Ischia e Sicilia sono due realtà italiane che hanno alcune cosette in comune e non solo il fatto di essere isole. Sono caratterizzate da territori ad alto rischio idrogeologico e, ahimè, sono le uniche due realtà del Paese in cui si è potuto regolarizzare qualsiasi tipo di abusivismo edilizio, a prescindere dalla conformità urbanistica, dall’incremento di cubatura e dalla presenza di vincoli di varia natura. Per Ischia c’ha pensato direttamente il Governo pro-tempore ad ampliare, nel 2018, i requisiti oggettivi di sanabilità di quegli abusi edilizi realizzati nei fabbricati interessati dagli eventi tellurici del 2017. Con una mirata disposizione normativa inserita nel “decreto-Genova”, sono stati abilitati i Comuni ad applicare il terzo condono edilizio del 2003 con i più permissivi parametri previsti per il primo condono edilizio del 1985. Una sorta di misura speciale che grida al cospetto delle sempre più emergenti esigenze idrogeologiche del territorio isolano. In Sicilia si è arrivati al medesimo risultato attraverso un’interpretazione ardita fornita dal Consiglio di giustizia amministrativa che, di fatto, ha aperto le porte all’applicazione del terzo condono edilizio del 2003 con i parametri della legge regionale di recepimento del primo condono edilizio del 1985. Anche nell’isola della Trinacria è stato quindi possibile regolarizzare tutto senza limiti, fatta eccezione solo per quegli abusi realizzati nelle aree gravate da vincoli di inedificabilità assoluta come le fasce costiere. Se su siffatta applicazione dell’ultimo condono edilizio in Sicilia sta per calare la scure del Giudice costituzionale, grazie ad una improvvida interpretazione autentica approvata all’ARS lo scorso anno, sullo speciale condono edilizio varato dal Governo nel 2018, per l’isola di Ischia è calata la scure del Giudice naturale, per intenderci quello che da qualche lustro indossa la toga del cambiamento climatico e dei traumatici fenomeni atmosferici. Alla domanda oggi come va? Orlando avrebbe detto “Scusi vado di furia”.
Massimo Greco
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