Non sembrava si potesse, l’istituto delle dimissioni sembrava essere stato abolito per legge, eliminato ed invece la coraggiosa scelta del consigliere comunale nicosiano Luigi Bonelli, ci ricorda che una delle scelte che si pone, ed io direi quotidianamente, al politico, è quella di riflettere sulla eventualità di dimettersi.
Bonelli si dimette perché non intende più continuare a sostenere, già solo con la sua presenza in aula, un Consiglio Comunale spogliato delle sue prerogative, noi, facendo nostra la riflessione di un altro acuto politico nicosiano, l’ex Sindaco Avvocato La Via, diciamo che, si condivida o no la scelta, Bonelli mette tutti gli altri nella condizione di doversi chiedere se dimettersi o restare.
E, visto che ci siamo, proviamo a fare un esercizio, a chiederci, ma se Bonelli si dimette perché non può esercitare le sue prerogative di Consigliere Comunale, perché simil cosa non dovrebbero chiedersela gli altri consiglieri, e, allargando il tiro, quanti pubblici amministratori, in questa epoca di crisi e rivoluzionaria confusione, dovrebbero dare il via ad una sana azione di ricambio proprio con le loro dimissioni?
Dovrebbe dimettersi il Commissario Straordinario della ex Provincia Regionale, il Dr. Caccamo, che oramai da un anno sta straordinariamente alla guida di un oggetto non identificato, né carne né pesce, in via di decomposizione, incapace di assicurare l’ordinaria amministrazione e però coinvolto nelle beghe politiche ennesi.
Dovrebbe dimettersi il Sindaco di Enna, che, proclamatosi unico solo artefice della immensa vittoria dei democratici ad Enna pare sempre più incapace di comprendere quale sia il vero bene della città (lo ha chiesto pure a Papa Francesco).
Dovrebbero dimettersi i Commissari dell’ATO rifiuti, quelli nuovi, che, messi lì da chi non fa altro che difendere l’indifendibile privilegio dei “nominati”, non riescono neanche a garantire che i ladri la finiscano di spogliare il CIR di Gagliano, mai aperto e a rischio scomparsa.
Dovrebbe dimettersi l’intera dirigenza dell’Ospedale Umberto I, incapace di andare al di là degli inutili imbellettamenti e capace, invece, di ridurre un pronto soccorso all’anticamera dell’inferno.
Dovrebbe dimettersi il Soprintendente, muto testimone della capitolazione del patrimonio culturale ennese, fatto a pezzi da irrispettose ed ignoranti visioni della monumentalità.
Dovrebbe dimettersi la dirigenza dell’ANAS, incapace di dare risposta all’isolamento tragico di intere comunità (Villarosa, Villapriolo, Nicosia, Sperlinga, Cerami, Troina).
E last but not least, dovrebbe dimettersi Crocetta, con tutta la sua giunta, alla fine di una “rivoluzione di pezza” che in un solo anno ci ha persino regalato il MUOS.
Sarebbe un gran bel dimettimento, ops, scusate, un bel divertimento!
Antonino Testalonga
foto: shilipoti