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RIFIUTI RIFIUTATI di Pino Grimaldi

Antoine Lavoisier nel 1700 ebbe a dirlo ed a chiare lettere: ”nulla si crea nulla si distrugge tutto si trasforma”. Non lo avesse mai detto!
Gli amministratori delle nostre città lo hanno preso per oro colato (lo è in verità in senso scientifico, ma senza esagerare!) e fiduciosi come sono che il materiale organico e non, dei rifiuti che ciascuno cittadino mette fuori della casa possano trasformarsi con processi aerobici naturali, lasciano questi a giacere nei vari angoli dei borghi per dimostrare come loro sono ecologicamente al top non intendendo violare la natura!

Se non questa ipotesi quale altra spiegazione si può per capire perché le civiche amministrazioni ci lasciano in mezzo alla m… con tutti i rischi connessi ed annessi, financo di epidemie (perché no)?

La Sicilia spende il 54% del suo budget per la sanità, ma pare non basti se non si trovano i soldi per pagare gli spazzini – pardon operatori ecologici – che possano ripulire le nostre città e consentirci di non essere intossicati dai fumi e maleodoranti effluvi ovviamente regnanti. Certo i gatti ed i cani ma soprattutto i topi sono molto contenti e la società per la protezione degli animali penso debba dare un attestato di benemerenza a quelle amministrazioni che sia pure attraverso varie strutture (Ato ed altri bei nomi) provvedono ad alimentare le bestiole che sono anche loro creature del buon Dio, checché se ne possa pensare.

I poveri sindaci (tutti santi: e uomini e donne) non possono che pregare perché vengano piogge torrenziali, alluvioni che portino, spazzandoli, a valle i rifiuti che se il padreterno aiuta potrebbero grazie alla forza delle acque giungere a mare e chi si è visto si è visto. Perchè pare non abbiano altri mezzi.

Dimezzare i loro emolumenti da aggiungere ai ricavati delle gravose tasse che tutti paghiamo per i rifiuti al fine di affittare anche di seconda mano altri spazzini?
Possibile.
Andare tutti i consiglieri comunali e loro accoliti a ripulire l’immondo dando prova di grande senso civico?
Probabile.
Obbligare i cittadini a non produrre rifiuti ed autarchicamente risolvere il problema magari riciclando tra vari inquilini le masse volumetricamente eccessive?
Si può fare.

E ci si può anche attrezzare con cucine a carbonella ché uno mette tutto nel sito della combustione ed avremo evitato il problema degli inceneritori che nessuno vuole perché inquinano per cui sarebbe bene che ciascuno avesse il proprio che poi può anche utilizzare per la cremazione del defunto ché a farlo fare a Palermo costa un sacco di soldi.

Insomma non arrendersi e sopratutto non dare fuoco ai rifiuti dinanzi ai Municipi perchè é da maleducati e non sta bene. Tutto al più, far celebrare Te Deum per propiziare grazie, che scendendo sui nostri eletti facciano loro trovare la soluzione del problema.
Perchè a dirla chiara: è un emerito schifo.
Ma questo non va detto, per evitare che il flusso turistico ad Enna o ancora più Piazza Armerina con le belle cose che colà vi sono, diminuisca e tolga soldi ai poveri non dandone ai ricchi..

Tra l’altro avendo chiuso quattro guardie mediche stanno risparmiando qualche soldino che potrebbe anche essere dato per pulire le città che forse essendo più pulite darebbero meno agio ai germi di infettarci, e meno necessità di ricorrere ai medici.
Tranne che, non si voglia una risoluzione sindacale che dica: guai chi tocca i rifiuti espressione del benessere del popolo, posto che nei paesi sottosviluppati questi non esistono. Non farebbe grinza.

Insomma qualcosa si ha da fare. Perché anche senza eruzioni vulcaniche si rischia di essere sepolti sotto quanto noi stessi produciamo con grave danno anche dei reperti sotto cenere Vesuviana che potrebbero vedersi contesa l’attrazione macabra ma scientifica sempre avuta.

L’eccesso di produzione determina inflazione: anche per l’ immondizia! La 62/a sessione delle Nazioni Unite “in proceeding” a New York non se ne sta occupando.
Spetta dunque ai Sindaci l’ardua sentenza sul da farsi! Campa cavallo?

grimliondr@libero.it

pubblicato il 26 settembre 2007

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