sabato , Luglio 27 2024

Gli antipasti della tradizione siciliana

L’inizio per antonomasia del pasto italiano, la portata che apre la strada ad un pranzo o ad una cena e stuzzica l’appetito con sapori accattivanti: stiamo parlando dell’antipasto che oggi verrà raccontato con un accento fortemente meridionale perché grandi protagonisti saranno i piatti tipici della tradizione culinaria siciliana.

 

Quando si pensa alla Sicilia il rimando alle sue verdure e ai suoi frutti arriva immediato. Una preparazione, allora, che apra degnamente un pranzo dai sapori e dai profumi intensi, non può che avere il colore e il sapore delle melanzane. Una delle tante possibili ricette di antipasti sfiziosi è sicuramente la caponata, soprattutto se servita con una burrata fresca.

Per preparala, dovrete tagliare a cubetti 4 melanzane senza sbucciarle. Friggetele in una padella capiente in abbondante olio di arachidi caldo. Una volta dorate, sistematele in un recipiente foderato di carta assorbente e salate. Affettate sottilmente 1 cipolla e tagliate a pezzetti 2 carote e 1 cuore di sedano. Sistemateli in una casseruola e conditeli con sale, pepe e 1 peperoncino sminuzzato. Aggiungete 1 cucchiaio di capperi di Pantelleria e fate cuocere in 5 cucchiai di olio extravergine a fiamma bassa. Dopo circa 25 minuti di cottura, sfumate con ½ bicchiere di aceto di vino bianco e incorporate 1 cucchiaio di zucchero. Aggiungete le melanzane, 1 tazza di salsa di pomodoro e cuocete per 6 minuti. Spegnete e lasciate riposare la caponata per 2 ore prima di servirla.

Fresca, allegra e soprattutto facilissima da preparare, è la tipica insalata di arance. Un piatto che arriva con tanto gusto ad aprire un buon pranzo a base di pesce. Sbucciate 4 arance e tagliatele prima a fette sottili e poi a tocchetti, eliminando i semini. Mettete in un’insalatiera e condite con 300 g di cipolline novelle tagliate sottilissime, olio extravergine d’oliva, un pizzico d’origano, una macinata di pepe nero e sale. Mescolate, lasciate riposare per una quindicina di minuti e servite. Porterete in tavola tutto il profumo della Sicilia, soprattutto se utilizzate arance siciliane doc.

Tipica della città di Ragusa è l’insalata di fave cottoia, un antipasto davvero delizioso che conquisterà i vostri ospiti. Ammollate 500 g di fave in acqua tiepida per circa 3 ore; poi, servendovi di un coltellino, privatele dell’occhiello. Ponetele in una pentola con abbondante acqua fredda e cuocete per 20 minuti da quando essa prende bollore. A questo punto, scolate l’acqua e aggiungetene altra bollente. Regolate di sale e continuate la cottura per 45 minuti fino a rendere le fave farinose. Scolatele, ma non completamente, in modo da mantenere la preparazione leggermente umida. Condite l’insalata con olio, aceto, sale e 1 ciuffo di prezzemolo tritato, 1 spicchio d’aglio spezzettato, 1 peperoncino sbriciolato, 1 costa di sedano tagliata a cubetti. Lasciate riposare per una decina di minuti in modo che l’insalata acquisti sapore e servite.

Messina propone alternativa alla caponata con lo Schibbeci, una gustosa insalata a base di peperoni. Un trionfo di sapori, profumi e colori a cui non si può proprio resistere. Pulite 2 melanzane, 1 cipolla, 2 peperoni, 2-3 patate, 2-3 peperoni da insalata maturi e tagliatele in pezzi delle stesse dimensioni. Friggete separatamente ogni ingrediente, poi riuniteli in un tegame rimescolandoli delicatamente in modo da amalgamarli. Aggiungete ½ bicchiere di aceto di vino bianco, 200 g di salsa di pomodoro, poi cuocete per una decina di minuti. Unite qualche fogliolina di menta spezzettata, 50 g di caciocavallo stagionato tagliato a tocchetti, regolate di sale, mescolate e spegnete il fuoco. Lasciate intiepidire e portate in tavola.

E non potevano mancare tra gli antipasti della tradizione siciliana gli arancini, un gustosissimo piatto che ha contribuito alla diffusione mondiale della conoscenza della gastronomia isolana.

La preparazione è un po’ lunga e laboriosa, ma alla fine ne sarà valsa la pena. Cominciate con il cuocere 400 g di polpa di maiale in un unico pezzo in un tegame con 1 cipolla affettata sottilmente, 2 cucchiai di olio e una noce di burro. Versate 1 bicchiere di vino rosso e fate sfumare a fuoco vivo. Spolverizzate con un po’ di noce moscata e togliete la carne dal tegame. Aggiungete 200 g di concentrato di pomodoro e diluite con un bicchiere di acqua tiepida. Rimettete il maiale nel sugo, unite 150 g di piselli e versate ancora acqua fino a coprirlo. Lasciate cucinare con il coperchio, a fuoco bassissimo per 3 ore, mescolando di tanto in tanto. Nel frattempo, lessate il riso in poca acqua salata in modo che la assorba interamente durante la cottura. Quando è al dente e asciutto, aggiungete 1 bustina di zafferano e 350 g di caciocavallo stagionato grattugiato. Mescolate delicatamente, trasferite il riso su una spianatoia e lasciatelo raffreddare. Riducete la carne in filetti; tagliate a cubetti 350 g di caciocavallo fresco; salate e sbattete 5 uova in una terrina. Su un piano di lavoro, spargete 250 g di pangrattato e raccogliete un po’ di riso nel palmo della mano, pressatelo e versatevi un cucchiaio abbondante di ragù, qualche filetto di carne, qualche pezzetto di formaggio e ancora un cucchiaio di ragù. Ricoprite con altro riso e richiudete nel palmo dando all’arancino una forma rotonda o piramidale. Passate nell’uovo e nel pangrattato e procedete così fino a terminare gli ingredienti. Friggete in abbondante olio extravergine d’oliva bollente, fate sgocciolare gli arancini su carta assorbente e serviteli caldissimi.

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