La crisi delle aree interne e delle classi dirigenti locali
di Massimo Greco
Al netto di alcune sporadiche iniziative promosse congiuntamente dai Sindaci di Caltanissetta ed Enna, anche l’anno 2016 volge al termine senza avere potuto positivamente registrare l’attivazione di alcuna progettualità per l’aggregazione della aree interne e centrali della Sicilia. Fiumi di parole e d’inchiostro sono stati impegnati per commentare i costanti rinvii delle elezioni degli organi di governo dei nuovi enti intermedi ma nessuna riflessione risulta promossa sulla crisi dei territori interni e sulle eventuali strategie per arrestarla. Pur in presenza di dati e indicatori che segnano inesorabilmente il depauperamento progressivo di tutte le Città del centro-Sicilia a partire dagli ex capoluoghi di provincia, nessuna Istituzione, nessuna forza politica, nessuna organizzazione esponenziale di interessi diffusi e/o di categoria e nessuna forza sociale si sta concretamente occupando della questione. Periodicamente si registra la posizione di chi vuole estendere i confini della provincia di Enna, di chi vuole tessere un rapporto organico con la Città di Caltanissetta, di chi vuole ragionare su un’ipotesi di area vasta delle aree interne e di chi rivendica il completamento della famosa strada dei due mari (Nord-Sud) ma, puntualmente, ai buoni propositi non segue alcuna azione concreta. Nel frattempo, mentre i Sindaci inseguono la triste quotidianità per assicurare i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali delle rispettive comunità amministrate, le Istituzioni pubbliche vengono accorpate e soppresse, i negozi chiudono, le imprese languono, i giovani disoccupati emigrano e gli anziani aumentano. In sostanza, la classe dirigente locale, lasciata al proprio destino da Stato e Regione, non è più in grado di rigenerarsi e di promuovere autonomamente beni e servizi comuni. Il tutto in barba ai principi di solidarietà e sussidiarietà che ancora oggi sembrano alimentare le fondamenta della nostra Costituzione. Complesse sono le ragioni di tale fallimento, così come complesse sono le motivazioni che hanno portato i mediocri ai vertici della rappresentanza pubblica e privata. Certo è che se non si inverte immediatamente la rotta, in un solo decennio le nostre Città saranno ridotte in borgate vissute solo da anziani e migranti di passaggio.