Strali del Sindaco di Caltanissetta sul 4° Policlinico
Il Sindaco di Caltanissetta Gambino ha scelto la strada della contrapposizione politica e giudiziaria sull’attivata clinicizzazione dei reparti del nosocomio ennese in vista del Policlinico universitario dell’area vasta centrale della Sicilia.
Ne parliamo con Massimo Greco.
Il Sindaco Gambino sta valutando di ricorrere avverso l’accordo tra la Kore e l’ASP….
La realizzazione del 4° Policlinico siciliano non è un atto amministrativo di cui si possa chiedere al Giudice il controllo di legittimità, ma un processo complesso di alta amministrazione che risente di valutazioni politiche e decisioni istituzionali. E comunque il Sindaco Gambino sembra non comprendere che per fare un Policlinico non basta avere un Ospedale 2° livello ma occorre avere una Università e l’Università di Palermo ha già il suo Policlinico.
Forse la pretesa è quella di fare il Policlinico con la Kore ma a Caltanissetta…
Ecco, se così fosse l’approccio è totalmente sbagliato e il ragionamento ritorna sui binari di quanto da noi auspicato circa la realizzazione di politiche di area vasta. Per la clinicizzazione dei reparto ospedalieri la Kore non è affatto obbligata a sottoscrivere accordi con una sola Azienda Sanitaria, ben potendo farlo con più Aziende in modo da coprire tutte le branche della facoltà di medicina.
E quindi potrebbe sottoscrivere un accordo anche con l’ASP di Caltanissetta per quelle discipline non presenti a Enna?
Certamente, nel breve periodo la strada non può che essere questa. E se fosse più lungimirante, il Sindaco Gambino dovrebbe facilitare il trasloco del decentrato corso di laurea nisseno in medicina dall’Università di Palermo alla Kore.
Quindi le soluzioni ci sarebbero?
Certo, ma il Sindaco di Caltanissetta non sta facendo affatto gli interessi della comunità nissena, anzi sta creando solo false aspettative utilizzando, peraltro, un linguaggio da stadio, tipico di alcune forze politiche.
Cosa consiglierebbe al Sindaco Gambino?
Consiglieri di studiare il dilemma del prigioniero. I due prigionieri coopereranno per ridurre al minimo la condanna di entrambi o uno dei due tradirà l’altro per minimizzare la propria?
Alla Rappresentanza di casa nostra?
Consiglierei prudenza. La norma sul Policlinico approvata all’ARS ha generato un inutile campo minato in un territorio che, evidentemente, non è ancora maturo per ragionare in termini di area vasta. Parallelamente a ciò che si sta facendo bisogna promuovere una campagna di sensibilizzazione su tutti i temi che orbitano attorno al concetto di area vasta (territoriali, economici, culturali e istituzionali). Se Caltanissetta non è pronta, Enna dovrà farsene carico.
Per dovere di informazione si riporta quanto pubblicato dal giornale online insanitas:
Quarto Policlinico siciliano, il sindaco di Caltanissetta: «Da Enna fuga in avanti, intervenga Schifani»
«Chiediamo un incontro urgente al Presidente della Regione Siciliana On. Renato Schifani. Sul policlinico continuano ad arrivare bordate da Enna e sembra che noi siamo a bocce ferme, ma non è cosi». Lo afferma il Sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino (nella foto), aggiungendo: «Dopo la conferenza dei sindaci si sono svolti una serie di incontri, anche giornalieri, con l’assessore Volo, con le associazioni, con il rettore di Unipa Prof. Midiri, durante i quali si sono gettate le basi per costruire quello che deve essere il quarto policlinico universitario siciliano, che ha come bacino d’utenza l’intera Sicilia centro meridionale e racchiude le province di Caltanissetta, Agrigento ed Enna».
La polemica sull’intesa Asp di Enna-Kore
«Il policlinico deve incidere sui territori suddetti e deve avere come hub l’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, che come tutti sanno è d.e.a. di secondo livello e ospita tutti i reparti all’interno dei quali possono essere istituite le cliniche- aggiunge il sindaco- Sul nostro ospedale si sta lavorando già da parecchi mesi, di concerto con il Rettore Midiri, con il commissario straordinario dell’asp Caltagirone e con i primari del Sant’Elia, per istituire all’interno del d.e.a. di secondo livello le scuole di specializzazione delle discipline presenti. Le fughe in avanti del commissario dell’asp di Enna Iudica e del presidente di Unikore Salerno, penso siano utili soltanto a trasformare qualche medico che presta servizio presso l’Umberto I in professore universitario senza l’espletamento di nessun concorso, in applicazione ad una “famigerata” delibera di Razza, risalente alla scorsa legislatura».
«Sia fatta azione ispettiva ad Enna»
Inoltre, Gambino sottolinea: «Non voglio entrare nel merito se tale azione sia corretta o meno, ma mi permetto di suggerire agli assessori regionali alla salute, all’istruzione e più direttamente al Presidente della Regione Siciiana e al MIUR, un’azione ispettiva per l’accertamento della sua regolarità. Per quanto riguarda la trasformazione in cliniche sulla carta, perché solo sulla carta possono essere, di quattro reparti dell’Umberto I, è palese che tale azione sia amministrativamente illegittima e sto valutando con l’avvocatura comunale la possibilità di ricorrere alla magistratura amministrativa come ho già fatto con il ricorso al TAR per l’ex ospedale Vittorio Emanuele e ciò sempre a tutela della città di Caltanissetta e dei suoi cittadini».
