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Antartide meta ambitissima per i turisti cinesi

turisti cinesi AntartideAddio al silenzio dei ghiacci. L’Antartide sta diventando una meta ambitissima per i turisti cinesi. Tanto che si moltiplicano gli appelli affinché Pechino stili regolamenti per disciplinare i vivaci connazionali in vacanza. L’agenzia Nuova Cina ha segnalato che durante il capodanno lunare, un gruppo di oltre 100 turisti ha infatti visitato la stazione antartica cinese Grande Muraglia, che si trova sull’isola di Re Giorgio, vicino al Cile. Con conseguenti disagi sia per il personale della stazione sia degli scienziati che, secondo quanto riferito dalla stampa di Pechino, non hanno saputo come arginare i turisti.

Dai Bin, direttore dell’Accademia Cinese del Turismo, ha osservato che “è comprensibile che si ammirino gli animali rari, ma l’Antartide non è un accampamento”. Il problema, più che di educazione, è quantitativo: solo tra novembre 2011 e marzo 2012 sono stati circa 2.300 i cinesi che hanno visitato l’Antartide. Dove il turismo è in rapida crescita: se nel 1990 il totale dei visitatori è stato di 5 mila persone, ora si è arrivati a 35 mila ogni stagione. Ma il boom minaccia l’ambiente: fin dal 1959 esiste il trattato antartico che riconosce il turismo come attività legittima, ma non fornisce indicazioni su come tutelare il paesaggio.

L’allarme in Antartide è scattato a dicembre 2013, quando la nave russa Shokalskiy è rimasta incastrata nei ghiacci. Per soccorrerla, è arrivata la rompighiaccio cinese Xue Long, restata a sua volta bloccata nelle prime fasi del soccorso. Intanto stava intervenendo anche la statunitense Polar Star. Troppo traffico, si sono lamentati naturalisti e ricercatori. Soprattutto dopo aver scoperto che sulla Shokalskiy metà dei passeggeri erano paganti. Oggi i cinesi tra i ghiacci sono più che raddoppiati, a fronte dell’aumento del 30% del turismo in Antartico, che solo durante la recessione ha subito una diminuzione. Ma non c’è da stupirsi.

Secondo l’Organizzazione mondiale del turismo, agenzia dell’orbita Onu, tra il 2005 e il 2013, il numero di cinesi che hanno viaggiato all’estero è raddoppiato, raggiungendo quota 83 milioni. Che hanno speso circa 100 miliardi di dollari. Un vero record mondiale, visto che la Germania s’è fermata a 83,8 miliardi e gli Usa si sono accontentati di 83,7. E secondo una stima della banca d’affari Usa Morgan Stanley, entro il 2015 la Cina potrebbe addirittura raggiungere i 194 miliardi di spesa. Dietro la crescita, c’è l’esplosione del ceto medio cinese che forte di nuove risorse ora cerca esperienze esclusive, snobbando i viaggi di gruppo. E l’Antartide resta una delle mete predilette anche perché i trasferimenti più economici costano intorno ai 180 mila e i 190 mila yuan, tra i 20mila e i 24mila euro.

by cadoinpiedi.it

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