lunedì , Dicembre 9 2024

Catania, Teatro Coppola Teatro dei Cittadini: “S.O.G.N.O. ergo sum”

S.O.G.N.O. ergo SUM, quando la chiave della realtà risiede nel sogno
Il progetto S.E.T.A. in residenza al Teatro Coppola

sogno ergo sumIn questa mezza estate di sgomberi e disoccupazioni forzate che, a quanto sembra, risultano l’unica politica del Governo a sostegno della creatività e della produzione artistica, a Catania il Teatro Coppola è stato ed è in piena attività con la residenza teatrale del progetto S.E.T.A.
Quattordici attori, maestranze, uno spazio scenico ripensato, rimodulato in funzione del nuovo lavoro di Silvio Laviano. Un percorso creativo che attraversa quello artistico e politico del Teatro Coppola, lasciando come sempre dei segni. La ricerca di un linguaggio per raccontare il sogno shakespeariano, che si intreccia con la città e ne racconta necessità e urgenze. Bisogni e contraddizioni da narrare attraverso un linguaggio onirico che diviene «l’unico mezzo di comunicazione per risvegliarsi e trasformare l’incubo di una vita senza teatro in una vita dove il teatro rappresenta ontologicamente il sogno concreto dell’esistere».
La residenza del progetto S.E.T.A. troverà in “S.O.G.N.O. ergo sum” il proprio compimento, inaugurando nel modo migliore una nuova stagione del Coppola, la quarta, che porrà al centro della propria attività la sperimentazione e le nuove produzioni.
NOTE DI PROGETTO
Il progetto S.E.T.A. (Studio Emotivo Teatro Azione) nasce nel gennaio 2014 a Catania da una mia esigenza specifica e personalissima, concretizzando il desiderio di mettere in atto un percorso formativo in linea con i parametri internazionali e “imitando” il processo formativo appartenente a vari ambiti (danza contemporanea, “metodi” specifici dell’arte teatrale, ecc). In questi mesi il S.E.T.A. ha maturato incontri periodici settimanali godendo della partecipazione di numerosi “giovani artisti” e ha rappresentato un punto fermo per tutti coloro che in un percorso personale e autonomo hanno sviluppato l’urgenza indispensabile per la propria crescita artistica ed emotiva, mettendo al primo posto un elemento imprescindibile, secondo me, per un teatro del presente e in pre-visione del futuro: la ricerca. Ricerca del proprio linguaggio espressivo, emotivo, fisico e soprattutto dell’urgenza del “fare teatro”, di un’urgenza ormai rara nella nostra società, l’urgenza di agire bene, dire bene e comunicare in profondo con se stessi e soprattutto con un “pubblico”. Il presupposto essenziale del teatro è la presenza di un atto “pubblico”, ed è per questo che lo sviluppo del progetto S.E.T.A. non poteva altro che agire nel tempo e nello spazio se non con lo sviluppo del processo creativo in una performance “pubblica”… più che di uno spettacolo parlerei di un progetto che per adempiersi pienamente ha bisogno della “rappresentazione”, atto essenziale per rendere la “ricerca” finalizzata, parafrasando B. Brecht, allo scopo del “ricreativo”, e ogni atto rappresentativo ha bisogno di un luogo deputato: il teatro. L’unico teatro di Catania, a mio avviso, che vive e si erge con la medesima urgenza del S.E.T.A. è il Teatro Coppola Teatro dei Cittadini, luogo che vive e sopravvive fuori da ogni meccanismo “commerciale” e “salottiero”… luogo che grazie alla sua “in-stabilita” fa dell’urgenza il motore di una ricerca costante e creativa. Nel cuore del quartiere simbolo di Catania, il S.E.T.A. ha l’opportunità di godere di una residenza “in civita”… di una collaborazione e creazione in atto tra 14 attori (provenienti dal S.E.T.A.) e varie eccellenze tecniche/artistiche del Teatro Coppola. Godere di una residenza è per noi del S.E.T.A. un’opportunità altissima per sviluppare sempre più la coscienza di prendersi cura del “bene comune”… prendersi cura del teatro facendo teatro, prendersi cura di una città vivendo la “civitas”. Dunque un progetto S.E.T.A. “civitoto”… e se il teatro catanese, in modo reazionario e antiquato si erge, ahimè, su glorie di “civitoti passati” l’unico tema possibile da affrontare come pre-visione di un futuro è: il sogno! Un progetto S.O.G.N.O. nella sua accezione più concreta, un sogno che “deve” diventare una realtà, proprio come i giovani che hanno frequentato il S.E.T.A., il lavoro su una drammaturgia onirica, sulla ri-lettura e su una tra-dizione del sogno shakespeariano possono cambiare le cose… possono concretizzare il “sogno” di molti. Un “teatro d’urgenza” è ancora possibile a Catania. “A midsummer night’s dream” diventa un pre-testo per risvegliarsi dal buio di una notte catanese… trovare nel linguaggio onirico l’unico mezzo di comunicazione per risvegliarsi e trasformare l’incubo di una vita senza teatro in una vita dove il teatro rappresenta ontologicamente il sogno concreto dell’esistere: S.O.G.N.O. ergo sum ed è grazie all’organicità di un luogo come il Teatro Coppola, di una residenza “creativa” che si può rendere concreto ogni processo onirico, e grazie alla presenza di tecnici/attori/sognanti che ad occhi aperti si potrà rendere possibile un «sogno fatto in Sicilia» (L. Sciascia).
