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27 aprile: Santa Zita

Dove tuona un fatto – ha lampeggiato un’idea

0427-ZitaLucca, dove Zita esercitò per quasi cinquant’anni l’umile mestiere di domestica, l’ha eletta sua patrona, e già al tempo di Dante, che la cita nella sua Commedia trent’anni dopo la morte, il suo nome era tutt’uno con la città toscana: parlando di un magistrato di Lucca, Dante, o meglio un diavolo nero, si limita a identificarlo come un “anzian di santa Zita”. Zita, nata nel 1218 a Monsagrati, un paese nei pressi di Lucca, proveniva da povera gente di campagna, le cui fanciulle, per farsi la dote e più spesso per non essere di peso alla famiglia, venivano collocate a servizio presso una famiglia di città. Prima delle attuali conquiste sociali la professione di domestica equivaleva pressappoco a una servitù. Zita, posta a soli dodici anni di età a servizio della famiglia lucchese dei Fatinelli, accettò serenamente la sua condizione sociale, ben consapevole che, servendo la famiglia ospitante, serviva Dio, per il cui amore agiva e tollerava ogni sgarbo, sia da parte dei padroni, che dapprima la trattarono con ingiustificata severità, come da parte dei suoi compagni di lavoro, gelosi per il suo zelo e il suo totale disinteresse. Zita è conosciuta per i suoi numerosi miracoli, operati a favore dei poveri e dei deboli. Per recarsi alla chiesa di San Frediano, passava per la porta che affaccia su via San Frediano, più vicina al palazzo dei Fatinelli, quando un giorno si imbatté in un povero che batteva i denti per il freddo. Senza esitare, rientrata a palazzo prese il primo mantello che le capitò a portata di mano. Il padrone non si accorse di nulla, poiché l’Angelo Custode attese Zita a quella stessa porta, per restituirglielo. Da allora, quell’ingresso alla chiesa di San Frediano è conosciuto come “Porta dell’Angelo”, ed il miracolo è ricordato nella vetrata posta sopra la porta. Largheggiava nelle elemosine ai poveri, che bussavano alla porta della ricca dimora dei Fatinelli, ma donava del suo, perché viveva con molta parsimonia e il gruzzolo che metteva da parte si riversava come tanti rigagnoli a irrorare le aride plaghe dell’abbandono e dell’ingiustizia. Si racconta che una compagna di lavoro, invidiosa della stima che Zita aveva saputo accaparrarsi (superate le prime umilianti prove, le fu affidata la direzione della casa), l’aveva accusata presso il padrone di dare via troppa roba ai poveri.

Un giorno, infatti, Zita venne sorpresa mentre usciva di casa con il grembiule gonfio per recarsi a visitare una famiglia bisognosa. Alla domanda del padrone rispose che portava fiori e fronde; lasciati liberi i lembi del grembiule, una pioggia di fiori cadde ai suoi piedi (a Lucca, il 27 aprile di ogni anno, Piazza San Frediano e i suoi dintorni si trasformano in un giardino per onorare Santa Zita). La sua vita fu tutta un simbolico florilegio di virtù cristiane a riprova che in ogni condizione sociale c’è lo spazio per l’attuazione dei consigli evangelici. Le sue virtù la imposero, mentr’era in vita, all’ammirazione di quanti l’avvicinavano e dopo la morte, avvenuta il 27 aprile 1278, impressero un moto inarrestabile alla devozione popolare. La sua tomba nella Chiesa di S. Frediano, che custodisce tuttora il suo corpo, rimasto incorrotto fino all’ultima ricognizione effettuata nel 1652, è sempre stata meta di pellegrinaggi. Il suo culto fu solennemente approvato il 5 settembre 1696, da Pp Innocenzo XII (Antonio Pignatelli, 1691-1700).

Santa Zita fu proclamata patrona delle domestiche, delle casalinghe e dei fornai dal Venerabile Pio XII (Eugenio Pacelli, 1939-1958). Il nome Zita è una variante toscana di “cíta” o “cítta”, che significa ragazza o, per estensione, zitella ma, in questo caso, vergine.

Oggi si celebrano anche :

B. NICOLA ROLAND, Presbitero, fondatore

S. Simeone di Gerusalemme (sec. I), Vescovo e martire

S. Pollione di Cibali (Croazia), Lettore e martire († 303 cc)

S. Teodoro (sec. IV), Abate

S. Liberale di Altino (Veneto), Eremita († 400 cc)

S. Mawgan (o Magaldo), Vescovo († VI sec.)

S. Giovanni, Egùmeno († IX sec.)

S. Pietro Armengol (1238-1304), Mercedario

B. Giacomo da Bitetto (Puglia), Francescano (1400 cc – 1485/90)

B. Caterina da Montenegro (Osanna di Cattaro), Domenicana (1493-1565)

S. Lorenzo Nguyen Van Huong (1802-1856), Sacerdote e martire nel Tonchino

B. Maria Antonia Bandrés y Elósegui (1898-1919), vergine

B. Elisabetta Vendramini (1790-1860), fondatrice

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Jesus Christus, heri et hodie, ipse est in saecula!

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1959, Prime foto della faccia nascosta della Luna. Dopo una serie di sfortunati tentativi sovietici e americani, la sonda dell’Urss Luna-3 è il primo oggetto che vola intorno alla Luna e può riprendere le prime immagini (30 foto) della faccia nascosta. La sonda è stata lanciata il 4 ottobre, ha una massa di 278,5 kg e si avvicina alla Luna a 6200km

proverbio

Chi perde la roba perde molto, ma chi perde il cuore, perde tutto

accadde oggi

1521 l’esploratore portoghese Ferdinando Magellano viene assassinato nelle Filippine

1909 in Turchia viene deposto Abdul Hamid II. Al suo posto si insedia Maometto V

1941 durante la II Guerra Mondiale, le truppe tedesche occupano la capitale greca Atene

frase celebre

“Vorrei essere certamente il primo fra questi, piuttosto che il secondo a Roma”

Cesare

consiglio

Invece dei pesticidi

Provate a usare l’acido borico che dà risultati migliori di certi pesticidi sintetici iperreclamizzati. Potete anche cercare di respingere gli scarafaggi con un composto di foglie di alloro e cetriolo.

cosa vuol dire

Capire l’antifona

Capire un discorso allusivo, un’intenzione nascosta

L’antifona nella liturgia cristiana è un versetto recitato o cantato che precede un salmo, è un canto alternato costituito di poche parole. Chi comprende l’antifona praticamente capisce anche il salmo stesso

consiglio per terrazzo orto e giardino

Concimi complessi organico-minerali

Derivano dai più svariati materiali organici (letame, pollina, scarti di macelleria, immondizie) essiccati, sterilizzati e arricchiti con opportune dosi di concimi chimici, allo scopo di equilibrare il rapporto tra i vari elementi nutritivi. I concimi complessi sono di facile distribuzione, grazie alla “pellettatura” che li riduce in granuli di composizione uniforme, e permettono di realizzare in una sola volta una fertilizzazione completa ed equilibrata, in quanto contengono i vari elementi in forma diversa, così che alcuni si legano al terreno per essere ceduti con gradualità, altri vengono messi prontamente a disposizione. La valutazione di questi prodotti va fatta non solo in base alla composizione, ma alla qualità del materiale di partenza: è chiaro che quelli a base di letame e, secondariamente, di pollina, sono i migliori.

compleanni

1891 Sergei Prokofiev

1932 Anouk Aimee

1961 Moana Pozzi

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