Palermo – Si apre con la più famosa commedia tragicomica di Eduardo De Filippo “Natale in Casa Cupiello” l’omaggio, che attraverso la trilogia delle opere che verranno proposte durante la stagione Teatrale 2013/2014, il Teatro Franco Zappalà intende tributare al grande artista scomparso nel 1984. La prima dello spettacolo andrà in scena Sabato 30 novembre alle ore 21,30 e vedrà quattro repliche: domenica 1 dicembre alle ore 18,30, giovedì 5 dicembre alle ore 18,00, sabato 7 dicembre alle ore 17,30 e domenica 8 dicembre alle ore 18,30.
Nel cast troviamo innanzitutto due artisti che arrivano direttamente da Napoli, che interpreteranno ruoli di primaria importanza dando così il colore e il calore della patria dell’autore: Marianna Mercurio e Mario Aterrano. I due attori reciteranno insieme alla collaudata compagnia del Teatro Franco Zappalà e vedranno protagonisti gli amati Nino e Maria Zappalà, ai quali si affiancheranno Franco Zappalà, Paolo Tutone, Salvo Dolce, Grazia Zappalà e Paolo Bellante e Angelo La Franca. La regia dello spettacolo è curata come consuetudine dalle sapienti mani del M° Franco Zappalà, Le scenografie sono di Giovanni Vallone, gli allestimenti scenici di Giampiero Corrao e Abukoush Jalal Mousa Mohammad,i costumi di Domenica Alaimo, Audio e Luci di Piero e Mirko Lo Iacono. La commedia forse più nota di Eduardo, fu portata in scena per la prima volta a Napoli, nel 1931 e segnò di fatto l’avvio vero e proprio della felice esperienza della Compagnia del “Teatro Umoristico I De Filippo”, composta dai tre fratelli e da attori già famosi o giovani alle prime armi che lo diventeranno. Durante l’antivigilia di Natale, Luca Cupiello, si prepara alle festività insieme alla famiglia. Il risveglio è faticoso sia per la fredda giornata sia per il clima familiare difficile. Infatti mentre è intento alla maniacale preparazione del presepe ecco che si apre la scena sulla tragedia familiare. La figlia Ninuccia, rivela alla madre di volere lasciare il marito con una lettera già scritta e di volere fuggire con l’amante. Ciò provoca un malore alla donna che perde la lettera sottratta alla figlia che viene poi fortuitamente ritrovata dall’anziano Luca Cupiello il quale inconsapevole la consegna proprio al marito della ragazza. Faticosamente la Sig.ra Cupiello, riesce a sedare le liti tra la figlia e il marito e pensa di riuscire serenamente a preparare il cenone della vigilia con la famiglia al completo. Ma ecco che un altro segnale del dramma nel dramma familiare si compie. Arriva il figlio Tommasino proprio con l’amante di lei che viene invitato a cena da Luca Cupiello. All’arrivo di Ninuccia, la figlia, e Nicolino, il marito, che ha letto quella lettera e mai si sarebbe aspettato di trovarsi l’amante a casa del suocero, la situazione precipita: mentre i due uomini decidono di risolvere la questione in proprio minacciando anche di commettere folli gesti, Luca – ignaro di tutto – ha come unica preoccupazione la messa in scena degli auguri natalizi. Venuto brutalmente a conoscenza della situazione in famiglia, Luca, crolla e si ritrova a letto in preda a difficoltà motorie e verbali ormai gravi. Il medico quindi rivela al fratello di Luca la cruda verità: Luca non ha scampo e la sua morte è ormai questione di ore. Una improvvisa visita dell’amante Vittorio, provoca l’ennesimo equivoco e Luca, scambiandolo per Nicolino, arriva a benedire inconsapevolmente l’unione dei due amanti proprio all’arrivo del marito di lei, che deve essere trattenuto a viva forza dai presenti. Luca Cupiello, ormai definitivamente ripiegato nelle sue allucinazioni, si avvia così a morire, nell’illusione che il mondo sia come lui lo aveva sempre creduto. Il figlio Tommasino, alla domanda che suo padre gli rivolge in punto di morte, “Te piace ‘o presebbio?”, alla quale egli per anni aveva risposto di no con stizza, finalmente si “scioglie” e tra le lacrime gli sussurra finalmente di sì.