Palermo – Si conclude con uno degli spettacoli più conosciuti e apprezzati dal pubblico e dalla critica internazionale, l’omaggio che il Teatro Franco Zappalà, di via Autonomia Siciliana 123/a, intende tributare al Maestro Eduardo De Filippo, uno dei più grandi autori del teatro Italiano di tutti i tempi. Da sabato 3 maggio sarà rappresentata “Filumena Marturano” opera in tre atti scritta nel 1946 e inserita dall’autore nella raccolta “Cantata dei giorni dispari”.
La prima dello spettacolo andrà in scena Sabato 03 maggio alle ore 21,30 e vedrà quattro repliche: domenica 04 maggio alle ore 18,30, giovedì 08 maggio alle ore 18,00, sabato 10 maggio alle ore 17,30 e domenica 11 maggio alle ore 18,30.
Filumena Marturano, emozionante ruolo che fu già di Titina De Filippo, Regina Bianchi, Pupella Maggio, Valeria Moriconi, Isa Danieli, Lina Sastri, Mariangela Melato e Sofia Loren, nella versione cinematografica con Marcello Mastroianni “Matrimonio all’italiana”, sarà interpretata da Silvana Di Salvo. Domenico Soriano, indiscusso protagonista del lavoro, sarà interpretato da Franco Zappalà, che cura anche a regia dello spettacolo.
I personaggi che ruotano intorno i due protagonisti saranno Grazia Zappalà, Nino Zappalà, Paolo Tutone, Lucrezia Scilla, Angelo La Franca. I citati artisti, amati componenti della Compagnia Figli d’Arte Franco Zappalà, saranno affiancati per questa produzione dai giovani Gabriele e Paride Cicirello insieme ad Alessandro Pennacchio i quali vestiranno i panni dei figli di donna Filumena. Ilenia Modica, sarà la giovane cameriera di casa Soriano. Scenografie Giovanni Vallone, costumi di Domenica Alaimo, Audio e Luci di Piero e Mirko Lo Iacono.
Il testo di Filumena Marturano, racchiude in sé una complessità di sentimenti mai espressi, determinati da una condizione di disagio familiare e dalle regole maschiliste di una società avara e senza scrupoli. Una società in cui viene dimostrato che chi ha dei valori veri e sani, quali l’amore per i figli, che costringe a volte, a subire le più assurde umiliazioni, alla fine riesce a trovare la forza per reagire e per riaffermare una identità di donna che è irrinunciabile. Si potrebbe dire che la trama della storia di Filumena Marturano si svolga quasi tutta prima dell’inizio della commedia e venga recuperata dai protagonisti come flashback.
Domenico Soriano, Dummì, come Filumena Marturano chiama il suo compagno, è un amante della bella vita: vedovo, benestante, sempre ben vestito, vive viaggiando correndo dietro le belle donne e non facendosi mai mancare nulla; nella sua giovinezza, a Napoli, ha frequentato una casa di appuntamenti dove ha conosciuto la prostituta Filumena Marturano. Dopo qualche tempo Domenico porta via Filumena dal suo triste mestiere, conducendola prima in un appartamentino e poi, morta sua moglie, nella sua bella casa. Filumena Marturano, però nasconde un segreto, anzi due: ha tre figli ed uno di questi è di Domenico. E’ riuscita a tirarli su dignitosamente grazie ai soldi che nel tempo ha sottratto a Domenico, senza che lui se ne fosse mai accorto. Ed ecco che Donna Filumena a un certo punto della sua vita, decide di uscire allo scoperto: vuole che i figli sappiano che lei è la loro madre, vuole che abbiano un cognome, quello importante del compagno, Soriano. Inscena pertanto una finta malattia ed estorce un matrimonio, che si rivela fasullo a Domenico.
Qui comincia la commedia. Infatti la donna a questo punto rivela i suoi segreti a Domenico celandogli però quale dei tre giovani sia suo figlio.
Domenico, dopo una prima reazione fortemente negativa, incomincia a valutare positivamente il fatto di essere padre; cerca di sapere inutilmente da lei chi dei tre ragazzi sia suo figlio. Alla fine si convince della bontà delle argomentazioni di Filumena e decide di diventare effettivamente (quindi sia formalmente che nei sentimenti) il padre dei tre giovani sposando, questa volta regolarmente, Filumena.