“Alcuni scatti fotografici. Ravvicinati, vicini, quasi a poterne percepire il suono che raccontano. Proprio lì dove c’è il suono. Il suond del jazz. Note che hanno fatto la storia di un genere che è passato da questa città. Con forza, con le sue radici e i rami che hanno fatto da pilastri al genere. Il tutto vissuto nelle stanze del Brass Group. Le stanze del jazz…”
E’ così, con una grande installazione fotografica permanente, nata da un’idea del giornalista Dario La Rosa, che la Fondazione The Brass Group ha deciso di festeggiare i suoi primi 40 anni d’attività, nel giorno stesso (il 30 aprile) in cui ricorre la commemorazione della musica jazz come bene immateriale tutelato dall’Unesco.
Una storia che è diventata leggenda, quella del Brass, un’eco che che è arrivato oltreoceano e che ha permesso di avere ospiti dai nomi illustri, da Chet Baker a Charles Mingus, passando per Miles Davis e tanti altri. E proprio loro, i loro volti, il sudore della pelle sulle ance, sui tasti dei pianoforti e sulle bacchette della batteria sono raccontati negli scatti di uno dei fondatori del Brass, Luigi Giuliana.
Le stanze dello Spasimo di Palermo si sono così trasformate in luoghi cui la musica la si sente mentre si guardano negli occhi i più bravi interpreti del genere. Oltre 70 scatti in bianco e nero che si fondono in un tutt’uno con la decadenza di un luogo sacro quale è lo Spasimo. C’è Charles Mingus che abbraccia il suo amato contrabbasso, ci sono le rughe di Chet Baker e i sorrisi energici dei tanti musicisti che hanno suonato per il Brass. Gli scatti sono intimi, vicini, come era l’autore al momento del clic.
Quella dell’inaugurazione de “Le stanze del jazz” – il 29 aprile alle ore 16, ingresso riservato alla stampa per motivi di capienza degli spazi – sarà una giornata speciale. In ogni stanza allestita per l’installazione ci sarà infatti un musicista che suonerà dal vivo e che consentirà di vivere la visione delle foto con una componente emotiva in più. Stanza dopo stanza sarà ora possibile sentire l’eco di una cornetta, la calda nota di un sax o il cupo suono di un contrabbasso. Con l’assessore comunale alla Cultura, Francesco Giambrone, il taglio del nastro è affidato al sindaco di Palermo Leoluca Orlando che nella vicenda del Brass ha avuto un ruolo determinante (dal concerto di Frank Sinatra nel 1987, alla creazione – allo Spasimo, nel 1997 – della Scuola d’Orchestra Jazz).
Dalle ore 16 suoneranno nelle stanze il trombettista Vito Giordano, il contrabbassista Giuseppe Costa e il sassofonista Claudio Giambruno.
Dall’indomani, il 30 aprile, l’installazione sarà invece fruibile da tutti gratuitamente.
“Il Brass festeggia 40 anni d’attività il 30 aprile – dichiara Ignazio Garsia, presidente della Fondazione The Brass Group – nel giorno in cui si celebra la musica jazz dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. L’eco di questo genere musicale dovrebbe risuonare oggi in tutte le stanze in cui ci si professa amanti della cultura. Noi speriamo dunque che la nostra musica possa ancora essere udita e messo sullo stesso piano di generi musicali altrettanto importanti, da chi può ancora tenere alto il nome di una fondazione ormai storica”.
La mostra sarà visibile – dal 30 aprile – dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 15. L’ingresso è gratuito.
La mostra
Nel 1974, un gruppo di appassionati di jazz fondò il Brass Group. Da quel giorno, sul palco di quella che è oggi una fondazione riconosciuta dalla Regione Siciliana, sono passati tutti i migliori musicisti che hanno fatto la storia del genere. Da Chet Baker a Charles Mingus, passando per Miles Davis, solo per citarne alcuni, non c’è pietra miliare che manchi all’appello. Quelle note, quel sound così magico, sono state la fonte d’ispirazione per un diario fotografico che racconta le gesta di una fondazione che crede nel potere benefico della musica e, insieme, mette nero su bianco le emozioni di musicisti e spettatori. La magia di questi scatti sta nella capacità di proiettare chi guarda proprio sul palco, di far vivere direttamente l’energia e le note di un concerto. Guardandole, ci si sente al fianco dei musicisti, con il loro sound e nelle loro stanze creative. Le stanze del jazz.
L’autore
Luigi Giuliana, ingegnere, appassionato di jazz, è uno dei fondatori del Brass Group. Il suo lavoro fotografico è un personalissimo diario che contiene tutti gli ingredienti del genere: emozioni, la libertà esecutiva e creatività dei musicisti. Il tutto da un privilegiato e vicino punto di vista.