«Il baricentro sia l’ospedale Sant’Elia»
«Adesso è arrivato il tempo di fare chiarezza e di giocare a carte scoperte, la settimana scorsa insieme alle associazioni ho chiesto al Presidente della Regione un incontro per definire l’intera tematica, a questo punto l’incontro è diventato urgentissimo, prima che ci siano altre fughe in avanti e quindi torno a chiederlo con forza- conclude il sindaco di Caltanissetta- Noi siamo convinti che l’importante struttura universitaria possa essere istituita soltanto avendo come baricentro l’ospedale Sant’Elia e come bacino d’utenza le tre province di Caltanissetta, Agrigento ed Enna e perché no parte della provincia di Palermo (Madonie basse) e di Catania (sino al Calatino) e lotteremo duramente per ottenere questo risultato importante per tutto il territorio della Sicilia Centro Meridionale».
La notizia del 4 c.m.:
Enna. Fischio d’inizio per il Policlinico Universitario. Sono quattro le discipline sanitarie che per prime taglieranno il nastro di partenza verso la clinicizzazione del nosocomio ennese in vista del realizzando Policlinico universitario dell’area vasta e centrale della Sicilia.
Per la Cardiologia, l’Università Kore ha selezionato il Professore Associato Marco Barbanti che prenderà servizio quale Direttore delľU.T.I.C. per poi insediarsi nel mese di luglio in sostituzione del Dott. Lello Vasco che andrà in pensione. Per la Endocrinologia e la Procreazione Medicalmente Assistita è stato selezionato il Professore Associato Francesco Pallotti. Per la Geriatria è stata selezionata la Professoressa Ordinaria Ligia Requirez Dominquez. Per ľOrtopedia è stato selezionato il Ricercatore Junior, Arcangelo Russo, già Direttore della medesima Unità Operativa e dimessosi da tale carica per assumere il nuovo incarico. A queste si aggiungeranno a breve la Psichiatria e la Dermatologia attualmente presente presso il presidio ospedaliero di Piazza Armerina. Il taglio del nastro è stato formalizzato attraverso la sottoscrizione congiunta, rispettivamente, del Presidente dell’Università Kore Cataldo Salerno e dal Commissario Straordinario dell’ASP di Enna Francesco Iudica che non hanno esitato a definire “storico” questo evento. Già perché, come già affermato in altra occasione, il percorso non solo è lungo ma non è affatto scorrevole. E soprattutto la peculiarità che caratterizza ciò che si sta facendo non trova il conforto in esperienze già maturate in altri contesti. Occorrerà procedere certamente con determinazione, con spirito innovativo ma anche con la cautela che va richiesta a tutti coloro che hanno la responsabilità di curare gli interessi pubblici loro affidati.
Per non dimenticare, nostro articolo del 2 aprile:
L’Università Kore strizza l’occhio a Caltanissetta. Impressa una decisa accelerazione sul pedale della clinicizzazione dei reparti ospedalieri in direzione del prospettato Policlinico dell’area vasta e centrale della Sicilia, a dimostrazione del fatto che “il pallino” è nelle mani di chi materialmente lo detiene, bisognerà pensare al rapporto con la comunità nissena e all’esperienza dalla stessa maturata in questi anni nell’ambito del corso di laurea in medicina decentrato dall’Università di Palermo. Per focalizzare meglio e subito appare però utile fare un passo indietro di contesto. Il processo di delocalizzazione universitaria trova il conforto della letteratura internazionale che considera “agenti-chiave di processi di sviluppo a vari livelli” gli atenei decentrati. Nell’ambito dell’università decentrata, in cui emergono due circoli virtuosi a livello locale, si registrano sinergie produttive tra didattica, insegnamento, ricerca e fornitura di servizi alla comunità nonché collegamenti tra competenze, innovazione e territorio. Questi due ingredienti, miscelati adeguatamente, possono irrobustirsi a vicenda traendone reciproco beneficio. Le delocalizzazioni contribuiscono a generare un’evidente differenziazione nel sistema universitario italiano con ricadute positive sulla comunità locale. La capacità dell’ateneo di attrarre risorse umane qualificate e di aumentare la qualità delle medesime già presenti nel territorio, arricchisce la comunità e pone le premesse per attivare processi di sviluppo locale. Ora, mentre ha certamente avuto un senso decentrare da Palermo a Caltanissetta un corso di laurea in medicina negli anni 2000, la sopravvenuta istituzione della Facoltà di medicina presso l’Università Kore fa cambiare inevitabilmente i termini di tale scelta. Nella logica del Policlinico dell’area vasta e centrale, il territorio nisseno ha infatti tutto l’interesse a trasferire il proprio decentramento dall’Università di Palermo all’Università Kore. In questa direzione si registra positivamente, da parte dell’attuale Commissario del Liberio Consorzio comunale di Enna Girolamo Di Fazio e dalla Vice Presidente dell’ARS Luisa Lantieri, la disponibilità a promuovere un ragionamento istituzionale con la rappresentanza nissena. Alla domanda “Oggi come va?”, Schopenhauer avrebbe così risposto, “La volontà non ma