Sei Gal, 100 comuni per una rete delle unicità De.Co. grazie al progetto di cooperazione transnazionale “Prodotti Tipici e Dieta mediterranea”, che coinvolge 4 gal siciliani (Madonie, Sicani, Metropoliest e Natiblei), 1 gal emiliano romagnolo (L‘altra Romagna), 1 gal bulgaro (Chirpan) e due Agenzie di sviluppo straniere (ATLAS Tunisia e Regionalni razvojni center Koper Slovena), unitamente ad un partenariato nazionale ampio e variegato (I.Di.Med., SO.SVI.MA. S.p.A., CE.RI.S.-C.N.R., L.U.R.S.S., Consorzio Produttori Madoniti, CONAD Sicilia, I.A.M.C.-C.N.R., Associazione Strade del Vino Terre Sicane, Gal Val D’Anapo, G.A.T. Euromed, S.C.E. s.r.l., Consorzio Sicilia Hyblea, e 7 A.S.P. siciliane (PA, AG, CL, EN, CT, RG, SR), collaboreranno per diffondere i valori connessi all’utilizzo della Dieta Mediterranea. Il progetto, finanziato nell’ambito della Misura 421 del P.S.R. SICILIA 2007/2013, è stato presentato nei giorni scorsi a Campofelice di Roccella (PA), presso la Masseria “Torre Garbinogara”.
“La valorizzazione della dieta Mediterranea – ha dichiarato il presidente del Gal Isc Madonie, Bartolo Vienna – coinvolge necessariamente i prodotti di eccellenza del territorio siciliano, spesso associati all’identità di un luogo, di un’area o di un comune come pane, pasta, frutta, verdura, moltissimi legumi, olio extra-vergine di oliva, pesce e pochissima carne che sono gli ingredienti cardine della Dieta Mediterranea, dichiarata dall’Unesco “Patrimonio orale e immateriale dell’umanità”.
E’ stato il responsabile di Piano del Gal Madonie Dario Costanzo, a presentare il progetto che ha tra i suoi obiettivi, perseguire fini salutistici, con il consumo di prodotti sani e terapeutici, in grado cioè di limitare alcune patologie, Rilanciare le produzioni agricole tipiche del territorio; applicazione di metodi di coltivazione ecosostenibili, rispettose dell’ambiente; Ridare dignità ai produttori, limitando i condizionamenti del mercato e della domanda.
Durante l’incontro è stato presentato il format Genius Loci De.Co. (Denominazione Comunale) un opportunità per salvaguardare l’identità di un territorio legato ad una produzione specifica, con pochi e semplici parametri, il luogo di “nascita” e di “crescita” di un prodotto e che ha un forte e significativo valore identitario per una Comunità.
Tra le azioni previste anche quello di realizzare e rafforzare piccole piattaforme logistiche, costruire “nuovi” mercati interni per gli alimenti tradizionali legati alla dieta Mediterranea.
DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO DI COOPERAZIONE
Analisi di contesto
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’eccesso ponderale è una condizione maggiormente diffusa nelle regioni meridionali (28,7% al sud, rispetto a, 19,3% al nord) e nella popolazione infantile. La Sicilia è la seconda regione italiana per tasso di obesità infantile.
Dati dell’indagine multiscopo ISTAT 2005 mostrano infatti che la prevalenza di soggetti in soprappeso nella nostra Regione è tra le più alte nel Paese, con una frequenza pari al 38,5% (contro 34,5% dato nazionale) e quella di obesi è pari all’11,6%.
Anche secondo i risultati di un’altra recente indagine denominata PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), curata dall’Osservatorio Epidemiologico Regionale, la prevalenza di persone in eccesso ponderale (sovrappeso ed obeso) risulta pari al 47%, con un eccesso rispetto al resto del Paese.
Il fenomeno dell’obesità in età pediatrica, fino a qualche decennio fa poco diffuso, è un dato allarmante in quanto evidenze scientifiche riconoscono all’obesità in età pre-adolescenziale e adolescenziale una forte capacità predittiva dello stato di obesità in età adulta.
Obiettivi generali
Il progetto di cooperazione, in linea con il programma di comunicazione del MIPAF e in attuazione del programma “Guadagnare Salute” del Ministero della Salute, partendo dal recente riconoscimento che l’UNESCO ha attribuito alla “Dieta Mediterranea” come patrimonio mondiale dell’umanità, intende quindi proporre uno stile di vita sano grazie al quale migliorare la qualità della vita dei cittadini, attraverso il miglioramento dello stile di vita alimentare.
