La polemica sugli incarichi legali affidati dal Sindaco di Calascibetta Piero Capizzi a parenti dei Consiglieri di maggioranza sembra destinata a surriscaldarsi nonostante le rigide temperature di questi giorni. Al centro dell’attenzione la legittimità di tali incarichi sui quali i gruppi di minoranza consiliare vogliono risposte urgenti anche alla luce dei pareri di regolarità tecnica negativi apposti dagli Uffici preposti.
Ne parliamo con Massimo Greco.
Ci risiamo con questi incarichi legali affidati su base fiduciaria dai Sindaci.
E’ un vecchio problema che sembrava essere superato dal nuovo Codice dei contratti per il quale l’affidamento di contratti pubblici avviene nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità e imparzialità. Quest’ultimo principio esclude radicalmente l’intuitu personae. Un affidamento non può di per sé essere imparziale, se trova la sua fonte esclusivamente in una decisione totalmente discrezionale del committente. In sostanza, la selezione del contraente deve essere necessariamente orientata all’individuazione del professionista più adatto allo svolgimento della prestazione richiesta, secondo criteri che tengano conto della difficoltà dell’incarico e delle competenze necessarie ad espletarlo.
E quindi sarebbero illegittimi?
Non è così semplice perché sia il Consiglio di Stato che l’ANAC, ancorchè con argomentazioni diverse, non hanno escluso una componente fiduciaria delle scelte, che, invero, deve pure essere tenuta in considerazione.
E quindi?
Non mancano in dottrina pareri decisamente contrari a questo orientamento soft del Consiglio di Stato ma questa oscillazione metterebbe al riparo le scelte di un Sindaco da un eventuale azione di responsabilità per danno erariale per assenza di colpa grave.
Rimane un problema etico…
E’ probabile, ma questo è un ambito che sfugge ad una valutazione giuridica della questione.