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Oltre 300 sindaci hanno manifestato questa mattina a Palermo

sindaci fasceHanno sfilato da piazza Marina a Palazzo dei Normanni, oltre 300 sindaci provenienti da tutta la Sicilia accompagnati da circa 400 tra assessori e consiglieri comunali.

L’obiettivo era quello di ottenere risposte precise dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, e dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, a conclusione di una manifestazione organizzata da oltre un mese, in base ad una precisa piattaforma di rivendicazioni, annunciata più volte dai media e preceduta da mesi di incontri.

“Alla manifestazione di oggi – spiegano Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente vice presidente vicario e segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani – era presente tutta la Sicilia e mancava solamente il presidente della Regione, uno sgarbo istituzionale che ha lasciato i nostri sindaci molto amareggiati e che non aiuta ai fini di una ripresa delle normali relazioni istituzionali. Per questo motivo, abbiamo deciso, assieme agli amministratori, che non vi erano le condizioni per aprire, in questa sede, un confronto con gli assessori Bianchi e Valenti. Riteniamo, infatti, che dopo mesi di trattative l’unico interlocutore veramente autorevole sia il Presidente della Regione”.

“Pochi minuti fa Crocetta – concludono dall’AnciSicilia – ha assicurato che martedì 1 ottobre, assieme ai capigruppo all’Ars, incontrerà i sindaci e i presidenti dei consigli dei comuni siciliani. Sarà quella l’ultima occasione utile di dialogo per riportare le risorse del Fondo delle Autonomie locali ai livelli del 2012 e per istituire in tempi brevi un’unità di crisi in cui affrontare in maniera organica i problemi che assillano tutti i comuni dell’Isola”.

130926 sindaci palermo“Siamo con i sindaci che rivendicano maggiori risorse e dicono no ai tagli e a una politica delle riforme istituzionali approssimativa che non tiene conto di tutte le voci in campo”: la Cgil con il segretario generale Michele Pagliaro si schiera a fianco dei primi cittadini siciliani che assieme all’Anci protestano oggi a Palermo. “Abbiamo l’impressione- dice Pagliaro- che ci sia un paese reale, fatto dei problemi dei cittadini che scontano città sporche, servizi carenti, scuole in cattive condizioni dove manca tutto, e un paese virtuale, quello della politica regionale che si occupa di altro piuttosto che dei problemi dei cittadini”. Pagliaro aggiunge: “Chiediamo alla Regione di investire sul lavoro e sul welfare. I tagli agli enti locali- rileva- rischiano di determinare una caduta libera dei servizi erogati dai comuni, ancora di più inaccettabile in

tempi di crisi. Facciamo appello alla Regione- conclude Pagliaro- a riconsiderare i tagli e affinchè dedichi una maggiore e diversa attenzione ai comuni e alle politiche del welfare e del lavoro”.

“Un’assenza vergognosa che conferma ancora una volta la siderale distanza tra le istituzioni e la gente”. Il gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle all’Ars critica duramente la scelta di Crocetta di disertare l’appuntamento con i sindaci di gran parte dei comuni siciliani che si sono dati appuntamento oggi a Palermo per protestare contro i tagli che rischiano di mandare in default le loro amministrazioni.

“Devo ammettere – afferma Salvatore Siragusa – che fa una certa impressione vedere i sindaci protestare. Essi rappresentano i cittadini, sono la prima istituzione, quella direttamente a contatto con la popolazione, e la protesta di oggi, assolutamente fondata e che trova il nostro appoggio e la nostra vicinanza, non fa altro che testimoniare il solco che si è aperto tra i cittadini ed il Palazzo del potere regionale. Non fa quindi onore al presidente Crocetta la sua assenza odierna. E’ ormai chiaro che gli interessi che intende tutelare non sono quelli di tutti i siciliani. Occorre dare priorità al territorio ed alle necessità che da esso provengono. Si trovi come ripristinare il fondo Enti Locali e si mettano i Comuni nelle condizioni di affrontare l’imminente scadenza degli Ato”. “Ormai – sostiene Matteo Mangiacavallo – è diventata una routine non mantenere gli impegni. Alle parole degli scorsi mesi devono seguire i fatti, senza se e senza ma. Ci aspettiamo che dopo la protesta odierna intervenga il governo con un semplice atto amministrativo, quello che i sindaci si aspettavano sin da subito”.

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