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Piazza Armerina a un bivio: tra un Posto al sole e un Posto all’ombra

piazza armerina villa casale polifemoNelle ultime settimane autorevoli politici (area Renzi), sindaci di Comuni (soprattutto della zona nord dell’ex provincia), sindacalisti (Cisl), rappresentanti d’associazioni (Ance), hanno rivolto appelli agli amministratori di Piazza Armerina per una serena “riflessione” sull’uscita della città dei mosaici dal costituendo Consorzio ennese. Come si sa la legge regionale n° 15 del 4 agosto 2015 dispone che occorre un voto confermativo dei consigli comunali che hanno a suo tempo deciso di aderire ad altri Liberi Consorzi. Le città di Gela, Niscemi e Piazza Armerina, lo scorso anno, hanno scelto di transitare in quello di Catania, città diventata, con la nuova Legge Regionale, area metropolitana. I consiglieri comunali dovranno quindi confermare, entro Settembre, con un Si o con un No, la decisione a suo tempo presa, determinando così le sorti dei loro amministrati per gli anni a venire. Piazza Armerina, secondo il risultato del voto consiliare, potrà avere un Posto al Sole o un Posto all’Ombra, ovvero diventare protagonista nella provincia d’appartenenza, quale comune d’alto rango, oppure fare un salto nel buio, collocandosi ai margini di un grande territorio quale quello della futura area metropolitana dell’ex provincia di Catania. Nel nuovo assetto amministrativo, oltre alla città calatina (già ai margini dell’ex provincia etnea), Piazza Armerina e Gela, si verrebbero a trovare all’estrema periferia di quell’area. Ecco, in sintesi, i commenti di autorevoli esponenti politici, dirigenti sindacali e uomini di cultura della città della ceramica, letti nella pagina di Cronaca Calatina, apparsi sul quotidiano La Sicilia del 27 agosto scorso. “L’adesione di Gela determinerà la riduzione della marginalità” (Luigi Failla, politico di area Pd); “Questo è l’ultimo treno per aggregare più forze produttive” (Angelo Salerno, operatore turistico); “Gela e Caltagirone potrebbero creare una nuova rete ospedaliera” (Giuseppe Bucchieri, sindacalista). Quindi Caltagirone e Gela sembrano voler creare un asse di ferro: economico, culturale e turistico, tanto che Biagio Pace, avvocato ed esponente del mondo culturale di Caltagirone, ha così commentato l’eventuale ingresso di Gela nell’area metropolitana catanese: “Sia Gela che Caltagirone mancano di adeguate politiche di promozione turistica. Insieme, in un ente intermedio che aggreghi le potenzialità delle rispettive popolazioni, potrebbero progettare e realizzare in sinergia: Caltagirone, patrimonio Unesco, e Gela una città greca, possono creare sviluppo”. Non è chiaro, secondo queste dichiarazioni, il ruolo che Piazza Armerina avrà nel futuro assetto dell’area metropolitana catanese, anche in prospettiva di un ipotetico nuovo Consorzio, in aggiunta ai 6 previsti dalla predetta L.R. n° 15/2015. E’ opinione comune che la città dei mosaici, in caso di una definitiva scelta verso Catania, arricchirà il calatino e la città cara a Eschilo. “Piazza darà molto e riceverà poco” è il pensiero di uomini di diversa provenienza politica, imprenditoriale e culturale dell’ennese.

Salvatore Presti

Salvatore Presti Enna

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