Da Roma, direttamente dall’ufficio del Presidente della Repubblica, è giunta al gabinetto del comune di Nissoria una circolare. Si sospende per mesi tre, uno per ciascun colore del Tricolore, il signor sindaco che della Fascia tricolore ha fatto abuso. Decoro e compostezza occorrono ogni qual volta si indossa la fascia suddetta perché Ella è simbolo dell’unità dello Stato. Passi per il salto sul carroccio, passi per la sfilata estiva salutata fascia munito, passi per il giretto sulla macchinina egualmente addobbato, ma la serata in prima fila al cabaret catanese no. Non in Tricolore almeno. Il fatto in eurovisione pare abbia parecchio irritato Mattarella, che con presidenziale provvedimento ha agito. “Ci auguriamo che la cosa non abbia a mai più ripetersi” ha aggiunto in grassetto il Presidente che ai cordiali saluti ha aggiunto un: “Contegno, sindaco, contegno”.
La fascia tricolore indossata dai sindaci di una città durante le cerimonie ufficiali non è un semplice ornamento, ma un simbolo legato alle trasformazioni cui la carica di primo cittadino sta andando incontro nell’ordinamento italiano, dunque va usata nella consapevolezza della dignità e del decoro della carica, tale da non scalfire la realtà dello Stato come elemento di unità giuridica. Quest’ultimo punto è rivolto in special modo ai sindaci leghisti, bossiani e anche salviniani.
Va tenuto presente inoltre che l’articolo 54 della Costituzione nell’imporre a tutti i cittadini il dovere di fedeltà alla Repubblica, statuisce per gli amministratori l’ulteriore dovere di adempiere con disciplina ed onore le funzioni pubbliche ad essi affidate. Il sistema delle autonomie, infatti, anche nelle sue più avanzate rappresentazioni e concretizzazioni, ha comunque un limite, connaturato alla stessa essenza dell’autonomia: che è quello di dare luogo ad ordinamenti liberi di autodeterminarsi entro la cornice ben definita di un ordinamento generale che, originario e sovrano, determina i caratteri peculiari ed il modo di essere di tutti i soggetti che in esso si trovano a coesistere e ad operare.
Intanto ad Enna “L’attivismo del Sindaco Dipietro per la propria comunità si può valutare anche dall’usura della fascia tricolore”. E’ questa l’opinione del gruppo PD di maggioranza e di opposizione al Consiglio comunale: “Il primo cittadino in poco meno di un anno dall’inizio del proprio mandato elettorale, presenziando ogni occasione e avendo dovuto smaltire la sbornia derivante dall’inaspettata vittoria alle elezioni amministrative – in seguito alla quale pare che nei primi giorni ha indossato la fascia tricolore anche durante le ore di riposo notturno – ha finito per deteriorarla ben presto. Per questo l’ex assessore Fulvio Licari, su segnalazione dell’assessore Gaetana Palermo, si è prontamente attivato facendo realizzare una nuova fascia del Sindaco utilizzando la propria indennità di funzione che deve ancora percepire. L’ex assessore, prodigo e attento, non ha voluto far apparire durante i riti della Settimana Santa ennese il sindaco con un vessillo tricolore sbiadito e per giunta ereditato dal precedente sindaco. Così è corso ai ripari con l’acquisto di una nuova fascia tricolore che darà certamente un look più accattivante durante i suoi prossimi appuntamenti istituzionali. Il gruppo di opposizione, ma di maggioranza, ha intenso complimentarsi sia con l’ex assessore Licari per il proprio gesto di grande generosità nei confronti del sindaco; e sia con l’Amministrazione per la maniacale attenzione riposta nell’ostentare i simboli dell’Amministrazione comunale piuttosto che per i risultati conseguiti in termini di governo municipale”.