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L’Occhio e la televisione

occhioTanti sono i bambini che trascorrono molte ore del loro tempo libero a guardare la TV. A risentirne maggiormente è l’occhio e il suo affaticamento raggiunge livello “soglia” dopo un’ora di visione. Spesso lo sforzo oculare può portare lacrimazione, dolori oculari, cefalea, riduzione del visus, accentuazione dello strabismo anche se esso è presente in forma latente. Il bambino non deve mettersi troppo vicino all’apparecchio com’è spesso di consuetudine specie se il bambino è miope, né troppo lontano come fa il soggetto ipermetrope. Molto diffusa è l’abitudine di guardare la TV coricati su divani o anche seduti a terra o in posizione laterale, tutto questo comporterebbe angolature che spesso mettono in serio “sforzo” l’accomodamento oculare. Gli occhi del soggetto devono essere al centro dell’asse dello schermo e la testa deve essere all’altezza di esso; inoltre la distanza ideale di visione dovrà corrispondere grossomodo, in proporzione alla grandezza della TV, al doppio della diagonale dello schermo. Il rapporto tra il contrasto e la luminosità dell’immagine deve essere ben dosato. La camera nella quale si guarda la TV non deve essere completamente al buio; è consigliato che dietro o sopra il televisore si collochi una lampadina da 10-15 watt. L’illuminazione ambientale crea una condizione favorevole per il minore affaticamento visivo e sforzo dell’occhio, per una minore frequenza del battito delle palpebre e per un più breve intervallo fra stimolo e reazione cerebrale. Se il bambino porta occhiali è bene che questi vengano messi regolarmente per guardare la TV. Anche i videogiochi sono molto dannosi se utilizzati in maniera spropositata anche per la dipendenza che possono creare; è bene proporre ai figli alternative come le attività sportive che giovano al fisica e alla socializzazione.

dott. Rosario Colianni

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