Palermo – Si è appena conclusa “Bollicine”, la manifestazione nazionale dedicata agli spumanti italiani organizzata dall’Associazione IT-Quality di Padova. Il 6 e 7 ottobre nei saloni di Villa Foscarini Rossi a Stra , in provincia di Venezia, erano presenti tutte le migliori produzioni: Trentodoc, Prosecco Doc e Docg, Franciacorta, Oltrepò Pavese, Durello, Gavi, Moscato d’Asti e Fior d’Arancio Docg, bollicine da vitigni autoctoni di molte regioni compresa la Sicilia, vera rivelazione di questa prima edizione. Sotto l’egida dell’Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia, una selezione di aziende vinicole dell’isola si sono presentate alla kermesse veneta in un unico grande stand collettivo sotto lo slogan del “Born in Sicily”.
Oltre 100 le cantine presenti con le loro etichette di pregio, tutte disponibili all’assaggio dei winelovers e degli operatori del settore intervenuti alla grande kermesse dedicata alle Bollicine italiane. Nel corso delle due giornate sono state, infatti più di 1800 le presenze di pubblico qualificato di operatori, sommelier ed appassionati. Grande successo per i laboratori, che hanno registrato il tutto esaurito, condotti da Luca Gardini, miglior sommelier mondiale 2010, Marco Sabellico e Nicola Frasson della Guida vini d’Italia del Gambero Rosso.
Lunedì 7 ottobre è stata la volta del laboratorio “La Spumantistica Made in Sicilia”, un vero e proprio viaggio virtuale nella Sicilia enologica, attraverso la degustazione di una selezione delle migliori bollicine prodotte nelle diverse aree vinicole dell’isola. “Anche con la produzione di vini spumanti – afferma Marco Sabellico – la Sicilia ci sta regalando dei prodotti eccellenti: il connubio tra vitigni e terroir e le moderne tecniche di vinificazione, sono le componenti del successo di una delle regioni più interessanti e dinamiche nel panorama vinicolo del mediterraneo”. Al laboratorio era presente Lilly Ferro Fazio, responsabile vendite estero di Fazio Wines che così commenta: “la Sicilia non è una ma sono tante. Spostandosi da una parte all’altra dell’isola cambiano le condizioni climatiche e la composizione del suolo, di conseguenza cambierà il vino prodotto. I nostri vigneti, ad esempio, sono dislocati intorno al monte Erice, nella Sicilia occidentale, in un’area che sfrutta l’altezza ma che rimane comunque influenzata dalla brezza mediterranea. E’ importante valorizzare il proprio territorio di origine perché la promozione di un buon prodotto deve passare dalla promozione del contesto naturale in cui si opera”.
In degustazione allo stand “Born in Sicily” una selezione delle migliori bollicine siciliane: Donnafugata, presente alla manifestazione con il suo Brut presentato in anteprima all’ultimo Vinitaly, ha vinto il premio nazionale “Web&Comunicazione” per la costante attività di promozione attraverso la stampa, il web, i social network e i grandi eventi legati al mondo del vino. L’azienda Fazio ha incantato i presenti con due vini: Petali, un moscato bianco aromatico dolce e il Muller Thurgau Brut, realizzato da un vitigno poco diffuso nell’isola ma nel quale l’azienda di Erice ha puntato negli ultimi anni. L’azienda Gorghi Tondi, i cui vigneti sono immersi nell’oasi naturale del Wwf a Mazara del Vallo, predilige i vitigni autoctoni, presentando Palmares ottenuto da una particolare selezione di Grillo e Palmares Rosè da uve di Nero D’Avola. Originale anche la scelta di Mandrarossa, linea top di gamma della Cooperativa Settesoli di Menfi, che ha proposto uno Chenin Blanc Brut, un vitigno sperimentale di origine francese che in quest’angolo di Sicilia ha dato ottimi risultati soprattutto nella versione spumante. Ci spostiamo poi nel cuore dell’isola con Tasca D’Almerita, primo marchio siciliano ad avere prodotto un vino spumante, che schiera l’intera gamma Almerita (Brut, Extra Brut e Rosè) realizzata con uve di Chardonnay e Pinot Noir provenienti dai vigneti della Tenuta di Regaleali. Per concludere le grandi produzioni dell’Etna: Benanti, azienda storica operante alle falde del vulcano, ha proposto in degustazione il Noblesse Metodo Classico Brut, un prodotto di altissimo livello particolarmente apprezzato dai grandi intenditori; Firriato, una delle aziende più importanti dell’isola ha presenziato con ben due prodotti, Gaudensius, un metodo classico realizzato dalla vinificazione in bianco del Nerello Mascalese, vitigno caratteristico dell’Etna e Saint Germain, un metodo charmat ottenuto invece da uve Grillo e Catarratto dei vigneti dell’Agro di Trapani; Infine Planeta, altro marchio storico siciliano, è sceso in campo con un Brut Metodo Classico realizzato da uve Carricante provenienti dal vigneto sull’Etna, ultima acquisizione di un’azienda di prima grandezza dell’enologia siciliana.
Il successo della manifestazione si inserisce all’interno di uno scenario economico che lascia ben sperare per l’intero settore. Le stime per il 2013 parlano di oltre 290 milioni di bottiglie italiane che saranno consumate nel mondo, per un controvalore di poco inferiore ai 3 miliardi di euro. Una stima che vede la crescita dell’export con le bollicine in testa (Osservatorio Economico dei Vini Effervescenti). A settembre si è raggiunto un aumento delle esportazioni del 8,1% rispetto al 2012. In volata gli spumanti italiani, in termini di crescita di volumi, con il +14% e di valore, +16,4%.
“Il bilancio positivo della manifestazione – dichiara Lucio Monte, Direttore Generale dell’IRVOS – è dunque un’ulteriore conferma del buon momento che attraversa la spumantistica italiana. Per quanto riguarda la Sicilia, la grande affluenza di questi giorni allo stand Born in Sicily conferma l’interesse crescente del pubblico e degli operatori per le nostre bollicine, un settore nel quale le aziende continueranno a investire per allagare il proprio mercato in Italia e all’estero”.
Il brindisi finale del pubblico dedicato alle bollicine nazionali è proprio meritato. L’appuntamento è per l’edizione 2014, la seconda, dove ci sarà più spazio per i laboratori e nuove idee.