La prostata è presente solo negli uomini In condizioni normali ha le dimensioni di una noce, ma con il passare degli anni o a causa di alcune patologie può ingrossarsi fino a dare disturbi soprattutto di tipo urinario. Questa ghiandola è molto sensibile all’azione degli ormoni, in particolare di quelli maschili, come il testosterone, che ne influenzano la crescita. Il cancro della prostata è il tumore più diffuso nella popolazione maschile e rappresenta il 18,5 per cento di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo: in Italia nell’anno 2020 sono stati diagnosticati più di 36.000 nuovi casi. Nonostante l’incidenza elevata, il rischio che la malattia abbia un esito infausto è basso. Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della prostata è l’età: le possibilità di ammalarsi sono scarse prima dei 40 anni, ma aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e circa due tumori su tre sono diagnosticati in persone con più di 65 anni. Altro fattore non trascurabile è la familiarità: il rischio di ammalarsi è pari al doppio per chi ha un parente consanguineo (padre, fratello eccetera) con la malattia rispetto a chi non ha nessun caso in famiglia. Non meno importanti sono i fattori di rischio legati allo stile di vita: dieta ricca di grassi saturi, obesità, mancanza di esercizio fisico. Nelle fasi iniziali il tumore della prostata è asintomatico. Viene diagnosticato in seguito alla visita urologica, che comporta in genere esplorazione rettale e controllo del PSA (prostate specific antigene) con un prelievo del sangue. Quando la massa tumorale cresce, dà origine a sintomi urinari: difficoltà a urinare (in particolare a iniziare) o bisogno di urinare spesso, dolore quando si urina, sangue nelle urine o nello sperma, sensazione di non riuscire a urinare in modo completo. Spesso i sintomi urinari possono essere legati a problemi prostatici di tipo benigno come l’ipertrofia. Nell’iperplasia prostatica benigna la porzione centrale della prostata si ingrossa e la crescita eccessiva di questo comprime, similmente al tumore prostatico, l’uretra (che è il canale in cui passa l’urina dalla vescica verso l’esterno attraversando la prostata) con la conseguente difficoltà nell’urinazione. I sintomi urinari del tumore della prostata compaiono solo nelle fasi più avanzate della malattia. Nella valutazione dello stato della prostata, il medico può decidere di procedere con il test del PSA e l’esplorazione rettale, che si esegue nell’ambulatorio del medico di base o dell’urologo. L’unico esame in grado di identificare con certezza la presenza di cellule tumorali nel tessuto prostatico è la biopsia prostatica eseguita in anestesia locale, ambulatorialmente o in day hospital. La risonanza magnetica è diventata fondamentale per decidere se e come sottoporre il paziente a tale biopsia, che viene eseguita in pochi minuti in anestesia locale, ambulatorialmente o in day hospital. Nel caso di tumore prostatico si adotta l’intervento di rimozione della prostata (prostatectomia). Molto si può fare per la prevenzione particolarmente oltre all’attività fisica (almeno un’ora di camminata al giorno) alla sana alimentazione con frutta e verdura giornaliera, cereali integrali, pesce azzurro e riduzione delle carni di tipo rossa, soprattutto se grassa o troppo cotta.
Dott. Rosario Colianni
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