“Datemi un punto di appoggio e vi solleverò il mondo” affermava Archimede. Un ordine, di qualsiasi natura, ha bisogno di un punto d’appoggio e l’assunto vale anche per le dinamiche istituzionali nel contesto delle quali le decisioni devono essere veicolate attraverso l’autorevolezza della funzione pubblica. E’ proprio il punto di appoggio che manca da un pò di tempo nel nostro territorio e difficilmente le sporadiche idee che qualcuno sta mettendo in campo potranno concretizzarsi in azioni. Gli attuali attori politici, con i testa i Sindaci, sembrano girare su se stessi, tanto simili a quelle gazzelle chiamate dalla natura a correre dal primo attimo dell’alba fino all’ultimo raggio di sole tramontato, senza comprenderne le reali ragioni. Il tempo, certamente tiranno, scorre inesorabilmente e la pazienza di matrice orientale mal si concilia con le esigenze di trovare soluzioni immediate per rallentare il processo di decrescita delle nostre aree interne. Mentre a Roma si continua a discutere, Sagunto viene espugnata, riportava Tito Livio, ma dalle nostre parti vi è di più, perché si continua a discutere poco e soprattutto male. Siamo entrati nel mese di aprile dell’anno 2022 e ancora oggi nessuna Istituzione locale è stata in grado di istituire una “cabina di regia” che funga da “punto di appoggio” per cercare non certo di sollevare ciò che era una volta la provincia di Enna, ma di tentare un ragionamento di contesto su ciò che sta accadendo e su ciò che si potrebbe fare. Non ci uniamo al coro di chi sta alzando il tiro contro Caltanissetta per difendere il concepimento del Policlinico universitario, ma se tale questione – che il Sindaco di Troina vuole dibattere in sede di conferenza provinciale dei Sindaci – può rappresentare l’occasione per sperimentare innovative azioni integrate e di area vasta, che ben venga.
Massimo Greco
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