sabato , Dicembre 7 2024

Gala internazionale di danza al Festival Euro Mediterraneo

Giezendanner - RaveauL’eleganza senza tempo della danza è discesa ieri sera sulle pietre millenarie del Teatro Greco di Siracusa: le grandi stelle del balletto classico hanno incantato il folto pubblico presente nella cavea aretusea con la loro grazia e la loro indiscussa bravura.
Il Gala internazionale di danza, prodotto in esclusiva dal Festival Euro Mediterraneo, ha portato sul palcoscenico del colle Temenite alcuni tra i nomi più importanti del panorama internazionale, provenienti dai più prestigiosi teatri europei: Léonore Baulac-Alessio Carbone e Charline Giezendanner-Pierre Arthur Raveau dall’Opéra di Parigi, Maria Yakovleva-Richard Szabò dalla Wiener Staatsoper e Silvia Azzoni-Oleksandr Ryabko dall’Hamburg Ballett.
Una serata dall’altissimo valore artistico che ha combinato il virtuosismo coreutico più puro con le celebri note di alcune pagine musicali immortali. La celeberrima “Morte del cigno”, creata da Mikhail Fokine su musica da Camille Saint-Saëns, è stata interpretata alla perfezione da Maria Yakovleva, prima ballerina della Wiener Staatsoper dalle eccezionali doti tecniche e stilistiche: le migliaia di persone presenti in cavea sono rimaste ipnotizzate dalla leggerezza dei suoi port de bras.
Carbone - BaulacMagistrale l’esibizione della coppia Giezendanner-Raveau che ha danzato il pas de deux tratto dal famoso “Le Corsaire”, musicato da Adolphe Adam e coreografato da Marius Petipa. Pierre Arthur Raveau ha inoltre espresso tutto il suo vigore e la sua forza esplosiva nel famoso assolo presente nel balletto sopracitato: una prova ardua in cui ai grandi salti seguono momenti di finissima perizia tecnica.
Anche il grande Rudolph Nureyev è stato protagonista, seppur virtuale, della serata: i due ballerini dell’Opéra hanno infatti eseguito “L’uccello azzurro”, nota variazione tratta da “La bella addormentata” e proposta nella rilettura ideata dall’indimenticabile danzatore russo.
Ryabko - AzzoniLa sensualità insita nella partitura del “Libertango” di Piazzolla si è propagata come un onda grazie all’essenziale coreografia di Karina Sarkissova portata in scena da Maria Yakovleva e Richard Szabò. Avvolta in un semplice abito nero che lasciava intravedere i sinuosi movimenti delle sue gambe, la Yakovleva ha mostrato tutta la sua bravura dando prova di essere non solo una grande ballerina classica, ma anche un’artista estremamente versatile.
Anche l’Italia era rappresentata: Alessio Carbone e Silvia Azzoni, rispettivamente in coppia con Léonore Baulac e Oleksandr Ryabko, sono stati i protagonisti di alcune tra le esibizioni più intense. Punte di diamante dell’Opèra di Parigi, Alessio Carbone e la Baulac hanno danzato i “Tre preludi”, coreografia di Ben Stevenson e musica di Sergei Rachmaninov; e il pas de deux “Daphnis e Chloé”, coreografato dall’attuale direttore del corpo di ballo parigino, Benjamin Millepied. Alessio Carbone ha inoltre eseguito un affascinante assolo, “Arepo”, costruito su un particolare intreccio tra movimenti lineari e forti accenti musicali.
La Azzoni, étoile dell’Hamburg Ballett, ha espresso le sue straordinarie doti tecnico-espressive nei passi a due ricchi di difficoltà, superbamente interpretati insieme al magnifico Ryabko: “Orlando e Rosalinda”, su musica di Mozart, e “La terza Sinfonia”, sull’omonima partitura composta da Gustav Mahler.
Yakovleva - SzabòIl variegato pubblico che ha affollato le gradinate del Teatro Greco, riaperto per la prima volta alla danza dopo alcuni eventi ospitati quasi trent’anni fa, ha tributato lunghi applausi anche a scena aperta ad ognuno dei danzatori. Una scommessa vinta per il Festival Euro Mediterraneo, che ha puntato sull’elevata caratura dei nomi presenti in cartellone e ha ottenuto in cambio il vivo entusiasmo del pubblico che ormai da anni chiedeva di poter godere di un simile spettacolo all’interno della cavea siracusana.
L’arte protetta da Tersicore perpetua così la sua eterna magia. L’ispirata combinazione tra movimento e musica non incanta solo gli intenditori della danza, ma anche il più vasto pubblico si lascia attrarre dallo sfaccettato universo emozionale innescato da un semplice arabesque.

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