NOTE DI REGIA
«Da dove può venire il rinnovamento? Da gente scontenta della situazione del teatro normale…in una parola, pochi matti che non abbiano niente da perdere e che non temano di lavorare sodo.»
Jerzy Grotowski
13 “ragazzi di oggi” in un pomeriggio catanese incastrati nella “noia” della provincia e immobilizzati dal fittizio sogno di gloria e dalla speranza illusoria di una “Milano del Sud”, che non è mai esistita, si addormentano insieme su un grande divano portatore di sogni nuovi e di speranze d’Arte.
Un SOGNO fatto di carta e saliva, di colori forti, di musiche da tubo catodico, di sudore e di ritmi serrati.
Un percorso onirico che vuole accompagnare lo spettatore verso la realizzazione del desiderio ultimo: concretizzare i propri sogni in lingua teatrale, pertanto il Sogno shakesperiano diventa l’unico percorso possibile per i 13 ragazzi/sognanti… solo attraverso la parola poetica troveranno lo strumento per concretizzare i loro desideri e “Giocare” al Teatro e far crescere in loro la forza vitale ed emotiva così da concretizzare i loro Sogni.
In una Notte d’estate di quelle calde, afose e nere di pietra lavica…quelle notti fatte di fuoco e di grida…solo il Teatro puo’ salvare e dare nuova vita alla speranza. La speranza di amare, di farsi incantare, di credere alla magia di un attimo, di riuscire a sentire nel Cuore “ una musa di fuoco che si elevasse al piu’ fulgido cielo dell’immaginazione”.
E come Shakespeare fa dire a Puck nel Testo originale: “Una recita? Io farò da pubblico e anche da attore, se capita l’occasione. (atto III Sc.1)” così i tredici Sognanti maschi e femmine animali e fiori sono Attori e Spettatori, dei loro stessi sogni e dei sogni dei loro compagni di viaggio.
Il Sogno è soprattutto una storia di risvegli, di presa di coscienza dell’ amore e del proprio valore umano, bisogna risvegliarsi per poi comprendere quali sono i propri obiettivi e trasformare il desiderio in azione. Così, secondo me, deve essere il Teatro oggi : luogo fatto di urgenza, di corpi in movimento….di immagini che aprono mondi possibili…tutto questo vuole raccontare questo SOGNO, l’urgenza immediata di realizzare Il Sogno del Teatro! Che il Teatro possa far comprendere meglio la Vita è cosa non nuova ma se riportiamo il messaggio shakesperiano alla nostra società attuale fatta di una “gioventù che non sogna” il Teatro allora diventa l’unica possibilità per ritornare ad immaginare e intraprendere un Viaggio con se stessi in direzione dell’unità imprescindibile di Testa e Cuore: Pensare con le Emozioni e agire con il Cuore. I Sogni diverranno Realtà e solo allora si potranno svelare i cassetti chiusi e far volare i propri sogni, come tanti palloncini di un compleanno passato, verso un Cielo “stellato sopra di noi”, solo così più coscienti ci si potrà risvegliare e salvarsi dai tentacoli della “Provincia” che non sogna più. Freud scrisse nella sua interpretazione “ Il pazzo è un sognatore Sveglio”. S.O.G.N.O. ergo SUM è dedicato a Tutti i “pazzi” del Mondo.
Studio di una Notte di Mezza Estate
drammaturgia onirica della Compagnia
da William Shakespeare
con Luca Baeli – Stefania Bonanno – Giada Caponetti – Stefania Arianna Di Pietro – Federica Genovese – Silvio Laviano – Valentina Lupica – Luigi Nigrelli – Rosa Pellegrino – Maristella Russo – Alice Sgroi – Vincenzo Spadaro – Ciccio Tellico
Ideazione Scenica e Regia: Silvio Laviano
Costumi: Dorotea Casabene – Paola Giudice – Monica Saso
Luci: Valeria Cariglia
Fonica: Tazio Iacobacci
Aiuto Regia: Alice Sgroi
Assistenti alla Regia: Giada Caponetti – Luisa Sichel
Foto di Scena: Maddalena Migliore
Referente Teatro Coppola: Marco Sciotto
Segretari di produzione: Valentina Lupica – Ciccio Tellico
Ufficio stampa: Monica Saso
Progetto Grafico: Roberta Incatasciato
RINGRAZIAMENTI: Floriana Aiello, Salvatore Castorina, Marcello Caudullo, Scuola di danza Arte e Movimento (Ct), Alain El Sakhawi, Laura Fava. Gioacchino Laviano, Paolino, Angela Serra Giuffrida, Dott. Alessia Sciuto, Valeria Zampardi.

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