Leonforte. Ci siamo prese un po’ di tempo per dedicare un ultimo pezzo alla rassegna Teatro In Campo, ci siamo lasciate travolgere e cullare dal lento scorrere di un agosto freddo e silenzioso in attesa che settembre porti la sua ventata autunnale di risveglio: si torna a scuola, si rientra a lavoro, si torna a programmare, progettare, proporre e rendere possibile l’impossibile o il mai pensato.
Ma nella tacita attesa di una nuova stagione, qualcuno si è già dedicato alla semina, ha reso vitali serate che ci si aspettava restassero fredde, mute ed anche un poco tristi.
E’ questo il caso della rassegna teatrale estiva Teatro In Campo, nata dalla sinergia di due realtà aziendali, Endì srl e Angelo Gervasi Art Director. La prima, di Giovanni D’Agostino, attiva negli allestimenti e servizi per lo spettacolo; il secondo, ex musicista e direttore artistico nella musica e nello spettacolo e che ci ha allietato dal 20 luglio al 17 agosto.
L’obiettivo è stato quello di creare un evento capace di riportare in auge l’antica vocazione teatrale del territorio. «Negli anni ’50, Leonforte aveva un’arena spettacoli estiva» precisa Angelo Gervasi quando sottolinea la rilevanza dell’appuntamento fisso in una location ben precisa. «Dato che un format del genere era pressoché assente, ci siamo riproposti di educare la gente a fruire di uno spettacolo, pagando un prezzo simbolico» queste le parole di Giovanni D’Agostino, titolare di Endì. La location, il nuovo stadio comunale, si è rivelata ottimale in tal senso: centrale, facilmente raggiungibile e funzionale.
Variegati sono stati gli appuntamenti e gli spunti di riflessione offerti. L’esordio con “La banda degli onesti”, interpretata dalla compagnia teatrale “Il Canovaccio”, ci ha insegnato che, nonostante le tentazioni, l’uomo può decidere di rimanere fedele alla propria onestà. Il musical “Il castello incantato”, liberamente tratto dal classico Disney “La bella e la bestia”, interpretato dalla compagnia “Corincanto, ci ha invitato a scavare nel brutto per trovare la bellezza che è in noi. Una serata all’insegna del cabaret con Sergio Friscia e il suo Friscia Night Show Risate e Musica che con divertenti monologhi ed esilaranti parodie ha reso omaggio alla sicilianità. Alla vigilia di Ferragosto, ad intrattenere il pubblico leonfortese la compagnia “Le Maschere” che ha interpretato “Un turco siciliano”, liberamente tratto dalla pellicola di Scarpetta, invitandoci a non essere ottusi dinnanzi all’evidenza pur di seguire esclusivamente le proprie opinioni. A chiudere la rassegna, la compagnia “Il Canovaccio”, che, dopo i riconoscimenti conquistati al Premio Angelo Musco di Milo, ha portato in scena proprio l’opera pluripremiata: “Fumo negli occhi”, opera calzante in questi tempi di crisi dove può diventare pericolosamente facile buttare fumo negli occhi di chi “apparentemente” sta meglio di noi. Annullata invece la data dello spettacolo “Questione di Soldi” della compagnia “Stabile dei Nomadi Luigi Rubino” scritta da Salvo Guliti, a causa di imprevisti inderogabili di uno degli attori principali.
La costanza del pubblico, l’entusiasmo e lo scambio e il dialogo avviatisi prima e dopo ogni spettacolo sono significativo segno che il teatro viene restituito alla sua originaria funzione: aggregare, riunire la comunità e indurla collettivamente a compiere una riflessione, a maturare un’opinione critica. Il teatro come mezzo per scoprire una nuova funzione degli spazi pubblici, alla ricerca di un’agorà contemporanea di luoghi comuni ordinari, ha qui pienamente assolto alla propria funzione. La comunità è stata la vera e gratificante protagonista della rassegna che tornerà puntuale l’anno prossimo a soddisfare un pubblico sempre più interessato.
Livia D’Alotto
Alessandra Maria