Enna. Botti di fine anno sulla TARSU 2009 e 2010
di Massimo Greco
L’anno 2015 si sta chiudendo con uno strascico di polemiche sulle modalità di riscossione della TARSU per il biennio 2009 e 2010. Due problemi rimangono sul tappeto. Il primo, il permanente rapporto conflittuale tra i contribuenti ennesi e il Comune impositore. Il secondo, tutto interno all’istituzione comunale, concerne le ragioni, ancora ignote, della mancata attivazione della riscossione coattiva del vessato tributo locale. Così come ignote risultano le ragioni che hanno indotto l’Assessore pro-tempore al bilancio a negare nel gennaio 2015, in sede di attività ispettiva, l’immobilismo dell’Ufficio Tributi in ordine alla riscossione coattiva dei tributi locali.
Un’efficiente politica delle entrate non potrebbe giammai giustificare il mancato introito di somme spettanti a titolo di tassa per i citati anni d’imposta. Se fosse corretta la procedura amministrativa adottata dal Comune, che decide di notificare in questi giorni impropri e confusi avvisi di accertamento nell’ultima settimana dell’ultimo mese dei sei anni utili, vi sarebbero ulteriori tre anni per attivare la procedura coattiva mediante Agente di riscossione. Se a questo si aggiunge che l’Agente di riscossione concede in genere ulteriori trenta giorni per i pagamenti e che è possibile chiedere la rateizzazione del dovuto, il Comune dovrebbe introitare la TARSU in un arco temporale non inferiore a dieci anni. Se occorrono dieci anni per recuperare la TARSU relativa all’anno 2009, la TARI del 2015, anch’essa recentemente richiesta agli ennesi, quando sarà introitata dal Comune?
La nuova Amministrazione guidata dal Sindaco Di Pietro, in queste ore, sta seriamente valutando l’ipotesi di annullare in autotutela l’emissione di questi ultimi avvisi di accertamento che oltre ad avere provocato un ginepraio di polemiche presenta evidenti vizi di legittimità. Bene, ammesso che vi siano i concomitanti presupposti per esercitare il discrezionale potere di autotutela amministrativa, atteso che nel bilanciamento dei contrapposti interessi quello dei contribuenti – di carattere patrimoniale e dunque sempre reintegrabile – non è affatto prioritario rispetto all’esigenza di certezza delle entrate tributarie del Comune, tale potere non potrà che essere esercitato dal medesimo organo comunale in capo al quale s’intesta l’emissione dei contestati accertamenti. Trattandosi infatti di atti amministrativi vincolati e regolati da fonti normative, la competenza è dell’organo gestionale e quindi del Dirigente del Settore tributi.
Saranno in grado gli organi di indirizzo politico (Sindaco, Giunta e Consiglio comunale) a convincere il nuovo Dirigente del Settore ad annullare in autotutela tutti gli avvisi di accertamento emessi sapendo che a tale atto dovrà necessariamente conseguire una valutazione in ordine alle connesse responsabilità per danno erariale derivante dalla mancata attivazione della riscossione coattiva entro i termini previsti dalla legge?
n.d.r. La risposta dell’Assessore della Giunta Garofalo Di Gangi all’interpellanza del Consigliere comunale Fussone trattata nelle seduta del Consiglio comunale del 21/01/2015 è consultabile all’indirizzo
Consiglio comunale di Enna del 21.1.2015 ore 17:00 ( Audio )
Assoconsumatori: Amministrazioni nuove, vizi vecchi
Pippo Bruno delegato provinciale di Assoconsumatori: “Cambiano le amministrazioni ma i problemi sono sempre gli stessi e si ripropongono in ogni realtà a causa, magari, delle festività con un esubero di rifiuti ed una scarsa raccolta differenziata che tradisce la sua stessa finalità: chi meno inquina, meno paga. Ma come se non bastasse, dal punto di vista amministrativo, ad Enna stanno pervenendo a tappeto nuovi avvisi di pagamento per il 2009 e 2010 anche a coloro che hanno ottenuto dalla Commissione Tributaria sentenza favorevole o sono in attesa di giudizio, evidentemente l’ufficio tributi non ha contezza dei ricorsi presentati: esitati o in attesa di giudizio. Gli avvisi a tappeto determinano confusione nei cittadini che spesso vedendosi recapitato un bollettino pagano, magari, un tributo già pagato precedentemente. Escludiamo la volontarietà di far pagare doppiamente ai cittadini lo stesso tributo ma tale inconvenienti non sono da escludere. L’associazione che ormai segue da un decennio la vicenda rifiuti ha sempre sottolineato ogni tentativo di chiamare i cittadini al pagamento di bollette emesse in dissonanza delle normative vigenti ed è indubbio che le bollette TARSU 2009 e 2010 sono in contrasto con le normative vigenti e, quindi, presentano rilievi di illegittimità. Avremmo sperato che non si utilizzassero i cittadini per far cassa e mantenere carrozzoni fatiscenti e clientelari, auspichiamo che si introduca una logica messa in atto dalla Corte dei Conti del Lazio che ha chiamato al danno erariale gli amministratori e i funzionari che per non aver controllato hanno creato un danno al comune. “Chi sbaglia, o ha sbagliato, paghi!” Non possono essere i cittadini chiamati a pagare per gli errori altrui. Assoconsumatori, Asso-Consum in attesa di, eventuali, provvedimenti reclama la giusta attenzione nei confronti degli atti che debbono essere in sintonia con le leggi dello stato”.