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Taormina: trionfale accoglienza per la “Cavalleria rusticana”

taormina teatro grecoVenti minuti finali di applausi hanno salutato al Teatro Antico di Taormina il nuovo allestimento di “Cavalleria rusticana” che ha visto ieri il debutto del secondo allestimento della Stagione Lirica, in uno spettacolo concepito dal regista e scenografo Enrico Castiglione come una sorta di struggente Via Crucis, grazie alla suggestiva scenografia di un’enorme croce schiacciata che ha dominato l’intero scenario. Un nuovo allestimento che il pubblico ha salutato con numerosi applausi a scena aperta, che bissa così il successo del “Rigoletto” trasmesso via satellite dalla RAI in tutto il mondo che ha aperto in luglio la stagione lirica taorminese.

Per l’atto unico di “Cavalleria rusticana”, Enrico Castiglione ha concepito una scenografia moderna ed indubbiamente ionsolita. Un simbolo, la Croce, che racchiude in sé tutto il clima tragico della Passione, sentimentale ma anche sacro-religiosa, che avvolge la vicenda collocata nel giorno di Pasqua già nella celeberrima fonte letteraria della novella di Giovanni Verga. E i costumi di Sonia Cammarata, salutata da grandi applausi, riproducesti antichi decori delle ceramiche siciliane del 1500, hanno sprigionato l’esuberanza della Sicilia, con tutta la gamma dei suoi colori più tradizionali, hanno completato un allestimento destinato a restare nella memoria delle produzioni del capolavoro di Mascagni.

Applausi a scena aperta anche per il cast, che ha visto il debutto assoluto nel ruolo di Daniela Dessì. La voce vellutata e l’introspezione del personaggio sono doti che ha saputo dispiegare grazie ad un’impostazione registica attoriale molto evidente, che ha visto la Dessì essere attrice sia nel preludio iniziale che nell’acclamatissimo Intermezzo, quando donne vestite di nero hanno prima avvolto la figura di Turiddu e poi, attratte dalla negatività dello stesso personaggio disonorato di Santuzza, hanno avvinghiato la stessa Santuzza. Un personaggio a lungo meditato nella concezione di Castiglione, roso dalla gelosia, ansioso, eppure sempre innamorato, mai ieratico o vendicativo, che nella Dessì ha trovato una straordinaria interprete. Il suo Turiddu è il marito Fabio Armiliato, tenore tra i maggiori dei nostri giorni, celebrato interprete del capolavoro mascagnano di cui ha dato ancora una volta possente dimostrazione, disegnando il ritratto di un uomo imbrigliato negli schemi sociali della sua stessa comunità, che lo condanna ad espiare con il sacrificio la colpa di desiderare ed amare ancora Lola e di aver disonorato Santuzza. E finalmente l’allestimento ha fatto vedere il duello tra Alfio e Turiddu, “il colpo di coltello – come ha dichiarato lo stesso Enrico Castiglione – è ben evidente nella partitura e non può che essere rappresentato prima del celebre grido ‘hanno ammazzato compare Turiddu’.

Accanto a loro un cast di cantanti-attori come innanzitutto la bravissima mezzosoprano Giuseppina Piunti, una Lola affascinante e fatale, il baritono Valdis Jansons, un Alfio fiero e risoluto, e e Maria José Trullu, dolente Mamma Lucia, che accoglie alla fine Santuzza con la pietà di una madre. Compatta e dal suono curatissimo, l’Orchestra Sinfonica del Taormina Festival, diretta dalla prestigiosa bacchetta del brasiliano Luiz Fernando Malheiro, con l’accorto e ben presente Coro Lirico Siciliano istruito da Francesco Costa. Una produzione che è stata registrata televisivamente con la stessa regia televisiva di Enrico Castiglione e che sarà trasmessa da SKY e poi successivamente dalla RAI.

La Cavalleria Rusticana, abbinata all’esecuzione dei Carmina Burana, precede l’allestimento dei Pagliacci, al debutto domani 10 Agosto al Teatro Antico come terzo titolo della Stagione Lirica in corso al Teatro Antico di Taormina. L’obiettivo di trasformare il Teatro Antico di Taormina nell’Arena del Sud ha preso dunque ulteriormente corpo e consistenza, grazie ad un cartellone di lirica e balletto che copre l’intera stagione estiva, da fine giugno a settembre inoltrato, con produzioni di livello internazionale, destinate a veicolare nel mondo l’immagine di Taormina. In Italia e in Europa, come in America e in Estremo Oriente, da Taormina viaggeranno opere amatissime non solo dagli appassionati.

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