Enna 17/02/07 – E’ grave. Incrociamo le dita, facciamo scongiuri, preghiamo ma non mettiamo un dito davanti gli occhi per non vedere. Ne indugiamo ad un ottimismo di maniera per cui alla fine “pantalone” risolve ogni cosa. Grazie ad una classe politica tutta affaccendata in sproloqui insulsi e sciocchi da ”tu mi fai schifo” – “gli altri son tutti gay”, criminali ideologici chiusi nei loro armadi di ghiaccio mentale tramano per destabilizzare il paese.
E mi preoccupo oggi più che giorni fa perché se anche nel borgo ennese compaiono scritte sui muri contro la polizia significa che il fenomeno non appartiene più ai soliti teppisti del nord, ma ha fatto proselitismo anche dove mai si sono nutriti sentimenti avversi alle forze dell’ordine.
Questo è un pezzo di terra dove si rispettavano (e come!) i pizzardoni – alias guardie municipali – lasciati quando il nemico invase la città con le loro sciabole (niente armi da fuoco) ad assicurare l’ordine, che non aveva, in fondo, manco bisogno di essere assicurato. L’eversione è solo esistita sui giornali (pochi) che si leggono o sulle televisioni (troppe) che si guardano. Ma oggi è accaduto perché anche un borgo ”babbo” come il nostro sente che la classe dirigente (tutta) può essere fatta fuori anche con quattro petardi e dunque dagli all’untore e subito sul carro di un ipotetico vincitore: illusione folle!.
Non mi interessa se a Vicenza scasseranno (mi auguro no!) o meno quella città che dalla base americana voluta dal DC Rumor ha tratto tanti vantaggi che neanche a Montecarlo può essere paragonata (li si risica, a Vicenza hanno solo avuto “argent” e senza giocare. Ne mi interessa se la imbecillità (diagnosi) di alcuni nominati (non eletti) dai partiti al parlamento e da questo eletti a vari livelli decisionali andranno o, non andranno; ne mi interessa un governo che non sa neanche precettare i suoi membri a non cadere nel ridicolo. Ne che il povero Presidente della Repubblica viene lasciato inascoltato a fare da voce clamante nel deserto, per non parlare di un uomo vestito di bianco che una volta se alzava un sopraciglio induceva timore morale anche ai potenti che non credevano se non nella forza bruta, ed oggi viene criticato, tirato per la veste da persone anche di cultura, ma inquinate nella concezione morale di rispetto per se e per gli altri.
Mi interessa cosa possa accadere se ricominciamo il “sessantotto” e seguenti con un tale che vuole 20 milioni di dollari dai servizi segreti italiani e dieci dal premier di allora e che se arriva in Italia verrà accolto come il “liberatore” con bandiere e fanfare anziché lasciato languire nelle patrie galere.
Mi interessano le interrelazioni tra partito comunista militare e combattente, la mafia, camorra, drangheta e similari ed il sig Laden, tutti accomunati dal volere assoggettare il mondo e qui l’Italia per fare qualcosa che non sanno manco loro stessi e dunque ancor più pericolosi perché imbecilli (ancora diagnosi).
In tante nazioni il paese politicamente è diviso in due, ma non accade ciò che sta avvenendo da noi. Ne vi sono altri paesi civilizzati che sono così stupidi da suicidarsi consentendo a gruppi criminali ideologizati o meno di instaurare la dittatura del terrore. Montezzemolo imitando il buon Agnelli può anche avere successo in India e Cina, ma qui vi sono 58 milioni di persone senza un leader se non quelli che dicono di se stessi di essere tali. Cosa diremo ai nostri nipoti (ché i figli sono già grandi) che siamo stati cosi ignavi da farci abbindolare dalla erre moscia di qualche residuato dello stalinismo o da qualche discepolo di Oscar Wilde?
Si discute se i maschi e le femmine possano sposarsi tra loro stessi come se fosse il problema che salverà il paese dal disastro e non si opera per fare fronte saldo comune contro chi attenta alle nostre istituzioni, alle forze che debbono proteggerle, al nostro diritto di essere liberi, lavorare ed andare avanti?
Ma che paese è mai questo che dedica attenzione a grilli parlanti e non a quanti cercano di fare progredire tutti senza alcuna discrimine ma anche nel rispetto reciproco.
E’ stata una fortuna che i primi uomini – maschi e femmine per capirci – non si siano fatti incantare dalle sirene politiche: non esisteremmo.!
Lancio un appello perché ogni cittadino divenga ”delatore” (sic) e denunzi tutto ciò che non è lecito legale e moralmente giusto. Bando alla omertà, alla ignavia, al chiudere la porta della propria casa ed infischiarsene. Il dito sugli occhi non protegge manco da un soffio di vento. Si guardi la realtà e si abbia il coraggio della denunzia, della critica, della difesa dei valori universali che non sono di una parte ma appunto di tutti: di tutti quelli che non vogliono essere umiliati, derisi, offesi, uccisi, segregati, resi inutili a se ed agli altri.
I falsi profeti hanno avuto vita sociale troppo lunga .Uno colpo di reni a volte aiuta a sopravvivere.
Lo spero, ma il pessimismo della ragione mi sta pervadendo: e non è un bene.
Mi auguro di essere in errore.
grimliondr@libero.it
Pubblicato il 17 febbraio 2007