Il corpo della donna è da sempre oggetto e raramente soggetto di pubblica discussione. Il corpo: anoressico, atletico, burroso, androgino, accogliente o insofferente. Il corpo come canone, al servizio dei maschi o dell’idea di donna che al momento serve. E ora serve il nudo di Vanessa Incontrada, che morbida nei punti giusti asserisce: “nessuno mi può giudicare” e offre un modello nuovo di bellezza, un nuovo canone. Una nuova figurina: la culona, la tettona, la panciuta. Quando capiremo che le donne non possono essere catalogate in una immaginetta forse capiremo che un nudo da copertina è un’immagine a uso e consumo di chi pensa alle donne come a cose da consumare.
Gabriella Grasso
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