LA “NATIVITÀ” DI CARAVAGGIO, A CINQUANT’ANNI DAL FURTO, TORNA A PALERMO GRAZIE ALLA BANDA DI LUPIN III.
E’ QUANTO AVVIENE NEL VIDEOCLIP DEL NUOVO BRANO DI DAVIDE CAMPISI “GIROTONDO”
Guarda il video:
Ospiti di Buongiorno Regione Davide Campisi e Fabio Leone. Guarda il video:
La “Natività” di Caravaggio (trafugata nel 1969) viene simbolicamente restituita alla città di Palermo nel videoclip del brano “Girotondo” del cantautore siciliano Davide Campisi, contenuto nell’album “Democratica”, prodotto dalla casa discografica CNI Compagnia Nuove Indye. Era il 1969 quando, dall’oratorio di San Lorenzo di Palermo, venne trafugata “La Natività” con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi del Caravaggio, un olio su tela di oltre 2 metri e mezzo per 2. Dopo un cinquantennio, tra misteri e indagini sul caso, la casa di produzione indipendente “Le Lune”, non nuova a certe provocazioni (si ricorda il “Sicilian Space Program” con il lancio di un cannolo siciliano nello spazio), realizza con Campisi il videoclip in cui, con ironia, avviene la restituzione dell’opera alla città di Palermo tramite il ladro gentiluomo per eccellenza: Lupin III. Antonella Barbera e Fabio Leone, i giovani registi di “Le Lune”, con un occhio sempre attento alla loro terra, hanno compiuto un’operazione che si traduce in un auspicio al ritrovamento dell’opera.
A ispirare i registi ennesi, il sound anni ‘70 e il testo del brano di Davide Campisi “Girotondo” che pone l’accento sul filo sottile tra mafia e politica nei termini di un gioco che passa dalla subordinazione alla ribellione, nel girotondo che fa cascare un mondo che alla fine non casca mai.
Le mani diventano il simbolo di tale gioco, sono mani che pregano, rubano, aiutano, accarezzano e si uniscono nella lotta per la libertà. Nel videoclip Lupin con la sua banda, nel gioco surreale del sogno per la giustizia e il potere sociale, si fa portavoce di un caso tutto siciliano in cui convivono arte, religione, potere mafioso e mercato clandestino. Il videoclip, girato tra il Palazzo Castrone – Santa Ninfa e il quartiere Ballarò di Palermo, unisce in nome dell’arte e di una verità ad oggi non ancora svelata, in un andirivieni di piste tra leggende e burle, giovani attori, appassionati di cosplay e artisti provenienti da tutta la Sicilia.
Gli interpreti dei personaggi (foto sopra) del famoso manga sono: Lorenzo Prestipino (Lupin III), Salvatore Alonge (Jigen), Damiano Di Bella (Goemon), Francesca Barbarossa (Margot), Andrea Sciacca (Zenigata), Calogero Termine (il mafioso), Vincenzo Bruno e Gianluca Ferrigno (gli scagnozzi). La tela presente nel videoclip è la copia a grandezza naturale della “Natività” di Caravaggio, realizzata dallo stesso Calogero Termine, pittore e copista siciliano. Una copia in scala dell’opera voluta dalla Commissione Parlamentare Antimafia è stata donata a Papa Francesco, a testimonianza dell’interesse dell’artista siciliano nella ricerca della verità sulla “Natività” di Caravaggio e alla sua attenzione sulle vicende giudiziarie legate alla questione irrisolta di uno dei furti più intriganti del mondo dell’arte.
Una copia in scala dell’opera voluta dalla Commissione Parlamentare Antimafia è stata donata a Papa Francesco, a testimonianza dell’interesse dell’artista siciliano nella ricerca della verità sulla “Natività” di Caravaggio e alla sua attenzione sulle vicende giudiziarie legate alla questione irrisolta di uno dei furti più intriganti del mondo dell’arte.
Foto clip
Gli artisti
Lorenzo Prestipino, Enna. Studente e attore della “Compagnia degli Imbuti”; ha partecipato a numerosi progetti filmici, spots e videoclip musicali.
Andrea Sciacca, Catania. Operatore di Marketing e batterista nei gruppi musicali : “Di Viola Minimale” e “Pantomima”.
