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La storia del fenicottero «siciliano» localizzato negli Emirati Arabi: ha percorso 4.500 chilometri

La storia del fenicottero «siciliano» localizzato negli Emirati Arabi: ha percorso 4.500 chilometri
di Salvo Fallica per il corriere.it
Nato nella Riserva naturale Saline di Priolo, gestita dalla Lipu, l’animale è stato avvistato a fine novembre sulla sponda sud del Golfo Persico. Un birder locale ha immortalato la sua storica impresa

Un lungo viaggio di migliaia di chilometri che fa subito venire in mente qualche affascinante suggestione letteraria, eppure si tratta di un itinerario reale e nel contempo documentato. A compierlo un giovane fenicottero, spostandosi in volo dalla Sicilia — prima dalle Saline di Priolo a quelle di Trapani — fino agli Emirati Arabi Uniti. Per meglio comprendere questa storia occorre sottolineare l’impegno di notevole valore dei volontari della Lipu e di scienziati e appassionati osservatori. Gli avvistamenti dell’animale e la documentazione delle diverse tappe del suo viaggio sono — infatti — stati possibili grazie all’anello presente sulla sua zampa. L’esemplare fa, infatti, parte di un gruppo di 133 giovani fenicotteri inanellati lo scorso 7 luglio nella Riserva naturale Saline di Priolo, in provincia di Siracusa. Da quel momento i giovani animali si sono dispersi in diverse zone umide del Mediterraneo. Il giovanissimo fenicottero è quello del gruppo che ha percorso più strada. Era da tempo che i volontari della Lipu speravano di poter documentare in maniera certa il viaggio di un fenicottero «siciliano» sino alla Penisola arabica.
Ma come hanno fatto i volontari, gli appassionati osservatori a riconoscere con certezza il fenicottero? Il mistero sta in un codice di quattro lettere e un segno di punteggiatura presente nella sua zampa. Dopo la sua nascita — avvenuta durante l’ondata di caldo record che ha caratterizzato i mesi estivi siciliani nel 2021 — il fenicottero è stato appunto inanellato con la sigla «E:HJV». Ed è proprio dal cuore della Sicilia del Sud-Est che l’uccello ha iniziato il suo viaggio. In pochi mesi ha percorso ben 4.500 chilometri, spostandosi dalla riserva siracusana della Lipu a Trapani prima di spiccare, verso la fine di agosto, il volo che lo ha fatto giungere mesi dopo sul fiume Mangrove a Umm al Quwain, uno dei sette emirati.
L’anello presente sulla zampa del fenicottero è stato notato da Laurent Esselen, che ha avvistato l’animale e l’ha fotografato negli Emirati Arabi, condividendo la preziosa informazione con la comunità locale dei birder. Successivamente una richiesta di informazioni e delucidazioni è giunta a Marco Scutellà e Nicola Baccetti, che rispettivamente ricoprono i ruoli di collaboratore e ricercatore dell’Ispra, con l’obiettivo di saperne di più sul giovane «viaggiatore». Una storia che ha incuriosito anche lo sceicco Maijd bin Saud Al Mualla, ministro del Dipartimento del turismo e dell’archeologia dell’UAQ (uno degli stati degli Emirati Arabi Uniti). Questa specie è — infatti — capace di imprese straordinarie. Per lo studioso Nicola Baccetti (Ispra), «i fenicotteri priolesi non conoscono confini». E «sono certo che presto, avremo una lettura dal Lago Nakuru, così chiudiamo davvero il cerchio della migrazione di questa imprevedibile specie». In questo caso i fenicotteri attraverserebbero addirittura tre continenti.
È molto interessante apprendere — infine — che il 2021 è stato il settimo anno di nidificazione del fenicottero in Sicilia, con la Riserva naturale Saline di Priolo, diretta da Fabio Cilea, che costituisce l’unico sito dell’intera regione siciliana che ospita una popolazione nidificante di questa specie. Quest’anno «si sono riprodotte ben 481 coppie nella piccola area protetta, rappresentando il secondo contingente più numeroso che abbia mai nidificato nelle Saline di Priolo Gargallo», chiarisce Cilea. Lo sguardo è rivolto verso il futuro, e sempre con grande sensibilità e attenzione verso i fenicotteri e le loro capacità straordinarie di spostamento. Secondo Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca della Lipu, «i giovani di questa specie possono spostarsi non soltanto nelle tipiche zone umide costiere del Mediterraneo, luogo abituale di frequentazione per i fenicotteri, ma anche, come accaduto ad altri soggetti nati in Francia e Spagna, raggiungere i luoghi più remoti verso Est come Iran, Turchia e la Penisola araba».

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