A giovani e lavoratori niente bonus per il canone d’affitto, a quelli che la casa ce l’hanno generosi e sostanziosi bonus edilizi.
Sul Manifesto del 14 giugno ho letto l’articolo in cui si parla della ragazza di Catania che lavora a Milano come cameriera in un bar. La ragazza catanese ritorna nella sua città perché a Milano paga un esorbitante canone per la casa in affitto. ” Qui, in questo bar, mi sono trovata benissimo con i colleghi, con i titolari, con i clienti e mi sono affezionata, ma me ne torno a Catania per i soldi, per gli affitti. Qui, a Milano, la vita è troppo cara”, dice la ragazza catanese. Mette in conto anche che non ci resterà molto a Catania dove – come lei sa bene “tutto è difficile, lavorare, farsi pagare mettersi in regola, spostarsi”. E non esclude un suo ritorno a Milano dove abita suo fratello. Il mercato immobiliare è feroce con i giovani che lavorano ma non hanno le tasche pieni di soldi. Tutto questo che penalizza i giovani è il risultato di scelte politiche della casa sbagliate e ciniche fatte negli interessi di parte. L’ultima in ordine di tempo di queste politiche è il superbonus 110 che ne beneficiano quelli che la casa già ce l’hanno e hanno pure i soldi per farselo quest’efficientamento energetico delle loro case. I giovani, come la barista catanese, non hanno soldi sufficienti a pagarsi l’affitto della casa. Questo superbonus 110 e gli altri bonus per l’edilizia si stano rivelando dei formidabili amplificatori delle disuguaglianze sociali. Questi bonus per l’edilizia evocano quella parabola evangelica in cui si dice che “a chiunque ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha”. Ad accorgersene e a dirlo con parole chiare è il ministro Giancarlo Giorgetti nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera: “Stiamo mettendo un sacco di soldi sull’edilizia…ma ora droghiamo un settore…stiamo facendo salire i prezzi e contribuiamo all’inflazione”. E si sa che l’inflazione fa allargare le disuguaglianze sociali. L’Osservatorio dei Conti Pubblici stima che dei bonus per l’edilizia il solo superbonus del 110 possa costare 18 miliardi. Una somma imponente a fronte degli interventi accertati: 69.400 unità immobiliari che costituiscono l’1 per cento di tutto il patrimonio immobiliare italiano secondo lo studio dell’agenzia ENEA. Se a chiedere ed ottenere questo superbonus del 110 fossero tutti i proprietari di immobili, ci vorrebbero 1800 miliardi. Una cifra enorme, se confrontata con il debito pubblico italiano stimato in 2.775 miliardi euro! Senza contare gli altri bonus edilizi, che sono molti. A pagarla sarebbero i tanti giovani che hanno un lavoro precario, come la giovane barista catanese, e i lavoratori che vivono in case prese in affitto e con un salario di mille e quattrocento euro al mese in grandissima parte risucchiato dal canone di locazione.
Silvano Privitera
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