Damiano Di Bella, Catania. Musicista. Chitarrista nella band “J-Rec” (Japan Rock).
Salvatore Alonge, Agrigento. Operaio e organizzatore dell’Akracomics & games (fiera del fumetto/ cultura pop)
Francesca Barbarossa, Messina. Modella e studentessa all’Accademia di Belle Arti.
Vincenzo Bruno, Enna. Attore, pittore e fotografo. Si occupa di scenografie teatrali e cinematografiche.
Gianluca Ferrigno, Catania. Coreografo. Gestisce corsi di danza in strutture pubbliche e private.
Calogero Termine, Sciacca. Pittore e autore. Tiene corsi di pittura e workshop sui maestri del passato. Ha realizzato numerose copie di Caravaggio, Tiziano, Raffarello, Correggio, Michelangelo e Leonardo.
Il cantautore
Davide Campisi è un artista siciliano che si è sempre occupato di stili e tecniche degli strumenti ritmici della tradizione musicale popolare del Sud Italia, in particolar modo dei tamburi a cornice.
All’ età di 16 anni intraprende lo studio della batteria partecipando a diversi corsi nazionali. Da 15 anni studia stili e tecniche degli strumenti ritmici della tradizione musicale popolare del Sud Italia: i tamburi a cornice.
Fin dai primi approcci con lo strumento ha collaborato con diversi musicisti di fama nazionale. Oggi prosegue la ricerca sui ritmi ancestrali del cuore isolano sperimentando sui suoi tamburi forme sonore e tecniche espressive nuove e contemporanee che hanno trovato spazio negli spettacoli del gruppo ennese di musica etnica I Petri Ca Addumunu (di cui è stato membro fondatore) e nel proprio percorso personale da solista nonchè nelle formazioni di diversi progetti musicali in cui è inserito come percussionista. Infatti, negli ultimi quattro anni ha collaborato con vari artisti partecipando a diversi progetti musicali e alla realizzazione di prodotti audiovisivi, in qualità di percussionista e in qualità di autore ed esecutore di colonne sonore. Da tre anni conduce corsi di tamburo a cornice come percorsi a sè o integrati ad altre forme e tecniche di espressione artistiche quali teatro e danza.
Nel 2013 ha condotto un laboratorio di percussioni all’interno del progetto Europeo “Melodie del silenzio” (afferente al programma Youth in Action), riferito ad un gruppo di partecipanti costituito da persone sorde e udenti; negli anni precedenti ne ha condotto diversi altri in comunità terapeutiche assistite.
Nel 2015 porta nei teatri e nelle piazze il nuovo progetto musicale da solista dal titolo “BADR”(luna piena)con questo lavoro arriva tra i primi 8 finalisti su 1.500 partecipanti al contest del concertone del primo maggio a Roma.
Nel 2017 è finalista al concorso Premio Andrea Parodi. Attualmente è uscito il suo nuovo album con l’etichetta discografica CNIunite dal titolo “Democratica”. Ha partecipato al festival internazionale di musica contemporanea dedicato alle percussioni 1000 BEATS 2018 vincendo il PYPR Innovation Lab come miglior percussionista solista.
