Comune di Calascibetta. E’ scontro sull’assorbimento della dipendente ex IPAB

L’estinzione di alcune IPAB siciliane e la loro devoluzione verso le Municipalità di riferimento territoriale sta generando non pochi problemi, soprattutto in quei Comuni che non hanno impugnato al TAR i relativi decreti regionali.

Tra questi vi è certamente il Comune di Calascibetta, costretto, suo malgrado, a subentrare nei rapporti patrimoniali attivi e passivi dell’IPAB “Casa della Fanciulla del Collegio di Maria” e ad assorbirne il personale dipendente.

L’Amministrazione xibetana guidata dal Sindaco Capizzi, che non ha risparmiato critiche alla Regione sulle modalità di siffatto trasferimento, sembra essere contraria a dare copertura finanziaria in sede di approvazione del bilancio di previsione per l’anno corrente fino a quando la Regione non farà chiarezza sui relativi numeri.

Ne parliamo con Massimo Greco.

 

E’ corretto non dare copertura finanziaria all’assorbimento dell’unica dipendente dell’IPAB che sembra averne diritto?

 

Non credo, soprattutto in assenza di una specifica contestazione giudiziaria del decreto regionale verso il quale, al contrario, il Comune sembra essere acquiesciente. Né può rilevare l’assenza di dati finanziari certi, come sembra giustamente lamentare il Sindaco, perché la richiesta copertura finanziaria è semplicemente previsionale e modificabile a fine anno in sede di variazione di bilancio. Peraltro, la mancata ottemperanza al decreto regionale in questione darebbe certamente luogo all’attivazione dei poteri regionali sostitutivi con la nomina di un commissario ad acta.

 

Ma anche se dovesse prevalere la linea intransigente del Sindaco si potrà sempre operare in futuro con i debiti fuori bilancio…

 

Sì certo, ma non è questa la strada corretta su cui riposano i principi di sana contabilità pubblica. Perché in virtù della deliberazione consiliare, il debito fuori bilancio viene ricondotto all’interno del sistema. Ma in questo caso l’assunzione della dipendente ex IPAB è già formalmente all’interno del sistema per espressa previsione di legge prima e di decreto attuativo dopo. Non si può pensare di affrontare la questione con rimedi di contabilità eccezionali allorquando si è nelle condizioni di utilizzare gli ordinari rimedi.

 

Chi dovrebbe vigilare su questo?

 

Certamente il Responsabile comunale della ragioneria che appone il proprio visto di regolarità contabile e il Collegio dei revisori dei conti. E, ovviamente, il Consiglio comunale, che in materia di pianificazione delle risorse finanziarie ha competenza esclusiva.

 

Ma l’assorbimento della dipendente ex IPAB potrebbe risentire della mancata copertura finanziaria ad opera del Consiglio comunale?

 

Al netto dei profili d’incostituzionalità che possono intravedersi nella datata norma regionale e che andrebbero eccepiti nei modi e nei tempi previsti dall’ordinamento, il diritto della dipendente ad essere assunta dal Comune dipende dalla legge e nessuna intermediazione amministrativa è prevista se non il citato decreto regionale, che risulta già emesso da più di un anno.

 

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