea consortile dell’ATO Idrico dovrebbero attivarsi nella medesima direzione a difesa dei diritti degli utenti.

Ma la Carta dei Servizi cosa prevede?

Che in caso di mancato rispetto dei livelli specifici di qualità nell’erogazione del servizio non imputabile a cause di forza maggiore o all’utente, il gestore corrisponderà all’utente un indennizzo forfettario in misura pari ad euro 25,00. Ovviamente in presenza di danni maggiori subiti dall’utente la strada per il risarcimento è quella giudiziaria.

Ma L’Ente gestore “AcquaEnna” sostiene che il problema della potabilità è di competenza di SiciliaAcque…

Intanto c’è da dire che la stessa carta dei Servizi prevede che qualora si dovessero verificare carenze o sospensioni del servizio idropotabile per un tempo limite superiore alle 48 ore, il gestore è tenuto ad attivare il servizio sostitutivo di emergenza mediante autobotte, nel rispetto delle disposizioni della competente autorità sanitaria. E non mi pare che questo intervento sostitutivo sia stato attivato dall’ente gestore. Inoltre non ha alcuna rilevanza il fatto che la questione della potabilità appartenga ad un organo diverso dal contraente “AcquaEnna”. L’utente ha sottoscritto un solo contratto per avere assicurata la somministrazione della risorsa idrica. Sarà “AcquaEnna”, eventualmente, a rivalersi su “SiciliaAcque” e non certo l’utenza.

E quindi gli utenti cosa dovrebbero fare?

In teoria dovrebbero solo attendere il riconoscimento dell’indennizzo nelle prossime fatture senza alcun preventivo reclamo. Se ciò non dovesse verificarsi allora si dovrà formalizzare la richiesta che, per economia procedurale, potrebbe essere avanzata anche dalle Associazioni dei consumatori.

E in questo potenziale contenzioso l’ATO Idrico cosa dovrebbe fare?

E’ il problema di sempre e il più pregnante a nostro avviso. L’ATO idrico rappresenta l’Ente pubblico di vigilanza e controllo sull’operato dell’ente gestore del servizio e quindi ha il dovere di pretendere anche il rispetto della convenzione sottoscritta, del piano d’ambito e della Carta dei Servizi. Il commissariamento degli organi di governo dell’ATO Idrico non può rappresentare un’alibi per allentare l’esercizio di tale fondamentale funzione di controllo. In tale contesto, l’intervento dei Sindaci soci dell’ATO è più che opportuno.

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