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Enna. Presentato il libro “Se cerchi la tua strada verso Itaca…, omaggio a Lina Di Stefano”

Enna. Nella Sala Cerere di Palazzo Chiaramonte è stata ricordata la nota archeologa Lina Di Stefano, una studiosa che nel 2004 scelse Enna quale sede dell’evento unico e irripetibile del prestigiosissimo Convegno Internazionale di studi intitolato “Demetra: la divinità, i santuari, il culto e la leggenda” realizzato tra Enna – Piazza Armerina e Centuripe.

L’incontro di venerdì scorso è stato organizzato del Comune di Enna, assessorato alla cultura, con la collaborazione di Sandro Amata. L’occasione è stata la presentazione del volume dal titolo “Se cerchi la tua strada verso Itaca…”, una miscellanza di studi in omaggio a Lina Di Stefano, a cura di Elena Lattanzi e Roberto Spadea, edito da Scienze e Lettere, Roma, 2016. Dopo l’introduzione di Rocco Lombardo, presidente del Comitato ennese della Dante Alighieri, moderatore dell’incontro, il sindaco di Enna, Maurizio Di Pietro, nel ringraziare gli illustri convenuti e il pubblico presente in sala, ha affermato che “Enna rivolge le sue attenzioni alla cultura anche con queste iniziative, come quella dello scorso anno con i “Decreti di Entella”. Ha concluso dicendo che l’amministrazione comunale sarebbe ben lieta di collaborare con la Soprintendenza di Enna, qualora si volesse riproporre la Biennale Archeologica, ferma alla prima edizione del 2004”. Un breve profilo professionale di Lina Di Stefano è stato fatto da Rocco Lombardo. Nasce a Palermo nel 1938, dove muore 5 anni fa all’età di 74 anni. Dedicò tutta la sua esistenza alla ricerca scientifica, attenta alla scoperta durante gli scavi al frammento più “insignificante” considerato da lei “insostituibile testimone della storia”. Le sue attenzioni, tra l’altro, si rivolsero al mondo ellenistico e romano, oltre che ricercatrice per lunghi anni della civiltà Fenicia e Punica. E’ seguita l’appassionata relazione dell’archeologa Serena Raffiotta, la quale ha esordito dicendo che “la scelta di Enna come sede della manifestazione non fu casuale: il tema era particolarmente legato al territorio ennese per i suoi molteplici riferimenti delle fonti classiche alla città, come luogo del Mito specie in età romana, e per le evidenze archeologiche di questa devozione nell’altopiano degli Erei. Ha ricordato che al convegno fu abbinata una rassegna del cinema archeologico con partecipazione al concorso internazionale di Rovereto, con l’assegnazione finale del premio Kore”. Anche la Biennale Archeologica ebbe una risonanza nazionale e mondiale con risvolti di un ritorno di eccellente visibilità per Enna e i suoi tesori. “Tutto ciò – ha concluso la Raffiotta – lo dobbiamo anche alla lungimiranza di Lina Di Stefano a cui la città di Enna ha l’obbligo di essere a lei riconoscente, anche per aver voluto la pubblicazione – avvenuta nel 2008, dopo anni di lavoro – degli atti dell’importante incontro scientifico, un punto di riferimento per tutti gli studiosi che si approcciano allo studio del Culto di Demetra-Cerere nel Mediterraneo”. Il convegno ebbe un grandissimo successo con conclusione al Castello di Lombardia sotto un ‘un tetto stellato’. Altro appassionato intervento è stato quello di Cettina Emmi che ebbe l’intuizione, assieme a Lina Di Stefano, di “progettare un sogno” quello di dare “visibilità” al nostro territorio, vocato al turismo archeologico, monumentale e paesaggistico. “Sono una persona che continua a sognare”, ha concluso. E’ seguita la testimonianza di Assunta Lupo, dirigente della soprintendenza di Palermo, la quale ha ricordato che Lina Di Stefano non era solo archeologa ma era anche una fucina d’idee. A lei dobbiamo l’intuizione del “Museo diffuso” che a Enna si realizzò per ben tre anni. Le ultime due testimonianze sulla figura e le opera della Di Stefano sono state di Carmela Bonanno, dirigente presso l’Assessorato BB.CC. e identità siciliana, e Francesca Valbruzzi della Soprintendenza di Enna. Ha chiuso il ciclo delle relazioni e degli interventi, Sandro Amata, fautore dell’incontro di Sala Cerere, voluto dal Comune di Enna per ricordare Lina Di Stefano. Le conclusioni sono state di Giuseppe Lo Iacono, già soprintendente dei BB.CC. e Monumentali di Enna, che ha vissuto da protagonista quegli eventi, il quale ha ricordato anche le tante iniziative per la valorizzazione dei beni archeologici e monumentali di Enna e della sua provincia. “Ho conosciuto Lina Di Stefano molti anni fa a Taranto in un convegno su archeologia islamica, bizantina e medievale. Negli anni più recenti, prima della sua dipartita, ho avuto la possibilità di apprezzare le sue doti umane e la sua immensa cultura, e le sono grato per avere condiviso con me la stesura del libro Il Castello a Mare di Palermo”. Lina Di Stefano soleva dire che “la vera archeologia deve partire dalla Sicilia interna”.

Salvatore Presti



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