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Enna. Ultima chiamata per l’ex CISS di Pergusa

Enna. Ultima chiamata per l’ex CISS di Pergusa

di Massimo Greco


Il tempo è tiranno e il 2023 dovrà essere l’anno delle scelte per il nostro territorio, avendo chiaro che l’eccipiente principale dell’antidoto da somministrare per la grave sintomatologia delle nostre aree interne non potrà che essere l’area vasta. Nessuno può pensare di farcela da solo chiudendosi nel proprio campanile e le formule associative che si stanno registrando tra i diversi Comuni della provincia in questi giorni sembrano animate da tale consapevolezza. Meglio tardi che mai! E tuttavia appare sempre più evidente l’assenza di una prospettiva, di un progetto, di un’idea di resilienza, concetti rimasti nelle carte impolverate della programmazione negoziata degli anni ‘90 in cui, a differenza di ciò che sta accadendo oggi, vi era (nel bene e nel male) una regia politica. L’impero crisafulliano è stato sostituito da un arcipelago di “orticelli” ognuno dei quali è dotato del proprio “patrono”. L’evidente assenza di un gioco di squadra sta producendo conseguenze irreparabili per il territorio: a) incentiva solitarie e disordinate corse alla preziosa risorsa pubblica; b) disorienta gli interlocutori palermitani e romani; c) irrobustisce l’offensiva politica ed economica dei territori limitrofi; d) scoraggia sempre più le nostre comunità.
Emblematica è la questione che orbita ormai da tempo sulla destinazione d’uso da assegnare all’ex CISS di Pergusa, di proprietà comunale, ceduto  in comodato d’uso all’ASP e gradito alla Kore. Se il problema a valle, noto ai più, è legato alla scelta tra il programmato Centro Hub di riferimento regionale per la riabilitazione nell’ambito delle patologie dementigene e il Policlinico universitario correlato all’istituita facoltà di medicina presso la Kore, quello a monte è certamente meno conosciuto e, verosimilmente, più complesso e concerne i difficili rapporti tra due dei tre innominati istituzionali – di cui abbiamo già parlato – ma anche la volontà di chi potrà (se mai lo vorrà) consentire l’entrata in campo (ennese) di un siffatto big player attraverso un’adeguata copertura finanziaria: la Regione.

Rispetto a questo scenario il nostro territorio, che ha la rara fortuna di poter contare su una pattuglia di parlamentari regionali e nazionali ai quali si è pure aggiunta un’inaspettata, ma certamente gradita, rappresentanza di governo regionale, ha il dovere di non perdere l’ultima chiamata e di formulare una solerte, condivisa ed unitaria proposta. Alla domanda “Oggi come va?”, Kant avrebbe risposto, “Situazione critica”.

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Enna. Tre innominati per l’ex CISS di Pergusa

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