Link ad altri lavori video degli stessi autori ed artisti (clicca sul titolo):
Joca – All’alba – Democratica
I registi
Antonella Barbera, musicista e regista ennese, esperta di regia, montaggio e sceneggiatura, si occupa di realizzazione di filmati dal 2004. Studia oboe e flauto traverso presso il Conservatorio V.Bellini di Caltanissetta. Nel 1999 entra a far parte del gruppo di musica etnico-popolare I Petri ca Addumunu, gruppo con il quale per quindici anni si è esibita in Italia e all’estero in concerti, lezioni didattiche sui canti perduti del mediterraneo e realizzando colonne sonore per diversi documentari e producendo due lavori discografici “Cuccurucuntu” 2006 e “Stajuni” 2014. Nel 2005 dirige il suo primo cortometraggio “L’albero delle trasparenze” e nel 2008 “Pramè”; dal 2009 inizia il sodalizio artistico con Fabio Leone, suo compagno nella vita con cui realizza numerosi cortometraggi, spots, documentari e videoclip musicali. Il primo cortometraggio prodotto in coppia con Fabio Leone, “Le Lune” (2010), darà anche il nome alla casa di produzione indipendente. Tra i tanti lavori filmici realizzati sotto questa denominazione ricordiamo il docu-spot “Cunegonde” (2012), il cortometraggio “Io Voglio” (2013), la videoclip “Cantu e Cuntu” (2013) interpretata da Rita Botto, il pluripremiato cortometraggio “Appesi al muro” (2014) e tanti altri.Di altre produzioni ricordiamo il documentario ironico scientifico in due episodi: “Sicilian Space Program” e “Sicilian Spase Program II”(2014), le videoclip “Battle For Attention” di Sergio Beercock (2016), “D’amurusu Paisi” di giuseppe Di Bella ed Enrico Coppola (2016), “All’alba”(2015) e “Democratica”(2016) di Davide Campisi, “Parlami”(2014) e “E’ arrivata l’estate” (2016) di Roberto Cohiba, “Serenatacuminata” e “I fuochi della terza età” (entrambe del 2015) per la Cicciuzzi’s unable band, “La barca blu” e “Gravity” (2016) di Cristina Russo. Nel 2017 realizza tre cortometraggi; “Negative” e “Franca” (quest’ultimo in coregia con Patrizia Fazzi), entrambi per la competizione “My Rode Reel 2017”.Il terzo cortometraggio “Che altri occhi ti guardino”, dedicato alla memoria di Peppino Impastato, ha già ricevuto numerosissimi riconoscimenti in giro per l’Italia.
Fabio Leone, fotografo, musicista e videomaker ennese, appassionato di arti dell’immagine dal 2006; si occupa di videoarte, fotografia e realizzazioni filmiche con Antonella Barbera, sua compagna nella vita. Entra a far parte del gruppo di musica etnico-popolare I Petri ca Addumunu, gruppo con il quale per dieci anni si è esibito in Italia e all’estero in concerti, lezioni didattiche sui canti perduti del mediterraneo e realizzando colonne sonore per diversi documentari e producendo due lavori discografici “Cuccurucuntu” 2006 e “Stajuni” 2014. Dal 2009 inizia il sodalizio artistico con Antonella BArbera, con cui realizza numerosi cortometraggi, spots, documentari e videoclip musicali. Il primo cortometraggio prodotto in coppia con Antonella Barbera, “Le Lune” (2010), darà anche il nome alla casa di produzione indipendente. Tra i tanti lavori filmici realizzati sotto questa denominazione ricordiamo il docu-spot “Cunegonde” (2012), il cortometraggio “Io Voglio” (2013), la videoclip “Cantu e Cuntu” (2013) interpretata da Rita Botto, il pluripremiato cortometraggio “Appesi al muro” (2014) e tanti altri. Di altre produzioni ricordiamo il documentario ironico scientifico in due episodi: “Sicilian Space Program” e “Sicilian Spase Program II”(2014), le videoclip “Battle For Attention” di Sergio Beercock (2016), “D’amurusu Paisi” di giuseppe Di Bella ed Enrico Coppola (2016), “All’alba”(2015) e “Democratica”(2016) di Davide Campisi, “Parlami”(2014) e “E’ arrivata l’estate” (2016) di Roberto Cohiba, “Serenatacuminata” e “I fuochi della terza età” (entrambe del 2015) per la Cicciuzzi’s unable band, “La barca blu” e “Gravity” (2016) di Cristina Russo. Nel 2017 realizza tre cortometraggi; “Negative” e “Franca” (quest’ultimo in coregia con Patrizia Fazzi), entrambi per la competizione “My Rode Reel 2017”. Il terzo cortometraggio “Che altri occhi ti guardino”, dedicato alla memoria di Peppino Impastato, ha già ricevuto numerosissimi riconoscimenti in giro per l’Italia.
I due giovani registi ennesi non sono nuovi a videoclip del genere, numerosi premi hanno collezionato durante la loro carriera, si ritiene opportuno ricordare ai lettori le due più famose “imprese”:
SICILIAN SPACE PROGRAM: lancio di un cannolo siciliano nello spazio
Si ringraziano per la collaborazione Pierelisa Rizzo e per i testi Anna Tinebra
e, per i nostalgici, il video del “cannolo nello spazio”