La televisione ha vivisezionato Olesya per dimostrare che non è lei Denise Pipitone. Vivisezionare è il verbo più adeguato per riassumere quello che la TV italiana e la TV russa hanno fatto la scorsa settimana alla ventenne rapita da piccola e assai somigliante, oggi, a Piera Maggio, la mamma di Mazara Del Vallo che da diciassette anni cerca sua figlia e che la trasmissione Pust’ govoryat (Lasciali parlare) avrebbe voluto in studio, per far lacrimare il pubblico da casa. Da anni questa TV, fatta di spettacolo e spazzatura, ci addestra al voyeurismo. Da anni le questioni intime e private vengono analizzate, ridicolizzate e pietisticamente commentate, entrando nella vita di milioni di famiglie con una velocità incalcolabile. Piera Maggio è la mamma da consolare ma anche la donna da criticare, con lo stesso impegno emotivo. Lo spettatore è una pedina che crede di poter scegliere programmi e emozioni, ma è solo un’illusione. Siamo “pupi” manovrati dalla D’Urso ma anche dalla Sciarelli.
Gabriella Grasso
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