Enna. Conversazione con l’ex deputato all’ARS l’ennese on. Tanino Virlinzi.
D. Si è formato un nuovo governo Draghi. Che ne pensa?
R. Si tratta di vedere se trattasi di un nuovo governo o di un governo nuovo
D. Che significa?
R. Che se è un nuovo governo, rientra nella routine; viceversa, se è un governo nuovo, allora possiamo tentare qualche spunto di riflessione.
D. E’ stato detto che si tratta della destra che va direttamente al governo.
R. Allora non è una novità; abbiamo già avuto Monti e, ancora prima, Ciampi.
D. Allora il governo dei banchieri, ovvero, , la grande finanza che va a gestire direttamente i suoi affari, senza più intermediazioni.
R. E, ma ognuno fa il suo mestiere.
D.E chi non lo fa?
R. Chi si è autoattribuito la rappresentanza delle classi subalterne.
D. Si riferisce al PD?
R. Se non c’è un progetto alternativo di società, e si cerca di galleggiare gestendo il presente, con qualche temperanza quasi sempre sui cosiddetti diritti civile, che non costano niente, ma fan tendenza di modernità, e si conduce politica pur sempre di destra, prima o poi, arrivano quelli che sanno farla meglio.
D. Ma la Sinistra in questi anni non ha saputo interpretare i bisogni popolari?
R. A me è sembrato che abbia prestato più premure ai bisogni della borghesia. Che, peraltro, non è più, da tempo, classe egemone, perchè sostituita dalla Grande finanza internazionale. Cosicchè, il suo consenso si è trasferito dalle periferie popolari a i centri urbani del ceto medio, da tenore di vita fortemente ridimensionato dalla crisi economica.
D. Questo processo dura da circa trent’anni.
R. E in questi trent’anni si sono affermati movimenti che hanno cercato di colmare questo vuoto organizzando la protesta, ma non la soluzione. Vi è stato un tentativo tipico, in sede occidentale, dei sostituire la Democrazia con una forma Oclocrazia.
D. Cos’è, un nuovo dogma?
R. No, il termine, composto, deriva dal greco e ne parlano Platone, Aristotele e, tra i Romani, Polibio, quale forma di governo della plebe o di un tiranno sostenuto dalla plebe.
D. Tradotto, ciò, che noi moderni chiamiamo sovranismo?
R. Esatto. Ma sovranismo è un termine vuoto. Non significa nulla. Anche la Costituzione dice che la sovranità appartiene al popolo. Ma aggiunge, subito dopo, che la esercita nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione. Quindi non è illimitata ed è regolata.
D. Si riferisce ai Grillini ed alla loro crisi?
R. Anche. Anzi soprattutto. Perchè quando si agitano temi di facile presa popolare, senza un progetto diverso da una generica palingenesi( La chiavetta per aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, rimembri), puoi acquisire consenso, e molto, ma devi avere una classe dirigente capace di gestirlo.
D. E, quindi se non ne sei capace, vai in crisi.
R. E’ difficile mantenerlo, senza esperienza, senza competenza e senza capacità di di direzione politica. Non riuscì nemmanco al PCI che era dotato di un progetto politico e di un gruppo dirigente capeggiato da un certo Enrico Berlinguer.
D. E come mai?
R. Perchè prevalse la posizione di chi sosteneva che il sistema capitalistico andava migliorato non superato. Un progetto che aveva funzionato presso le socialdemocrazie centroeuropee negli anni 50 e 60 del Novecento, nel periodo di massima espansione del modello di sviluppo capitalistico ma che entrò in crisi alla fine degli anni settanta.
D. Cosa accadde?
R. Che la pecora, come veniva metaforicamente chiamato il sistema della borghesia produttiva, aveva esaurito la sua espansione economica e non produceva più sufficiente lana da distribuire. Cominciò l’epoca, che dura tuttora, del rinculo: le politiche di austerità, ovvero dei sacrifici, delle rinunce, delle disoccupazione di massa , dei licenziamenti.
D E quale fu la risposta?
R. A destra la solita ricetta dei tempi magri: lavorare di più, produrre di più, ridurre i salari Etc. A Sinistra non si pensò che a ridurre il danno, ad un liberismo temperato, come se la bestia fosse domabile, ed ecco i risultati.
D. Che fare, allora?
R. Questo ce lo dovrebbero dire i cervelloni che pontificano ogni momento sulle TV e sugli altri mezzi di comunicazione, senza dire mai nulla.
Per quanto mi riguarda e per quel che conta, cioè zero, sto tornando a legger S. Francesco s’Assisi.
Alla prossima. A presto.
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