Questo determinerà anche, la creazione di nuovi spazi di mercato – sia sul fronte regionale che su quello extraregionale – ad un offerta di prodotti tipici e di qualità che connotano e tipicizzano la Dieta Mediterranea, rendendo sempre più tangibile il rapporto fra prodotto e territorio di origine dello stesso e pervenendo quindi alla formalizzazione di veri e propri accordi fra le aree di produzione e quelle di consumo, ovvero fra aree interne, da un lato, ed aree urbane e fasce costiere, dall’altro.
Obiettivi specifici
Obiettivo salutistico: ridurre il fenomeno dell’obesità infantile e giovanile, dimostrata scientificamente quale vera e propria patologia, nonché predisponente verso l’insorgere di ulteriori patologie di tipo cardio-circolatorie, dismetaboliche, oncologiche etc..
Obiettivo sociale: promuovere un consumo di alimenti sano, etico e responsabile, determinare la nascita di un nuovo modello di governance territoriale, fondato sulla valorizzazione delle produzioni agricole di qualità
Obiettivo economico: rilanciare le produzioni agricole di qualità che compongono la dieta mediterranea e promuoverne l’inserimento nei diversi mercati: dalle mense scolastiche alla ristorazione e alle aree mercatali.
Obiettivo ambientale: favorire il mantenimento dei tratti distintivi identitari del paesaggio mediterraneo; aumentare il consumo di prodotti ottenuti senza l’aggiunta di conservanti, coloranti e/o additivi.
Destinatari finali del progetto
– gli alunni frequentanti gli istituti primari presenti nei territori dei GAL coinvolti
– le amministrazioni comunali con le quali – congiuntamente – si lavorerà:
1) all’elaborazione dei Capitolati posti a base delle gare per la fornitura delle mense scolastiche – grazie al supporto delle A.S.P. e dei partner scientifici del progetto
2) alla modifica dei propri Regolamenti Comunali prevedendo che, nelle aree dove si tengono i classici mercatini settimanali, vi siano degli spazi dedicati alla vendita dei prodotti tipici e di qualità.
– le imprese operanti nel settore della ristorazione sia individuale che collettiva, sui quali si punterà in maniera decisa affinché rivedano le loro offerte gastronomiche, rendendole sempre più aderenti alla dieta Mediterranea
– i produttori agricoli ed agroalimentari del territorio, con i quali si andranno a determinare le azioni necessarie a dare un crescente valore economico, sociale e culturale alle loro produzioni.
Principali attività progettuali
1) Promozione e diffusione della Dieta Mediterranea, attraverso un’intensa attività di animazione e di approfondimento del modello nutrizionale ad essa collegata. Detta attività si esplicherà sulle seguenti tre sub-aree:
a) ristorazione collettiva, con particolare riferimento alle scuole di primo grado, con azioni di informazioni e di approfondimento scientifico, che consentiranno di determinare un processo di ri-educazione dei ragazzi ad una sana e genuina alimentazione;
b) ristorazione individuale, tipicizzando e quindi rendendo sempre più fortemente identitaria l’offerta gastronomica proposta dalla ristorazione locale, attraverso il diretto coinvolgimento dell’intera filiera, sia sul comparto ristorativo che su quello ricettivo alberghiero ed extralberghiero;
c) famiglie, attraverso specifici interventi informativi ed educativi, per il tramite della popolazione scolastica, in partnership con il personale esperto dei Servizi delle ASP territorialmente competenti.
2) Organizzazione ed aggregazione dell’offerta dei prodotti tipici e di qualità inseriti nella Dieta Mediterranea, attraverso la realizzazione e/o l’irrobustimento di piattaforme logistiche territoriali sulle quali concentrare le produzioni, per renderle disponibili ai diversi segmenti di mercato
3) Promozione di interventi normativi a sostegno della Dieta Mediterranea, mediante:
a. Elaborazione di una proposta di legge di iniziativa popolare sull’uso dei prodotti tipici e della Dieta Mediterranea nel campo della ristorazione individuale e collettiva.
b. Modifica dei Regolamenti Comunali delle aree mercatali introducendo l’obbligo di spazi dedicati alla vendita dei prodotti tipici e di qualità del territorio.